06-10-2016, 11:27
(06-10-2016, 09:26)Lupo Grigio Ha scritto: Vorrei proporre una modifica al titolo di questa discussione: "Alternativa economica che azzera la possibilità di rimborso assicurativo in caso di incendio a bordo".
Coro degli astanti: "... ma figurati se capita proprio a me una cosa del genere!".
(Ancora si sentono le proteste di quelli che si lamentano delle cinture in auto, del casco in testa in scooter, ecc... a proposito del "ma deve capitare proprio a me?").
Chiunque paga fior di premi assicurativi per l'amata barchetta e poi si entusiasma se riesce a risparmiare qualche decina di eurini per un prodotto illegalmente importato (non ha marcatura CE), che gli fa buttare via la presunta "sicurezza di copertura" acquistata con la polizza.
Chi l'ha progettato? Con che standard? Che componenti utilizza? Che dimensionamenti di progetto sono stati adottati? Che collaudi subisce? Ecc...
Il fai da te sugli impianti elettrici di bordo è autolesionista.
Anche un elettrotecnico "finito" da impianti domestici farebbe facilmente delle solenni minchiate (si può dire "solenni"?) se venisse a bordo senza leggersi le norme specifiche.
D'altronde, non capisco perché ci rompono le balle con centomila regolette e norme europee e poi su eBay.it (o .co.uk, .de, .fr ecc...) chiunque può comprarsi (e dunque importare) qualsiasi pispolo della cui sicurezza nulla si sa, e montarselo a bordo, in casa, in ufficio e così via.
Se mi consentite di offrire un consiglio (non richiesto) sul tema, non andate a cercarvi guai ulteriori: in barca meglio essere conservativi e prudenti, anche nei lavori di bordo.
In caso di richiesta di rimborso, qualsiasi assicurazione la prima cosa che fa è spedire a bordo un perito, e se questo trova una qualsiasi difformità di impianto, un pur piccolo segno di lavori fatti a bordo che modificano qualcosa, un componente sospetto, ecc... il rimborso ve lo potete scordare e si andrà in causa (tra almeno 5 anni, con un bell'Accertamento Tecnico Preventivo) e lì si vedrà come stanno le cose (sempre che sia ancora discriminabile).
L'armatore ha la responsabilità della conformità dell'impianto.
Poi dopo essersi fatto seghe mentali di tutti i tipi, affidandosi a specialisti certificati pagati a peso d'oro e installato solo componentistica certificata ( anche se prodotta in cina) come RINA comanda, con fiducia magari mette in carica il suo blasonatissimo Samsung Note 7 che prende fuoco sul tavolo da carteggio.
Domanda, il battery monitor di NASA (ad esempio) e gli altri accessori simili di altri produttori sono certificati da quali enti certificatori? Dove sono prodotti?
