16-04-2020, 18:03
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-04-2020, 18:24 da orteip.)
Concordo in parte ed è per questo che ho semplificato all’estremo. Il delta di dispersione è una delle tante componenti che influiscono ma se per un’attimo, a titolo esemplificativo come ho fatto io, eliminiamo tutti glia altri fattori e prendiamo ad esempio solo i tempi di accensione e fermo del compressore avremo che questi sono direttamente proporzionati al volume interno del frigo ma, mentre il raffreddamento è una azione forzata che può dipendere solo dal volume della cella, il fermo è un’azione che oltre al volume dipende anche dalla massa (aria o prodotti) raffreddata all’interno della cella in grado di trattenere il freddo. Tornando all’esempio ed ipotizzando che entrambi le celle (grande e piccola) avessero lo stesso coefficiente di dispersione (ed il frigo di Andrea lo avrebbe visto che la cella è la stessa), il frigo si raffredderebbe con un terzo di tempo in meno nella cella più piccola rispetto a quella un terzo più grande ma si riscalderebbe ancora più velocemente di un terzo on meno. Se riprendi l'esempio che ho fatto prima e fai un confronto con degli Ampere effettivamente consumati vedrai le differenze di cui parlo. Se ipotizi un consumo medio del compressore pari a 5 Ampere ora avresti:
Nel precedente frigo con i suoi 9 minuti ipotetici di compressore acceso e 9 minuti ipotetici di compressore spento, ogni 18 minuti totali il suo consumo sarebbe:
[(5 Ampere / 60 Minuti di un'ora) * 9 Minuti di accenzione] = 0,75 Ampere prelevati alla batteria
Nel nuovo frigo con i suoi 6 minuti ipotetici di compressore acceso e 5.1 minuti ipotetici di compressore spento, ogni 11,1 minuti totali il suo consumo sarebbe:
[(5 Ampere / 60 Minuti di un'ora) * 6 Minuti di accenzione] = 0,5 Ampere prelevati alla batteria Se poi fai un raffronto ad un ora: nel primo caso avresti un compressore che in un ora si accende per 3,33 volte con un consumo totale di 2,5 Ampere (0,75*3,3333)
Nel secondo caso avresti un compressore che in un ora si accende per 5,45 volte con un consumo totale di 2,72 Ampere (0,5*5,45)
Ovviamente sono calcoli empirici ma ti danno un'idea che se diminuisci il volume interno diminuisci la massa che contribuisce a mantenere più a lungo il freddo all'interno della cella e siccome il delta acceso spento non è un tempo definito ma dipende esclusivamente dalla temperatura all'interno della cella, più questa resta a lungo fredda grazie alla sua massa interna e più tempo resta spento il frigorifero.
Nel precedente frigo con i suoi 9 minuti ipotetici di compressore acceso e 9 minuti ipotetici di compressore spento, ogni 18 minuti totali il suo consumo sarebbe:
[(5 Ampere / 60 Minuti di un'ora) * 9 Minuti di accenzione] = 0,75 Ampere prelevati alla batteria
Nel nuovo frigo con i suoi 6 minuti ipotetici di compressore acceso e 5.1 minuti ipotetici di compressore spento, ogni 11,1 minuti totali il suo consumo sarebbe:
[(5 Ampere / 60 Minuti di un'ora) * 6 Minuti di accenzione] = 0,5 Ampere prelevati alla batteria Se poi fai un raffronto ad un ora: nel primo caso avresti un compressore che in un ora si accende per 3,33 volte con un consumo totale di 2,5 Ampere (0,75*3,3333)
Nel secondo caso avresti un compressore che in un ora si accende per 5,45 volte con un consumo totale di 2,72 Ampere (0,5*5,45)
Ovviamente sono calcoli empirici ma ti danno un'idea che se diminuisci il volume interno diminuisci la massa che contribuisce a mantenere più a lungo il freddo all'interno della cella e siccome il delta acceso spento non è un tempo definito ma dipende esclusivamente dalla temperatura all'interno della cella, più questa resta a lungo fredda grazie alla sua massa interna e più tempo resta spento il frigorifero.
