ciao Ale,
sei stato chiaro ma, cavoli .... quanta carne al fuoco, da una banale resistenza che scarica, adesso mi sa che ci andiamo a complicare la vita
Citazione:adesso io posso decidere di prendere al secondario fase e neutro
io non li definirei così in quanto, secondo me, non hanno più i connotati per essere chiamati tali, semplicemente sono due poli a differenza di potenziale tra di loro
Citazione:il neutro metterlo a terra
siamo in barca, dove mettiamo quel polo, all’acqua ? se è così allora direi che abbiamo installato il trasformatore inutilmente
il ns. fine è che il corpo umano non venga attraversato da corrente
se come dici Tu, a bordo è tutto in classe II siamo a posto ma è difficile e allora il trasformatore ci garantisce che non si presenti differenza di potenziale tra il ns. circuito elettrico e tutte le parti equipotenziali con l’acqua, resta però il rischio che il corpo entri in contatto involontariamente con entrambi i poli;
se per esempio immaginiamo di avere due carichi dove la carcassa del primo va a contatto con un polo e quella del secondo entra in contatto con l’altro polo ... d’accordo, direte “che sfiga” il mio è solo un ragionamento teorico
se succedesse questo, toccando con le mani entrambe le cose, noi “ci illumineremmo”
penso che potremmo tutelarci mettendo allo stesso potenziale tutte le masse tra loro
direi che si potrebbe fare di più, installiamo un differenziale a valle del trasformatore, poi portiamo quella equipotenzialità delle masse di cui parlavo prima a contatto con uno dei due poli ma a monte del differenziale, in questo modo se l’altro polo va a massa non dobbiamo aspettare la notevole corrente della protezione magneto-termica, con il conseguente rischio termico sulla linea, bensì, raggiunta la soglia dei pochi mA del relè sbilanciato, si aprirebbe il circuito
senti Stravento, quelle due notti ... non potresti farle senza acqua calda ? [:39]