16-11-2018, 13:54
Senza scomodare gli avvocati, nella mia professione di architetto mai chiesti anticipi, a volte neanche pagamenti intermedi, con le società solo pagamenti a posteriori e non subito, ma ho sempre sbagliato. In questo modo sono stato il primo a "svilire" e rendere meno importante il mio lavoro con la conseguenza che molte di queste prestazioni non sono mai state pagate "archité c'ho ripensato, non lo famo più" o sono state forzatamente ridotte "archité non c'ho na lira", etc. Le nuove generazioni si sono fatte giustamente più furbe, d'altronde visto il poco lavoro non si possono permettere diversamente. Mentre una volta per non far scappare il cliente inorridito bastava al massimo la classica stretta di mano, mio figlio ingegnere fa un regolare contratto ogni volta e prevede sistematicamente l'anticipo da versare come condizione per iniziare la prestazione e la successiva rigorosa rateizzazione dei pagamenti. Assistendo recentemente ai corsi di aggiornamento presso l'ordine Professionale imposti dalla nuova normativa ho scoperto che questa procedura del contratto con annessi e connessi è addirittura imposta per legge. Ho proprio sbagliato tutto.
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