26-11-2015, 23:15
Zorrolavolpe ha scritto:
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il condensatore sarebbe la parte esterne del condizionatore di casa
e viene raffreddato dall aria ed e molto voluminoso
un condensatore raffreddato ad acqua e molto piu piccolo
e ha un rendimento molto maggiore a parita di consumi
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Per i sistemi a compressore soluzioni di questo genere esistono da molto tempo, in applicazioni nautiche e' normale che il climatizzatore abbia la parte calda raffreddata ad acqua (tutti sono cosi'), per i frigoriferi esiste l'opzione (sia ad acqua pompata che statico) che consente questo tipo di sistema per sottrarre il calore al gas compresso (e produrne appunto la condensazione).
Qui pero' si sta parlando di un sistema statico che, basato su celle Peltier (operanti per effetto Seebeck), non ha alcun fluido da comprimere e, nella soluzione tecnica prospettata, non ha alcuna parte meccanica se non un modesto ventilatore per il ricircolo dell'aria fredda nel frigorifero e una piccola pompa per far circolare l'acqua per asportare il calore trasferito sul lato caldo.
Cio' che tutti vorrebbero sapere e' se un sistema del genere e' utilizzabile in tutti i casi perche' se, come dice Elf:
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"....questa estate la temperatura dell'acqua della laguna ha raggiunto i 30 gradi. Mi chiedo: in tali condizioni l'aggeggio funziona ancora bene?"
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diventa legittimo porsi la domanda considerato che, a differenza dai sistemi a compressore, le celle Peltier hanno (secondo la loro costruzione) una differenza di temperatura massima fissa fra le due facce che non puo' essere superata (solitamente intorno ai 27 gradi o poco piu' per celle a singolo stadio). In tale caso (estremo ma possibile) la temperatura del lato freddo si attesterebbe intorno ai 3 gradi (30-27) e la sua capacita' di trasferire calore risulterebbe alquanto ridotta a confronto di una cella di un sistema a compressore che opera con temperature molto piu' basse (sempre sicuramente inferiori allo zero e vincolate solo dalla temperatura di evaporazione alla pressione operativa del fluido uilizzato).
La risposta la potrebbe dare un test che rispondesse alla domanda di Matteo che si chiede qunti Ah verrebbero consumati in un giorno nei due sistemi applicati allo stesso carico (per carico intendo vani refrigerati con lo stesso volume e contenuto ma soprattutto con le stesse dispersioni), test che andrebbe operato in diverse condizioni climatiche, ovviamente.
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il condensatore sarebbe la parte esterne del condizionatore di casa
e viene raffreddato dall aria ed e molto voluminoso
un condensatore raffreddato ad acqua e molto piu piccolo
e ha un rendimento molto maggiore a parita di consumi
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Per i sistemi a compressore soluzioni di questo genere esistono da molto tempo, in applicazioni nautiche e' normale che il climatizzatore abbia la parte calda raffreddata ad acqua (tutti sono cosi'), per i frigoriferi esiste l'opzione (sia ad acqua pompata che statico) che consente questo tipo di sistema per sottrarre il calore al gas compresso (e produrne appunto la condensazione).
Qui pero' si sta parlando di un sistema statico che, basato su celle Peltier (operanti per effetto Seebeck), non ha alcun fluido da comprimere e, nella soluzione tecnica prospettata, non ha alcuna parte meccanica se non un modesto ventilatore per il ricircolo dell'aria fredda nel frigorifero e una piccola pompa per far circolare l'acqua per asportare il calore trasferito sul lato caldo.
Cio' che tutti vorrebbero sapere e' se un sistema del genere e' utilizzabile in tutti i casi perche' se, come dice Elf:
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"....questa estate la temperatura dell'acqua della laguna ha raggiunto i 30 gradi. Mi chiedo: in tali condizioni l'aggeggio funziona ancora bene?"
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diventa legittimo porsi la domanda considerato che, a differenza dai sistemi a compressore, le celle Peltier hanno (secondo la loro costruzione) una differenza di temperatura massima fissa fra le due facce che non puo' essere superata (solitamente intorno ai 27 gradi o poco piu' per celle a singolo stadio). In tale caso (estremo ma possibile) la temperatura del lato freddo si attesterebbe intorno ai 3 gradi (30-27) e la sua capacita' di trasferire calore risulterebbe alquanto ridotta a confronto di una cella di un sistema a compressore che opera con temperature molto piu' basse (sempre sicuramente inferiori allo zero e vincolate solo dalla temperatura di evaporazione alla pressione operativa del fluido uilizzato).
La risposta la potrebbe dare un test che rispondesse alla domanda di Matteo che si chiede qunti Ah verrebbero consumati in un giorno nei due sistemi applicati allo stesso carico (per carico intendo vani refrigerati con lo stesso volume e contenuto ma soprattutto con le stesse dispersioni), test che andrebbe operato in diverse condizioni climatiche, ovviamente.
