10-03-2015, 08:54
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 10-03-2015, 09:19 da kermit.)
Io francamente sin dall'inizio ho sempre dubitato che il tracking possa essere un elemento probatorio in una protesta del genere, se uno ha un minimo di dimestichezza sugli apparati elettronici e come Piccoletto se ne rende conto subito.
Quando feci la prima romax2 con la mia precedente barca, un oceanis 411, ed erano dei primi anni che si usava il sistema di tracking mi veniva da ridere che in alcuni punti risultava che avessi raggiunto 15 nodi o anche di più con una barca che ne poteva fare massimo 9-10 nelle condizioni più dure.
Ad ogni modo nel mondo sportivo anglosassone riderebbero di queste diatribe e ci si accorge quando vai ad iscriverti a certe regate importanti.
Alla Middle sea race qualche italiano ha chiesto al CdR come mai non si bloccassero gli invertitori con i sigilli, loro con inglese sarcasmo gli hanno riso in faccia e che quella è una cosa che solo in Italia si fa......... Figuriamoci se si arriva al tracking anti frode.
Ma poi io mi chiedo c'è bisogno di questo per mettere all'angolo gli scorretti? Il tanto citato Donnini non si sapeva che fosse un grande taroccatore anche prima di scoprirgli il famoso motore elettrico a scomparsa? Che in giro esistono persone (anche titolari di cantiere) che stazzano la barca inserendo pallini di piombo (poi rimossi) non si conoscono? Ecc
Oppure vogliamo parlare di certificati di stazza taroccati. C'era un amico del forum che una volta si vantava della correttezza del suo armatore tanto che publicò i suoi certificati peccato che forse lui non li sapeva leggere e che pur regatando nelle due classi irc/ORC risultava che in una classe la barca aveva una zavorra aggiuntiva mentre nell'altra la zavorra scompariva......
Sempre parlando di certificati ci sono barche che hanno uno scarto tra il tcc con gennaker/spi e il tcc a vele bianche assai esiguo, in questi casi è quasi naturale che la superficie del gennaker è assai piccola oppure qualche misura forse è sbagliata, per errore o per volontà. Insomma i vari Cdr avrebbero gli strumenti per poter responsabilizzare gli armatori e i vari stazzatore, presenti per obbligo in tutte le manifestazioni, qualche "paterno" controllo (non c'è bisogno di mettere alla gogna nessuno...) potrebbero pure farlo, lo sport della vela ne guadagnerebbe
Quando feci la prima romax2 con la mia precedente barca, un oceanis 411, ed erano dei primi anni che si usava il sistema di tracking mi veniva da ridere che in alcuni punti risultava che avessi raggiunto 15 nodi o anche di più con una barca che ne poteva fare massimo 9-10 nelle condizioni più dure.
Ad ogni modo nel mondo sportivo anglosassone riderebbero di queste diatribe e ci si accorge quando vai ad iscriverti a certe regate importanti.
Alla Middle sea race qualche italiano ha chiesto al CdR come mai non si bloccassero gli invertitori con i sigilli, loro con inglese sarcasmo gli hanno riso in faccia e che quella è una cosa che solo in Italia si fa......... Figuriamoci se si arriva al tracking anti frode.
Ma poi io mi chiedo c'è bisogno di questo per mettere all'angolo gli scorretti? Il tanto citato Donnini non si sapeva che fosse un grande taroccatore anche prima di scoprirgli il famoso motore elettrico a scomparsa? Che in giro esistono persone (anche titolari di cantiere) che stazzano la barca inserendo pallini di piombo (poi rimossi) non si conoscono? Ecc
Oppure vogliamo parlare di certificati di stazza taroccati. C'era un amico del forum che una volta si vantava della correttezza del suo armatore tanto che publicò i suoi certificati peccato che forse lui non li sapeva leggere e che pur regatando nelle due classi irc/ORC risultava che in una classe la barca aveva una zavorra aggiuntiva mentre nell'altra la zavorra scompariva......
Sempre parlando di certificati ci sono barche che hanno uno scarto tra il tcc con gennaker/spi e il tcc a vele bianche assai esiguo, in questi casi è quasi naturale che la superficie del gennaker è assai piccola oppure qualche misura forse è sbagliata, per errore o per volontà. Insomma i vari Cdr avrebbero gli strumenti per poter responsabilizzare gli armatori e i vari stazzatore, presenti per obbligo in tutte le manifestazioni, qualche "paterno" controllo (non c'è bisogno di mettere alla gogna nessuno...) potrebbero pure farlo, lo sport della vela ne guadagnerebbe
