<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da tiger86
A volte si passa dall'eccessivo pressapochismo all'eccesso di equazioni.
Quanta acqua è passata sotto i ponti da quando nel '700 il diametro del sartiame veniva calcolato 1/52 del baglio massimo ad oggi, dove sofisticati software ti sanno stabilire fin dal progetto quale sarà il momento raddrizzante di una barca e da lì di conseguenza calcolare tutte le tensioni sul rig che essendo un sistema iperstatico, non sono facilmente calcolabili.
Non avendo ottenuto chiarimento da Zankipal

espongo quello che so io.
Lo sforzo sulla landa FL in linea teorica si ricava da
FL=RM/GZ1
dove RM è il massimo momento raddrizzante che si verifica con sbandamento intorno ai 60°
GZ1 è il braccio del momento che va da CB(centro di galleggiamento) all'attacco della landa.
In modo più empirico potremo fare FL=RM/(baglio/2) che penso sia la formula che intendeva esporre Zanki
Per noi velisti e per le barche di medio taglio la cosa più semplice è affidarsi all'esperienza del rigger, senza fare tanti calcoli. Un buon alberaio conosce le dimensioni per esperienza e siccome viene tutto sovradimensionato con un fattore di sicurezza alla fine diventa più immediato e più sicuro di tanti calcoli.
I rigger a volte semplicemente dividono il diametro del perno della landa per 1.5 e ottengono il diametro dello spiroidale o per 2 e ottengono il diametro del rod. Poi ognuno di loro si basa sulla sua esperienza personale, forse per questo rigettano un po' le formulette...
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]ma da dove te le inventi tutte ste stron...te!
a parte che l'angolo di maggire carico è 30° e non 60° almeno quello standard che viene utilizzato nei calcoli, poi ogni barca ha il suo ma all'alberaio non glie ne frega niente.
Il calcolo per il dimensionamento del sartiame è quello che ti ho detto, se poi non ci credi affari tuoi, anche perchè non l'ho inventato io, e cmq speriamo che abbia ragione io e non tu, almeno per quei 200 e passa poveretti che navigano con alberi fatti sui miei conti.
Quello che non avete capito o che avete sottovalutato è che il risultato dei calcoli viene moltiplcato per il famoso K (coefficente di sicurezza), vale a dire ottenuto un risultato si moltiplica per un numenro che va da 1.5 a 2 volte il risultato, è chiaro che su Alinghi questo non succede ma su TUTTE le barche da crocera e quasi tutte quelle da regata è così, solo l'esperienza dei vari alberai e progettisti riesce a limare questo valore K di coeffiente di sicurezza, per esperienza ti posso dire che chi ha provato a scendere troppo ne ha pagato amaramente le conseguenze.
I carichi massimi a cui è sottoposto un albero non sono in bolina o in poppa o a barca a 30° o a 60° ma quando la barca và a scogli, e purtoppo capita,in quei casi l'albero prende dei colpi di frusta molto maggiori a qualsiasi condizione velica oppure, nel caso ci sia, quando viene utilizzato il Mast-Jack (detto anche demolitore di barche idraulico).