Rullo alaggio gonfiato a schiuma poliuretanica
buonasera a tutti,
ho già letto un post che riguardava la galleggiabilità di una barca a vela e l'eventuale esigenza del proprietario di prevedere alcune sacche di galleggiamento nello scafo magari strappate a stipetti,armadi,sotto pagliolo,o gavoni interni sotto le sedute ecc..
questo post tuttavia riguardava solo una analisi fisica del fenomeno,non una analisi delle eventuali soluzioni;quello che conta alla fine è salvare le nostre vite e non capire perchè rischiamo di affondare!
Per questo motivo,mi sono preso l'impegno di proporre un post completamente nuovo,ma con un argomento simile,questa volta più specifico e più mirato ad individuare una SOLUZIONE(sperando di coinvolgere i nostri amici esperti).
vi spiego:sono un felice possessore di una Jeanneau Bahia 22-23 piedi a vela del 1984,barca spettacolare,bellissima e veramente modernissima sia per il disegno che per il progetto.ha delle linee d'acqua molto molto interessanti e se invelata al punto giusto è molto boliniera e veloce.una barca molto affascinante,bella sicuramente da vedere sull'acqua ed in banchina ormeggiata.potrei consigliarla a chiunque poichè sono veramente un proprietario molto convinto e molto innamorato della propria barca.
oltre alla bahia sono un componente di equipaggio da regata e svolto regate in tutta Italia con monotipie più o meno performanti.
Tornando alla Jeanneau Bahia,l'unico difetto(ma è lo stesso difetto di tutte le barche a vela che io ho conosciuto e che conosca da 4 metri in su)è che il cantiere non ha previsto riserve di galleggiamento importanti tali da assicurare alla barca galleggiabilità in caso di urto,scontro,scuffia ecc..
Si tratta dello stesso problema molto discusso con la maggior parte dei miei amici velisti regatanti sulle monotipie o scafi performanti come per esempio Meteor,Melges,Plateau,Este..Comet,sb 20,MUM ma anche tutte le altre barche da 4 metri in su fino ad arrivare a quelle importanti come da 10 metri in poi..anzi più si cresce più la GALLEGGIABILITà in caso di urto,buco sullo scafo ecc...è una utopia irraggiungibile.
La Jeanneau ,ma del resto anche la maggior parte delle Epaminonda Ceccarelli come EC21-23-19-26 e quindi tutte le barche a vela con pozzetto chiuso,ha un pozzetto chiuso con pendenza interna da poppa verso prua.
lo svuotamento è assicurato da 2 ombrinali(posizionati indicativamente poco prima dell'apertura del tambuccio)che attraverso delle tubazioni interne allo scafo,sotto il pozzetto,con pendenza opposta(quindi da fine pozzetto verso poppa)portano l'acqua defluita su 2 prese a mare con valvola di non ritorno in pvc(queste si trovano appena 5 o 6 cm dalla linea teorica di galleggiamento).
queste prese a mare,con un peso importante a poppa riescono comunque a liberare con facilità l'acqua accumulata nel pozzetto,ma la mia paura è che in caso di guasto o di rottura dei tubi,delle prese a mare o della valvola di non ritorno,la barca inizi ad imbarcare acqua..quindi iniziare una determinata perdita di galleggiamento.
lo stesso può sempre avvenire in caso di pioggia abbondante,risacca in porto e pressione contraria esercitata dalla risacca sugli ombrinali causando un accumulo anomalo di acqua piovana sul pozzetto,appesantimento generale della barca,pressione eccessiva sulle tubazioni in pcv e quindi eventuale rottura delle prese a mare,valvole,tubazioni ecc..
se non ci soffermassimo su questo dettaglio costruttivo,potremmo parlare di mille casi e cause di perdita di galleggiabilità di una barca a vela,si tratta di un problema vero per tutti i tipi di barche,sia quelle a pozzetto aperto che a quello chiuso,sia quelle autosvuotanti e non..la perdita di galleggiabilità,infatti potrebbe avvenire in qualunque caso,un incidente con altre barche,un urto su scogli,la perdita della deriva,un disalberamento,una perdita del timone,una scuffia improvvisa per una importante raffica di vento eccc...
insomma alla fine si tratta del difetto che hanno tutti i natanti non per nulla esistono le DOTAZIONI DI SICUREZZA E GLI ATOLLI AUTOGALLEGGIANTI...
ma se riuscissimo a progettare delle riserve di galleggiamento sulle nostre imbarcazioni? se riuscissimo a creare delle sacche di aria o di schiuma che tengono comunque a galla la barca e le impediscono di inabissarsi completamente non sarebbe molto meglio e molto più sereno come approccio?
IO PROPONGO UNA SOLUZIONE che poi è quella che si adotta con i nostri giubbottini AIUTO AL GALLEGGIAMENTO che vengono adottati per i componenti degli equipaggi,mettendo un po di schiuma poliuretanica in alcuni gavoni (importanti come volume) della barca sacrificando un po' di stivaggio..oppure riempiamo qualche salsicciotto che funge da rullo alaggio di schiuma(non aria) tipo quelli da 200kg o 600 kg in alcune parti strategiche della imbarcazione e risolviamo il problema...
poi si presentano altre problematiche..la schiuma poliuretanica come facciamo a spruzzarla dentro questi rulli?
e come li fissiamo alla barca?
in caso di semi affondamento queste riserve d'aria e schiuma reggono o si frantumano con la pressione?
e dove è sensato metterli? a prua o a poppa?
secondo me a poppa è la soluzione ideale poichè c'è tutto l'impianto del timone ed in caso di inabissamento di quest'ultimo un eventuale tentativo di riportare il galleggiamento e successivo traino potrebbero avere delle ripercussioni devastanti sullo scafo...se resta immersa la prua dopotutto in caso di traino la prua non fa resistenza...e tende molto più facilmente a ritornare a galla della poppa..che ne dite?
per una barca di 800-900kg quanta dovrebbe essere la riserva di galleggiamento..se un rullo alaggio è per 450 kg riempito di aria,quando invece deve fungere da riserva di galleggiamento che potere galleggiante ha?
aspetto vostre soluzioni..
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-11-2012 07:45 da irruenza.)
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