(14-02-2018 10:28)marcofailla Ha scritto: comunque sia la domanda é sintomatica...
nelle vele da windsurf (che sono anni luce avanti le nostre vele da altura) non si parla quasi per nulla di materiali ma di profili, tensioni, deformazioni dinamiche e autonome della vela (tipo svergolamento della balumina e appiattimento del profilo) e quindi di alberi e stecche costruiti apposta sui profili della vela
il materiale é standard, al massimo c'è il trattamento anti UV o qualche colore particolare, neanche il taglio dei ferzi conta nulla perché il monofilm é isotropo
per inciso qualche veleria ha proposto le membrane, tipo NS con il 3DL molti anni fa con costi quadrupli e risultati incomsistenti
nelle nostre vele a parte il materiale... bbooh???
In realtà ci sono diversi produttori di vele da windsurf che fanno uso di materiali con fili di rinforzo orientati (
http://www.severnesails.com/ http://www.avantisails.com/sails/
https://www.phantom-international.com/irissails/ http://www.riwmag.com/challenger-sails-e...i/?lang=en https://www.naishsails.com/product/SL , tra gli altri ) e molti altri cercano produttori che li accontentino nel realizzarli. Utilizzare su di un windsurf un materiale così "rigido" è molto difficile perchè ha la tendenza a stallare facilmente e a "scaricare" il surfista. Nella seconda metà dello scorso decennio, per le vele da velocità di Björn Dunkerbeck in Namibia, abbiamo cercato di rendere il materiale meno nervoso con orientamenti e fibre alternativi ma non siamo riusciti ad accontentarlo. Diverso è il discorso per le misure ridotte , il wave e il freestyle dove le velocità (e quindi i cambiamenti repentini di direzione dell'apparente) sono ridotte e la capacità di "arronzare" è una necessità meno sentita. E' chiaro che la differenza di costo tra una vela a fili orientati e una composta da pezzi di monofilm è enorme. Quanto al fatto che le vele da windsurf siano avanti anni luce.....permettimi di non essere assolutamente d'accordo.