13-06-2019, 08:26
salute a tutti
domenica scorsa stavo navigando a est della palmaria con un buon vento teso e costante sui 15 nodi al traverso di sinistra con equipaggio di moglie e cane.
nell'istante in cui mi sono trovato con il canale di porto venere a 270 gradi il vento ha rinforzato improvvisamente intorno ai 30 nodi (dato che mi è stato poi
confermato da un partecipante alla regata delle vele d'epoca che si stava svolgendo nello stesso specchio d'acqua). Nel momento in cui la barca si è inclinata sottovento, la moglie ha abbandonato la posizione al winch della randa e si è precipitata a recuperare il cane che per altro era abbastanza al sicuro data la presenza della rete di protezione in battagliola. La barca è andata immediatamente e violentemente all'orza. Io non potendo lascare la scotta randa ne agire sul trasto (che non c'è) ho cercato di contrastare con il timone sino ad arrivare a scontrarlo completamente sottovento con nessun risultato. quindi a seguire straorza virata sulle mura opposte, tutto sempre con le vele in assetto per il traverso. A quel punto con moglie nel panico, cane serafico, e barca notevolmente sbandata ho acceso il motore ,abbandonato il timone al suo destino e aperto lo stopper della drizza randa quindi sono andato alla base albero e in un modo o nell'altro sono riuscito ad ammainare. Poi ho rollato il fiocco, consolato moglie e il cane e mesto ritorno in porto.
Domande: devo aver commesso una lunga sequenza di errori che mi farebbe piacere mi spiegaste. Sopra tutto cosa avrei dovuto fare nel momento in cui mi sono accorto che non avevo la possibilità di lascare la randa?
Una volta un amico mi aveva accennato ad un modo di dar volta alla scotta sul winch con il quale era possibile con uno strattone liberarlo rimanendo al timone..... aiutatemi, altrimenti in futuro per equipaggio mi rimarrà solo il cane...( e non è detto sia una jattura)
domenica scorsa stavo navigando a est della palmaria con un buon vento teso e costante sui 15 nodi al traverso di sinistra con equipaggio di moglie e cane.
nell'istante in cui mi sono trovato con il canale di porto venere a 270 gradi il vento ha rinforzato improvvisamente intorno ai 30 nodi (dato che mi è stato poi
confermato da un partecipante alla regata delle vele d'epoca che si stava svolgendo nello stesso specchio d'acqua). Nel momento in cui la barca si è inclinata sottovento, la moglie ha abbandonato la posizione al winch della randa e si è precipitata a recuperare il cane che per altro era abbastanza al sicuro data la presenza della rete di protezione in battagliola. La barca è andata immediatamente e violentemente all'orza. Io non potendo lascare la scotta randa ne agire sul trasto (che non c'è) ho cercato di contrastare con il timone sino ad arrivare a scontrarlo completamente sottovento con nessun risultato. quindi a seguire straorza virata sulle mura opposte, tutto sempre con le vele in assetto per il traverso. A quel punto con moglie nel panico, cane serafico, e barca notevolmente sbandata ho acceso il motore ,abbandonato il timone al suo destino e aperto lo stopper della drizza randa quindi sono andato alla base albero e in un modo o nell'altro sono riuscito ad ammainare. Poi ho rollato il fiocco, consolato moglie e il cane e mesto ritorno in porto.
Domande: devo aver commesso una lunga sequenza di errori che mi farebbe piacere mi spiegaste. Sopra tutto cosa avrei dovuto fare nel momento in cui mi sono accorto che non avevo la possibilità di lascare la randa?
Una volta un amico mi aveva accennato ad un modo di dar volta alla scotta sul winch con il quale era possibile con uno strattone liberarlo rimanendo al timone..... aiutatemi, altrimenti in futuro per equipaggio mi rimarrà solo il cane...( e non è detto sia una jattura)
