A volte si passa dall'eccessivo pressapochismo all'eccesso di equazioni.
Quanta acqua è passata sotto i ponti da quando nel '700 il diametro del sartiame veniva calcolato 1/52 del baglio massimo ad oggi, dove sofisticati software ti sanno stabilire fin dal progetto quale sarà il momento raddrizzante di una barca e da lì di conseguenza calcolare tutte le tensioni sul rig che essendo un sistema iperstatico, non sono facilmente calcolabili.
Non avendo ottenuto chiarimento da Zankipal

espongo quello che so io.
Lo sforzo sulla landa FL in linea teorica si ricava da
FL=RM/GZ1
dove RM è il massimo momento raddrizzante che si verifica con sbandamento intorno ai 60°
GZ1 è il braccio del momento che va da CB(centro di galleggiamento) all'attacco della landa.
In modo più empirico potremo fare FL=RM/(baglio/2) che penso sia la formula che intendeva esporre Zanki
Per noi velisti e per le barche di medio taglio la cosa più semplice è affidarsi all'esperienza del rigger, senza fare tanti calcoli. Un buon alberaio conosce le dimensioni per esperienza e siccome viene tutto sovradimensionato con un fattore di sicurezza alla fine diventa più immediato e più sicuro di tanti calcoli.
I rigger a volte semplicemente dividono il diametro del perno della landa per 1.5 e ottengono il diametro dello spiroidale o per 2 e ottengono il diametro del rod. Poi ognuno di loro si basa sulla sua esperienza personale, forse per questo rigettano un po' le formulette...