Citazione:Messaggio di Hazmat
ieri sera leggendo un libro, mi sono venute in mente tutte le fonti di energia che esistono su di una barca a vela in navigazione.
Pensate alla tensione sulle sartie, al movimento del timone, al continuo rollio, alla pressione delle vele, alla resistenza all'avanzamento dello scafo, alla pressione sulla pinna di deriva...ecc..ecc...
Se solo si potessero sfruttare per creare corrente elettrica....
Scusate, ma non ho il tempo di leggere tutto, mi scuso se ripeto qualcuno.
1. Queste sono forze, non energie. (Forza * strada = lavoro -> non tutte le forze producono lavoro/energia)
2. La maggior parte delle forze che nomini sono conseguenti (come azione o reazione) alla:
- pressione del vento sulle vele (o parti esposte della barca)
- pressione dell'acqua (onde o correnti)
Lo forze meccaniche di azione che agiscono su una barca (senza motore) in movimento sono principalmente due, con conseguenti energie:
1. il vento, trasformata in energia cinetica della barca
2. le onde, con conseguente trasformazione tra energia cinetica e potenziale...
Tutte le alte forze che nomini sono 'parassitarie' (non trovo niente di migliore), o di reazione. Producono perdite non recuperabili sotto forma di calore.
Il vento lo trasformi già con le vele. Magari usando anche un propulsore/generatore elettrico con l'elica preesistente, puoi sfruttarlo meglio. La tecnologia esiste, il problema e' come immagazzinare quantità sufficienti di energia elettrica prodotta.
Il rollio? Aspettiamo che le tecnologie per lo sfruttamento delle onde avanzi, poi lo trasferiamo sulle barche... So che si lavora su 'boe generatori'...
Poi restano l'energia solare e chimica... Ma questo e' un altro discorso.
Il discorso mi assomiglia un po a quello del ventilatore verso le vele