Salona 34 - bolina con vento teso e mare formato
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da tiger86
Vang lasco e trasto sopravvento significa randa grassa, quindi troppo sbandamento, quindi scarroccio.
In bolina stretta con vento forte la randa deve essere appiattita quindi drizza ferro, cunningam cazzato, vang (facoltativo preferibilmente cazzato )e trazione della scotta in verticale quindi trasto da metà a sottovento. Sotto raffica giù il carrello, se non basta il carrello lasco anche la scotta.
Non vi è dubbio che se sei sovrainvelato ti fa comodo una randa che scarichi sopra ma si tenga conto che tenendo lasca la balumina hai inevitabilmente una randa grassa con tutte le conseguenze (sbandamento, scarroccio...)
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Scusami Tiger, ma questa volta non sono pienamente con te.
Stiamo parlando di vento forte e mare formato, quindi, O.K. per tutte quelle manovre che mi permettono di appiattire le vele, ma, imho, non e' cazzando a ferro la scotta, se pur sottovento, che appiattisci la randa, anzi, ottieni il risultato di chiudere la balumina e, di conseguenza, dare piu' potenza, quando invece si dovrebbe ridurla.
In queste condizioni (di potenza in eccesso), le manovre dovrebbero essere mirate per ridurre sbandamento,scarroccio, beccheggio, rollio, momento di imbardata orziera e cercare di trovare un buon controllo sulle raffiche e trovare accelerazione sull'onda.
Percio', aumentare (non diminuire) lo svergolamento sulla randa qb per ridurre sbandamento, senza pero' mascherare il vento al fiocco, ma dare sufficiente tensione alla scotta per evitare che sbatta.
Balumina aperta anche sul fiocco per evitare che la prua, sotto raffica, venga spinta sottovento.
Ricapitolando: vele piatte (maggior flessione all'albero), passascotte sottovento, concavita' in avanti, balumine aperte e svergolate.
ciao
Ps Se osservi, i punti in rosso, sono diametralmente opposti a come la vedo io.
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
|