first 21.7 e vento forte
Secondo la mia esperienza in mare non ci sono regole ferree, la vela o la barca che va bene ad uno non è detto che vada bene a tutti e ti faccio un paio di esempi personali.
Qualche mese fa abbiamo dovuto trasferire una barca per il Salone di Venezia che si inaugurava l'otto marzo.
6 marzo 2008 ore 9, rotta Lignano Venezia, Hanse 531, 16 metri e quasi 20 tonnellate di barca, vento da Nord-Est quindi in poppa piena, le condizioni meteo esistenti le potete controllare sullo storico del meteo, equipaggio due non proprio di primo pelo, a riva solo il fiocco autovirante di serie; log spesso a 11 nodi, vento relativo da 35 a 45 nodi circa (non avevamo né tempo né l'interesse per essere ragionieri metereologici), onde dai tre ai quattro metri non credo arrivassero ai cinque, ripide con mare corto.
Non è stata una passeggiata rilassante, ma siamo arrivati ed in fondo ci siamo anche divertiti (questo però l'abbiamo detto dopo).
Unico problema all'ingresso di Venezia, quando dovendo convergere a dritta di novanta gradi, il vento lo abbiamo avuto al traverso: barca sdraiata e 110 cavalli al massimo fino alla remora del canale, dove ci è sembrato che fosse primavera. A volte anche il motore serve.
Il giorno dopo, altra barca da trasferire.
Hanse 470, 14 metri e 10 tonnellate circa di barca (ah questi regatanti che la vogliono leggera!), condizioni meteo come il giorno precedente.
All'uscita del canale dei lustri di Lignano, la barca si sdraia sull'acqua a secco di vele e non governa; noi con un'elegante giravolta rientriamo ed andiamo al bar ad attendere il giorno dopo.
Morale: in mare non è una vela, un motore, o un'attrezzatura che fa la differenza, è un insieme di cose e di persone. Per esempio, con un'altra persona, né io né l'altro che era con me ci saremmo fidati ad uscire anche avendo la barca giusta, come pure, altro esempio, con una barca l'abbiamo fatto, con l'altra non ce la siamo sentita.
Altro esempio notte tra il 22 ed il 23 ottobre 2007 canale di Sicilia condizioni meteo serie, Hanse 931, 9 metri e 5 tonnellate circa di barca, altro equipaggio, dopo sei ore, con fiocco parzialmente rollato e motore a 3000 giri, ad un nodo e mezzo contro vento e mare, al leggero peggiorare delle condizioni dietrofront e fuga fino al porto di Licata dove abbiamo aspettato cinque giorni prima di uscire. Esperienza terribile anche per il totale scoordinamento dell’equipaggio.
Ma la regola principale, ben presente anche a noi che lo facciamo per mestiere, 'se ti ci trovi lo maneggi se puoi lo eviti accuratamente'.
Per l'argomento vele:
la tormentina o un fiocco piccolo e pesante va benissimo, la terza mano sulla randa da sicurezza e non è un male, la randa di cappa in 55 anni non l'ho mai vista a riva in mediterraneo, anche perché come giustamente è stato osservato, serve per chiudersi dentro e sperare. Il mediterraneo è troppo piccolo per chiudersi dentro, per lontana che sia c'è sempre una costa a poche ore.
Per il resto ognuno la barca se la attrezza e la usa come vuole e va bene tutto, basta avere soldi.
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