30-08-2012, 21:00
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 30-08-2012, 22:38 da magicvela.)
Citazione:eulero ha scritto:
mmm
come al solito credo che il verità stia nel mezzo... ci vuole tecnica, intuito, esperienza e quant'altro.
Ma credo che le regate lunghe a percorsi obbligati, in cui in genere stai quasi 'in flottiglia', si vincano per un buon trim (un decimo di nodo in più o in meno per ventiquattrore fa una differenza che non può essere colmata da due buone virata come su bastoni), e poi credo che questo tipo di regate si vincano di notte. Sono pochi e bravi quelli che riescono a portare al barca al 100% alla cieca, e ancor più difficile è il lavoro del timoniere.
Non posso far altro che quotarti! Quando parliamo di 'costiere', più o meno lunghe che siano, le scelte tattiche sono quasi obbligate, non rimane che scegliere la distanza più o meno lontana dalla costa e poche altre cose, per cui il saper portare la barca veloce é essenziale. E quoto ancora di più il discorso della notte, equipaggi che sono stati a stretto contatto tutto il giorno si disperdono totalmente la notte, sintomo che il saper andare con il buio é importantissimo. Il discorso cambia moltissimo quando parliamo di altura vera, quella fatta di traversate molto lontano da terra e dalla sua influenza, dove le condizioni meteo che si modificano nell'arco del tempo ed il nostro posizionamento rispetto ai fronti in movimento, hanno una valenza determinante. Sopratutto ci vuole, preparazione, allenamento, e molta molta costanza nell'essere concentrati, e un buon piano energetico dell'equipaggio, cose che moltissime volte vengono prese sottogamba e trascurate.
