12-10-2009, 20:29
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-10-2009, 20:44 da Rurik.)
E' quello che mi aspettavo: quando si parla di epossidica viene sempre associata alla fibra di vetro. Io uso l'epossidica per isolare, incollare e per le colate in chiglia. MAI LA USEREI su di una barca in legno, come per altro in uso in America su piccole barche, per applicare un tessuto di vetro di rinforzo o addirittura per isolare. E' il modo migliore per creare un intercapedine cieca e far marcire il legno. L'epossidica di qualità, che non vuol dire la + costosa, può aiutare e sostituire prodotti di difficile reperibilità. Quando poi invece viene usata con silice o microsfere, in quantità per 'tappare' una falla invece di sostituire un tavola è l'anticamera del danno. Lo scafo si è fessurato perché in quel punto c'è un movimento; lo irrigidiamo ed il movimento viene trasferito altrove su di una tavola sana che a questo punto deve rispondere del proprio e della flessibilità tolta ad un altra sezione di carena. Per l'armo proverò anch'io a preparare uno dimensionamento; resterò sulla vela latina perché la ritengo l'unica proposta mi senta di fare.
PS: per gli anelli ti segnalo che sul RURIK abbiamo adotta il sistema illustrato nel libro The Gaff Rig Handbook di Leather dove la randa è inferita con una drizza che gira intorno all'albero. Scorre bene rimane vicina all'albero e non ha dato problemi. Gli anelli sono molto costosi a quanto so.
[hide]
[/hide]
PS: per gli anelli ti segnalo che sul RURIK abbiamo adotta il sistema illustrato nel libro The Gaff Rig Handbook di Leather dove la randa è inferita con una drizza che gira intorno all'albero. Scorre bene rimane vicina all'albero e non ha dato problemi. Gli anelli sono molto costosi a quanto so.
[hide]
Ciao,
Riccardo
http://www.barchedepocaeclassiche.it/rurik.html
www.rurik.it/La_Verità_la_sa_il_Mastro_d'Ascia.pdf
Riccardo
http://www.barchedepocaeclassiche.it/rurik.html
www.rurik.it/La_Verità_la_sa_il_Mastro_d'Ascia.pdf
