20-04-2020, 14:00
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 20-04-2020, 14:01 da ZK.)
allora non ci resta che.. sulla base della temperatura richiesta al frigo, di capire che piastra eutettica ci voglia e nel caso.. se convenga avercela.
nei passaggi di stato c'e' una grossa quantita di energia in gioco.
per tentare una spiegazione:
la temepratura di una vaschetta d' acqua contente ghiaccio e' prossima allo zero finche tutto il ghiaccio non e' fuso, di contro per "ghiacciare" l' acqua serve una grande "quantita di freddo":
per cambiare la temperatura dell' acqua di un grao serve un jaule, per cambiare la temperatura di un grammo d' acqua da o,5 a -0,5 gradi (con la solidficazione) servono 300 joule... in soldoni un grammo di ghiaccio tiene il frigo in temperatura come 300 grammi d' acqua se il range d'uso e' quello dello zero gradi.
ovvio che la piastra serve se nell' arco della giornata si dispone di tanta energia elettrica, per congelare la piastra, diversamente si rischia di freddare inutilmente un oggetto in piu.
in generale per sfruttare questo ciclo non basta avere un frigo ed un po di energia, ci vuole una strategia e la macchina giusta.
per capirsi: ho avuto in prestito per due estati una barca che il frigo (6 persone a bordo) rimaneva a zero gradi per 24 ore con due ore di funzionamento del compressore.. quelle due ore che ricaricavo le batterie tutte le mattine.
dovrebbe essere ovvio che con questa modalita non scegli ne la temepratura del termostato ne il tempo di raffreddamento delle birre.. sotto 0 non ci andava pero... si puo lavorare sulle miscele e sui compressori, modificare, cambiare, agiornare... puo essere lungo, costoso e ottenere zero come risultato ci sta sempre.
quello che manca (o al quale non ho accesso) e' un liquido con energia latente analoga a quella dell' acqua che congeli ad una temperatura superiore a zero gradi.. per verdure frutta ecc, si puo realizzare una cella da 10 gradi pero.. poi la puoi usare solo per quella temperatura, coscienti che la birra gelata si va a prendere al bar.. se li riaprono.
nei passaggi di stato c'e' una grossa quantita di energia in gioco.
per tentare una spiegazione:
la temepratura di una vaschetta d' acqua contente ghiaccio e' prossima allo zero finche tutto il ghiaccio non e' fuso, di contro per "ghiacciare" l' acqua serve una grande "quantita di freddo":
per cambiare la temperatura dell' acqua di un grao serve un jaule, per cambiare la temperatura di un grammo d' acqua da o,5 a -0,5 gradi (con la solidficazione) servono 300 joule... in soldoni un grammo di ghiaccio tiene il frigo in temperatura come 300 grammi d' acqua se il range d'uso e' quello dello zero gradi.
ovvio che la piastra serve se nell' arco della giornata si dispone di tanta energia elettrica, per congelare la piastra, diversamente si rischia di freddare inutilmente un oggetto in piu.
in generale per sfruttare questo ciclo non basta avere un frigo ed un po di energia, ci vuole una strategia e la macchina giusta.
per capirsi: ho avuto in prestito per due estati una barca che il frigo (6 persone a bordo) rimaneva a zero gradi per 24 ore con due ore di funzionamento del compressore.. quelle due ore che ricaricavo le batterie tutte le mattine.
dovrebbe essere ovvio che con questa modalita non scegli ne la temepratura del termostato ne il tempo di raffreddamento delle birre.. sotto 0 non ci andava pero... si puo lavorare sulle miscele e sui compressori, modificare, cambiare, agiornare... puo essere lungo, costoso e ottenere zero come risultato ci sta sempre.
quello che manca (o al quale non ho accesso) e' un liquido con energia latente analoga a quella dell' acqua che congeli ad una temperatura superiore a zero gradi.. per verdure frutta ecc, si puo realizzare una cella da 10 gradi pero.. poi la puoi usare solo per quella temperatura, coscienti che la birra gelata si va a prendere al bar.. se li riaprono.
amare le donne, dolce il caffe.
