Grazie per i dettagli mhuir,
si, direi che la tua definizione sulla funzione del controstampo è calzante. In effetti esistono ancora nell'impostazione dell'Ecume ampie paratie in compensato che svolgono ruolo strutturale.
L'amico costruttore (di cui sopra) mi ha fatto notare che esistono zone di contatto fra stampo/controstampo e come confermi tu queste esistono e sono quelle che definisci incollate con 'stucco di vetroresina' che immagino essere semplice resina addensata con agente tixotropico (la polverina bianca) o fili di fibra di vetro sminuzzati.
Ora la variabile è quanto sono estese queste aree?
Allego due immagini di un Ecume che ho visitato recentemente
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spagliolando sotto il quadrato questo è ciò che si trova. Si nota in primo piano una zona dove il controstampo segue l'andamento dello scafo. Più sopra addirittura abbiamo una barra di acciaio (alla quale è ancorato il bulbo) montata sopra il controstampo. Questo è evidentemente un punto di contatto fra stampo/controstampo
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Qui notiamo che il controstampo forma una sorta di 'cassa' con lo stampo sottostante la quale è ispezionabile tramite il coperchio rotondo a vite.
Quindi si, il controstampo alterna zone di contatto e zone in cui si distacca dallo stampo.
Appurato ciò le perplessità sono due:
1)se questo incollaggio molla la struttura prende del gioco ma questo in fondo neanche sarebbe fatto troppo preoccupante
2)se queste aree di contatto sono estese, estesa risulterà anche la frattura e quindi ampia l'area -non ispezionabile poichè spessa probabilmente decimi di mm- di ristagno di acqua.
Ora, senza ipotizzare deformazioni dello scafo come scrivi tu (peraltro uno scafo piccolo è relativamente piu forte di uno piu grande e qui stiamo parlando di meri 8metri di vtr) il fatto di lasciare la nuda vtr a contatto per anni con acqua ristagnante certo non è bella cosa.