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lucidatura GELCOAT-eccovi le foto
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lucidatura GELCOAT-eccovi le foto
Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Citazione:polimeri ha scritto:
Citazione:Leonardo696 ha scritto:
Citazione:polimeri ha scritto:
le nanoparticelle negli strati sacrificali sono molto pericolose, qualunque oleofobico siliossanico puo' ravvivare le murate con lo stesso effetto senza inserire un pericolo cosi' elevato, quando la tecnologia diventa espressione commerciale si rischia di utilizzarla male come un tempo.... ricordate il mantra anni 80: disegnato/progettato dal computer..... ecco molta nanotecnologia e' usata con lo stesso scopo

per ultimo

perchè le nanoparticelle sarebbero pericolose negli strati superficiali?

da diverso tempo sto raccogliendo documentazione dal web e non ho ancora trovato niente in proposito

hai dei link da cui trovare documentazione, vorrei approfondire l'argomento

attenzione non negli strati superficiali ma negli strati sacrificali, cioe' quelli privi o poveri di legante

Se gli strati sacrificali non sono quelli superficiali, ma possono essere quelli interni al film, come fanno se interni a disperdersi nell'aria?

Come fanno ad esserci strati privi o poveri di legante?

Se le nanoparticelle, per essere applicate necessitano di un liquido che faccia da legante per l'applicazione, mi risulta difficile pensare che vi possa essere uno strato privo appunto di legante


allora c'e' un po' di comprensibile confusione

liquido non equivale a legante

legante signicica cio' che tiene insieme che lega, che incolla

quindi l'acqua e' un liquido ma non incolla

facciamo un esempio pratico

prendiamo una colla il vinavil (ovviamente e' gia' un composto ma per semplicita' consideriamolo come se fosse una sostanza)
il vinavil e' una colla

adesso vogliamo fare uno strato protettivo a base di vinanvil procediamo cosi'

decidiamo che spessore deve avere il nostro strato protettivo e visto che il vinavil e' denso se vogliamo avere uno spessore sottile dobbiamo aggiungergli del diluente che nel caso del vinavil e' l'acqua

l'acqua aggiunta una volta steso il nostro formulato a base di vinavil e acqua, se ne andra' per evaporazione e rimarra solo un sottile film di vinavil
abbiamo fatto uno strato di solo legante avremo una sottilissima pellicola trasparente di resina vinnilacetato che e' il vinavil puro


ora pero' o ci accontentiamo delle prestazioni di questo film oppure cerchiamo di modificarne alcune prestazioni, ad esempio il vinavil non e' molto reesistente alle righe
possiamo allora introdurre delle cariche, cioe' delle polverine solide che andremo ad aggiungere al nostro formulato di prima fatto di acqua e vinavil, quando esso si asciughera' (evaporera' il solvente acqua) avremo uno strato di polverine tenuto assime dal vinavil

quindi l'acqua ha funzione solvente
il vinavile e' la matrice legante
la polverina e' la carica o filler

questa e' tecnica tradizionale

se vogliamo possiamo aggiungere delle polveri nanometriche all'interno del nostro formulato

avremo quindi la stessa situazione
acqua solvente che evapora
vinalvil sempre matrice legante
e nanoparticelle fillcer

quando lo strato si consumera' si asporteranno particelle grandi (rispetto ai nanometri ovviamente) composti da legante e filler e non sara' pi' possibile separare il legante dal filler nanometrico


vediamo invece come si fa un impregnante protettivo non filmogeno
piu' o mneo nella stessa maniera ma o non si mette la resina legante o si usano leganto molto morbidi e dallo scarso potere legante

quindi avremo ad esmpio in un lucdidante rinnovante oleofobico
un solvente che ha i compito di regolare la viscosita' e permettere l'agevole applicazione o penetrazione all'interno dei pori della supefice
un olio, una cera o una resina semisolida per ottenere il ludico, l'effetto bagnato e l'effetto oleorepellente antisporco, in questi casi si usano polimeri fluorurati, alcuni silossani organo modificati che a differenza del vinavil dell'esempio sopra non si trasformano in prodotti solidi ma sono polimeri cerosi tipo la cera d'api,
questi polimeri non rappresentano una matrice adesiva e solida, sarebbe come voler formulare una colla con la cera d'api, non sono in grado di garantire che l'eventuale carica dispersa in loro non si liberi tal quale e si diffonda nell'aria dopo l'applicazione

quindi ricapitolando la matrice dei materiali che contengono nanotecnologie deve essere talmente adesiva, compatta e resistente da garantire che nel tempo la carica non possa separarsi mantenendo la sua dimensione nano

si potranno separare interi aggregati di molecole, intere schegge micrometriche ma che non avendo piu' la dimensione estrema dei nanometri non rappresentano un pericolo
07-07-2011 18:27
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