23-12-2013, 19:49
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 23-12-2013, 19:53 da albert.)
Allora facciamo un po' d'ordine facendo un passo indietro.
Lo strallo indicato da Frappettini è un inner-stay, molto vicino al fore-stay e dunque la vela che ci va issata non sarebbe proprio la trinchetta, vela fatta per lavorare anche in accoppiata con uno yankee, ma un solent da usare da solo.......
Se gli stralli sono così vicini, le vele 'di taglio' si disturbano a vicenda.
Se invece lo staysail ha la mura che cade tra i 2/3 e la metà del triangolo di prua, il vantaggio che può dare nelle andature prossime al traverso (di più stretto o di più largo interferisce con la vela a poppa o con quella a prua rispettivamente) insieme con un reacher, un A0, un Code zero è dell'ordine di qualche decimo di . la vela di prua è invece tangonata, ovvero uno spi asimmetrico o simmetrico il disturbo poggiando è minore e dunque si può sfruttare il vantaggio anche nelle andature più larghe.
Ciao
Lo strallo indicato da Frappettini è un inner-stay, molto vicino al fore-stay e dunque la vela che ci va issata non sarebbe proprio la trinchetta, vela fatta per lavorare anche in accoppiata con uno yankee, ma un solent da usare da solo.......
Se gli stralli sono così vicini, le vele 'di taglio' si disturbano a vicenda.
Se invece lo staysail ha la mura che cade tra i 2/3 e la metà del triangolo di prua, il vantaggio che può dare nelle andature prossime al traverso (di più stretto o di più largo interferisce con la vela a poppa o con quella a prua rispettivamente) insieme con un reacher, un A0, un Code zero è dell'ordine di qualche decimo di . la vela di prua è invece tangonata, ovvero uno spi asimmetrico o simmetrico il disturbo poggiando è minore e dunque si può sfruttare il vantaggio anche nelle andature più larghe.
Ciao
