(14-03-2011 04:40)Senza Parole Ha scritto: ne ho inventata io una, adesso.
Come dice Shein e' il brandeggio che ti frega.
Supponi di brandeggiare ad 1 m/s.
La cima si tende, supponiamo, per 2 secondi, che bastano per fermare la barca.
E' una accelerazione (decelerazione se volete) di 0,5 m/s^2.
F=ma, quindi 8000 kg* 0,5 = 4000 kg.
...
Giusto F = ma, però la forza risultante è in Newton, non in chilogrammi peso.
8000 kg che decelerano di mezzo metro al secondo quadrato esercitano una forza di 4000 Newton, circa 408 chili peso, non 4000 kg.
Comunque i ragionamenti mi sembrano giusti e credo anch'io che il problema siano i movimenti della barca e non la forza esercitata dal vento. Se le cime sono lasche la barca prende un certo abbrivio oppure brandeggia o beccheggia oppure rolla, appena la cima si mette in tensione non mi stupirei che frenasse la barca con colpi da 1 G ed oltre. Nel caso peggiore accelerare (o decelerare) l'intera barca da 8000 kg a 1 G significa esercitare 8000 kg di forza peso. Se la decelerazione è di 2G sono 16000 kg. Forse il baricentro della barca è più basso delle gallocce e i colpi esercitano coppie che fanno rollare la barca e sollevare il bulbo che così assorbe parte dell'energia oppure la fanno beccheggiare e la prua o la poppa affondando generando un'onda che dissipa l'energia.
Infine l'elasticità di una cima aiuta solo se la cima è lunga altrimenti la costante elastica è grande e la decelerazione è brusca. In una situazione dinamica il carico sulla cima non è una variabile indipendente ma è proporzionale al diametro della cima e inversamente proporzionale alla lunghezza che ne assorbe l'energia. Almeno così mi pare...