05-10-2021, 12:19
(05-10-2021, 10:05)claudiog Ha scritto: Ok, non avevo capito la frase: "il 304 te lo ritrovi tutto puntinato d'ossido se hai nelle vicinanze qualche peschereccio con i divergenti".
Ho del 304 esposto sulla barca e non mi è mai diventato giallognolo, però c'è il musone della ancora che lo hanno fatto dalle parti di Venezia e penso abbiano usato acciaio da pescherecci e in effetti è leggermente giallognolo in alcuni punti e poco lucido in generale, perché NON lo hanno lucidato. Io penso sia importante la lucidatura così che il sale possa essere facilmente lavato via.
In ogni caso non avevo scelte: il 316 non è disponibile al dettaglio, nessun ferramenta lo vende più. Avrei dovuto chiedere a chi lavora inox, ma di questi tempi non è facile chiedere perché tutto è ucciso da troppa burocrazia per ricavare pochi centesimi.
Per via delle saldature io ricordavo che è più un problema di temperatura: occorre saldare senza surriscaldare il pezzo, e lasciare che si raffreddi lentamente in modo che non si formi martensite e il lattice resti austenitico.
C'è anche la procedura di electropickling che nel caso farò, ma vederò se le parti saldate saranno danneggiate.
Per evitare problemi bisognerebbe fare la cosiddetta "Tempra negativa" che consiste nel portare e mantenere il pezzo finito a 600°C e poi raffreddarlo rapidamente per solubilizzare i carburi di Cr e Ni precipitati al bordo dei grani e poi congelare la struttura austenitica.
Più semplicemente usare materiale ed elettrodi 304L o 316L, il loro ridotto contenuto di Carbonio (L sta per LOW Carbon) evita la precipitazione di carburi di Ni e Cr e quindi il relativo impoverimento della struttura con perdita dell'inossibilità.


