Prendere il gavitello con vento richiede una buona tecnica e sono andato quindi orgoglioso, per anni, del numero molto basso di tentativi (spesso uno solo) con cui ci riuscivo anche (e, forse, soprattutto) grazie ad una ottima prestazione del prodiere.
Sono, quindi, rimasto allibito osservando il modo estremamente semplice ed efficace con cui un 'motoscafaro' raggiungeva lo stesso obbiettivo avendo, come prodiere, una minuta e poco esperta ragazzina mentre il resto della famiglia se ne stava tranquillamente a chiacchierare in pozzetto.
Forse conoscete il metodo ma ve lo racconto lo stesso !
Si tratta, banalmente, di prepararsi (il prodiere) con una cima abbastanza lunga e non galleggiante fissata per un capo alla bitta di prora dal lato in cui ci si vuole ormeggiare, il capo libero in una mano e il resto nell'altra mano pronta ad essere lanciata con un largo arco intorno al gavitello che il timoniere avra' portato vicino quanto basta (non serve grande precisione).
A quel punto si lancia la cima intorno al gavitello come in figura:
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Si lascia affondare la cima mentre,per non perderlo, si fissa anche il capo libero alla bitta e, quindi, la si recupera tranquillamente lasciando che, spontaneamente, si chiuda al di sotto del gavitello e, appaiatisi i due rami, lo trattenga :
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A questo punto diviene banale tirare vicino il gavitello (vi garantisco che la cima fiche' e' appaiata non si sfila e non lo molla) per terminare con calma l'ormeggio passando una cima nell'occhio in modo canonico senza bisogno di alcuno strano marchingegno e con tutto il tempo che serve anche al marinaio piu' lento; finito il mestiere il doppino creato lo si ritira facilmente.
Uso questa tecnica da qualche tempo e non ha mai fallito tanto che la adopero senza rifinitura con vento moderato se la sosta e' breve (bagno, spuntino, ecc).