27-10-2010, 01:43
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 27-10-2010, 01:47 da shabrumi.)
Citazione:Nico ha scritto:
shabrumi, bella trovata Koutta!Ho dovuto riprendere i manuali!
La condizione di Koutta non impone al flusso dell'intradosso di avere la stessa velocità dell'estradosso (in uscita), dice solo che quella è la condizione ottimale, lo dico perché non me lo vedevo proprio questo flusso d'aria che dopo essere stata rallentata si industria a riaccelerare per uscire alla stessa velocità dell'altro flusso.
Probabilmente sarà impossibile rispettarla con un flusso turbolento, il che già chiuderebbe il problema.
Riguardo alla turbolenza...
senz'altro avevo trascurato che il rullafiocco, nel crearla, riceve una spinta all'indietro, che andava inserita nel bilancio
pensate che, oltre a questo, l'instaurarsi di questa turbolenza interferisca negativamente con l'aumento di pressione nell'intradosso?
[P.S. Mi rispondo da solo: ovviamente sì]
Bè. appunto: la condizione ottimale di una vela che lavora bene.
D'altronde la cosa è chiara parlando della randa. I mostravento della balumina che sventolano paralleli verso poppa (con un'eccezione per il più alto) mostrano che la condizione di kutta è rispettata attraverso una regolazione ottimale.
Per quanto riguarda il flusso d'intradosso non è che si industria a riaccellerare: è costretto. Tutta l' aria che attraversa la nostra barca prima di incontrala ha una sua intensità e direzione, questi due valori vengono variati dall' azione delle nostre vele, ma una volta finite le vele il flusso deve riallinearsi ai valori della massa d'aria generale. Le molecole già uscite dalle nostre balumine hanno riacquistato quei valori e, sulla base del concetto di attrazione intermolecolare, si Piccoletto dietro, facendole accellerare le molecole ancora presenti nell'area pre-balumina.
