12-04-2022, 21:23
Di solito (fatto diverse volte), dopo aver ben aperto e pulito le bolle e le parti di resina instabili, si attende che lo scafo si sia asciugato misurando l'umidità residua con l'apposito strumento, durante questa fase è bene lavare periodicamente l'opera viva (ogni settimana) con acqua dolce a pressione perchè così si elimina il liquido acidulo e il sale che esce dagli strati di resina. L'operazione iniziale per "pulire" lo scafo è di fondamentale importanza, tutto il gelcoat deve essere rimosso e la sabbiatura fatta da un buon cantiere sarebbe la soluzione migliore. Quando il tutto è ben asciutto, si stuccano i "crateri" lasciati dall'osmosi bagnandoli prima con resina molto liquida (naturalmente stucco e resina epossidica). A questo punto se lo scafo aveva un'osmosi importante, conviene stuccare a spessore tutta l'opera viva. Si usa stucco epossidico steso con una spatola dentata, quindi si carteggia in modo grossolano la stuccatura e si livella con una spatola liscia. Prima di questa operazione è bene passare una o due mani di resina molto liquida che impregna il tessuto sottostante. Sopra lo stucco, che avrà uno spessore di circa 5 mm, dopo averlo carteggiato, si procede a dare 4-5 mani di resina a densità crescente, che sigillano la superficie. Quindi primer e antivegetativa e il gioco è fatto.... I tempi tra una procedura e l'altra devono essere quelli consigliati dal produttore della resina per evitare di dover carteggiare ogni volta, tutta l'operazione va fatta d'estate con temperature abbastanza alte per asciugare bene ma non troppo alte quando si procede con la resina che ha un range per catalizzare in modo ottimale (vedere le istruzioni del produttore).
Questo è un metodo ben sperimentato che ripristina lo scafo purchè non sia delaminato, per valutare eventuali delaminazioni il sistema migliore è l'analisi a ultrasuoni, delaminato significa che gli strati li fibra di vetro non sono completamente uniti fra loro ma parzialmente staccati e quindi si sono creati degli spazi all'interno dello spessore dello scafo, è chiaro che questo problema indebolisce in modo importante tutta la struttura mettendo a rischio l'uso dell'imbarcazione. In questo caso è possibile ripristinare la robustezza dello stratificato ma è un'operazione piuttosto complicata e costosa. Operazioni come riportare tessuto sopra quello esistente non portano a nulla di buono... Questo è un parere frutto della mia esperienza ma forse ci sono metodi più attuali, spero comunque di aver contribuito a chiarire qualche idea a Sciallet
Questo è un metodo ben sperimentato che ripristina lo scafo purchè non sia delaminato, per valutare eventuali delaminazioni il sistema migliore è l'analisi a ultrasuoni, delaminato significa che gli strati li fibra di vetro non sono completamente uniti fra loro ma parzialmente staccati e quindi si sono creati degli spazi all'interno dello spessore dello scafo, è chiaro che questo problema indebolisce in modo importante tutta la struttura mettendo a rischio l'uso dell'imbarcazione. In questo caso è possibile ripristinare la robustezza dello stratificato ma è un'operazione piuttosto complicata e costosa. Operazioni come riportare tessuto sopra quello esistente non portano a nulla di buono... Questo è un parere frutto della mia esperienza ma forse ci sono metodi più attuali, spero comunque di aver contribuito a chiarire qualche idea a Sciallet
