(16-03-2021 22:44)RMV2605D Ha scritto: Il ragionamento non mi torna! La scottina rimane sempre in tensione tra una bracciata e l'altra, lo sforzo cala man mano che la vela si riduce, per la minore esposizione al vento, anche se c'è un piccolo effetto contrario per la riduzione del diametro avvolto sul tamburo.
Comunque se non sei Maciste la forza sviluppata a mano è inferiore di almeno due ordini di grandezza rispetto alla resistenza del prestirato per cui in fase di avvolgimento l'allungamento è irrilevante.
L'allungamento è invece presente quando si bolina con genoa ridotto e scotta cazzata, oltre che per l'elasticità della scottina per l'impaccamento della parte avvolta per la maggiore sollecitazione; bisogna tenerne conto avvolgendo un po' di più, tanto è facile poi, se serve, rilasciare un po', anche sotto forte tensione, trattenendo su un winch o su una castagnola (è solo in questo caso che si utilizza un winch).
un cima in poliestere alta tenacità da 6 (diametro abbastanza comune per la manovra in questione) ha un CR di poco superiore a 800kg e un allungamento al 30% (250kg) del 5% e segue un andamento abbastanza lineare quindi a 50kg allungamento 1%, a 25kg 0,5%.
Come giustamente dici il grosso sta nei primi giri per, diciamo, un metro di cima. Ecco, quando c’è vento e onda e magari la scotta è leggermente in tensione per non far sbatacchiare la vela e per fare quei primi giri magari sono in piedi usando le gambe per fare più forza se non addirittura tonneggiando..... a me personalmente di persona sapere che parte della mia forza anziché ad avvolgere è servita ad assestare la tensione della linea di 10 m facendola allungare di 10cm (ma anche fossero 5cm sarebbe lo stesso)...scoccia!
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