<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da Alpa550
In qualità di ingegnere devo dire che... è meglio rivolgersi ad un fisico a secco di vela quindi non contaminato da retaggi e da esperienze di barca.
Giovedì il tattico (Boscolo) che ha vinto il giro d'Italia (quello di Ricci, e l'ha vinto 4 volte) mi raccontava di come il vento da distante vede anche uno stuolo di barche come un unico ostacolo e quindi evita di incanalarvisi e di 'rinforzare'... non gliel'ho chiesto ma credo che lui come Einstein non veda di buon occhio Venturi nel canale.. Però è una supposizione mia (Einstein non dire che ho affermato che lui la pensa come te. Lo suppongo solo
).
D'altra parte un amico pilota che non va a vela mi garantiva (daluo punto di vista) -come Kermit- che invece lì Venturi c'è.
Credo sia il caso di lavorare di fumogeni nella delfiniera e telecamere in navigazione: sono un ingegnere che apprezza i metodi empirici. Ogni esponente delle due correnti di pensiero porti elementi tangibili diversi dalle parole: un filmato, ad esempio.
Per inciso: io la vedo diversamente da einstein anche se devo dire quando faccio il tailer sottovento sento poca aria... ma l'ho sempre motivato con altri effetti che intervengono a ridurre gli influssi di Venturi (la distanza dalla sovrapposizione... ad esempio)
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Cerchero' di essere ancora piu' chiaro illustrando il caso di un tubo di Venturi inserito in un condotto forzato e quello posto come disturbo fisico in un flusso libero.
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La figura 'a' e' il classico esempio dove, la costanza della portata associata ad un cambio di sezione, impone il cambio di velocita', in conseguenza del quale, seguendo il teorema di Bernoulli, cambia anche la pressione; la sezione di gola, quindi, sara' in depressione.
Nel caso 'b', il tubo di flusso libero, a monte della strozzatura (tubo Venturi), modifica la sua forma e si divide fra una parte che passa all'interno di questa, rallentando (aumento di pressione), e una parte che passa all'esterno accelerando (diminuzione di pressione). La sezione del tubo di flusso libero, sara' molto piu' ampia di quella del disturbo introdotto e ritornera' alle sue dimensioni indisturbate laddove le linee di flusso non lo percepiscono piu'. Questa descrizione che sembra un po' romanzata, e' invece rigorosa: la sezione ristretta del tubo di Venturi, vista dall'aria che viene da lontano, rappresenta una zona di maggior resistenza al flusso, per cui l'aria la evita deviando il suo corso.
Ritornando alle vele, l'effetto globale sara' che nella fessura, fra randa e genoa, passera' meno flusso che nel caso in cui ognuna delle due vele agisse da sola. La variazione del flusso d'aria intorno al sistema randa/genoa, causa evidenti ed importanti variazioni della distribuzione delle pressioni sulle vele; a questo punto e' facile prevedere che il genoa vedra' aumentare la sua forza aerodinamica, mentre la randa la vedra' diminuire.
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Si noti che le vele isolate hanno angoli di incidenza diversi da quelli che invece hanno quando esse sono interagenti: in particolare il genoa interagente e' piu' aperto e la randa interagente e' piu' chiusa. Un errore di angolo di incidenza della randa, si riperquote in maniera considerevole sul comportamento del genoa.
Si e' quindi visto, che del famoso 'tubo di Venturi', che si instaurerebbe nella sezione ristretta fra randa e genoa e ivi creerebbe una sezione di velocita' aumentata e di pressione diminuita, non si puo' proprio parlare.
Ciao