30-09-2014, 12:02
Avendo la mia un armo a ketch questa estate mi sono dilettato a capire cosa succedeva con diverse combinazioni di vele, soprattutto con vento forte. Il 13 di Agosto in prossimità dell'isola di Lavezzi soffiava un Mistral che all'anemometro variava tra i 36 e i 43 nodi, il mare era duro, corto e frangente con onde non tanto alte, diciamo intorno ai due metri. In quel momento avevo a riva trinchetta e mezzana e procedevo verso nord mure e sinistra di bolina larga, circa 55 gradi al vento reale ad una velocità di ca. 5-6 nodi (il mare corto e duro ci frenava molto). Poiché eravamo molto larghi rispetto all'obiettivo decidiamo di virare; manovra teoricamente semplicissima perché la trinchetta è autovirante e dunque non dovevamo toccare alcuna scotta. Inizio la manovra, rapida e decisa e .... sorpresa, la barca NON VIRA !!!!!! Rifiuta.
Il vento fortissimo ed il mare corto e frangente fermano letteralmente la barca controvento nonostante il suo dislocamento di ca. 16 tonnellate, questa rifiuta e si rimette con le stesse mure.
Nonostante l'intensità del vento sono palesemente sottoinvelato, la trinchetta da tempesta non è sufficiente a dare la spinta decisa e la mezzana non ci aiuta quasi per nulla. Puggio nuovamente, prendo quanta più velocità possibile, riprovo e .... niente, non vira. Unica nota positiva era la docilità potenza e sicurezza con la quale la barca navigava in quella specie di inferno d'acqua e vento.
Ci guardiamo col mio compagno di equipaggio (eravamo in due) e in un attimo capiamo che quello con trinchetta e mezzana può essere al più considerato un assetto d'attesa che al massimo ci fa mantenere la posizione.
A quel punto decidiamo di mettere a riva una mano di randa (con quaranta nodi non è agevolissimo anche se si tratta di randa rollata nel boma), la barca guadagna subito due nodi e al primo tentativo vira con grande potenza e docilità; eppure la superficie della randa che abbiamo tirato su era si e no quanto la mezzana.
Non mi è pertanto ancora ben chiaro perché con la randa la barca virava in tutta potenza mentre con la mezzana (nonostante una superficie più o meno equivalente) questo non accadeva. Qualcuno a qualche idea ?
Il vento fortissimo ed il mare corto e frangente fermano letteralmente la barca controvento nonostante il suo dislocamento di ca. 16 tonnellate, questa rifiuta e si rimette con le stesse mure.
Nonostante l'intensità del vento sono palesemente sottoinvelato, la trinchetta da tempesta non è sufficiente a dare la spinta decisa e la mezzana non ci aiuta quasi per nulla. Puggio nuovamente, prendo quanta più velocità possibile, riprovo e .... niente, non vira. Unica nota positiva era la docilità potenza e sicurezza con la quale la barca navigava in quella specie di inferno d'acqua e vento.
Ci guardiamo col mio compagno di equipaggio (eravamo in due) e in un attimo capiamo che quello con trinchetta e mezzana può essere al più considerato un assetto d'attesa che al massimo ci fa mantenere la posizione.
A quel punto decidiamo di mettere a riva una mano di randa (con quaranta nodi non è agevolissimo anche se si tratta di randa rollata nel boma), la barca guadagna subito due nodi e al primo tentativo vira con grande potenza e docilità; eppure la superficie della randa che abbiamo tirato su era si e no quanto la mezzana.
Non mi è pertanto ancora ben chiaro perché con la randa la barca virava in tutta potenza mentre con la mezzana (nonostante una superficie più o meno equivalente) questo non accadeva. Qualcuno a qualche idea ?
