IanSolo
Vecio AdV
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energie davvero alternative a bordo...
I problemi piu' grossi da risolvere sono non sono tanto legati alla tecnica di azionamento (le eliche si conoscono bene) ma piuttosto :
- alla difficolta' di reperire alternatori (o dinamo se si accetta di avere un collettore e il relativo consumo di spazzole) che lavorino bene a basso numero di giri perche' non e' il caso di perdere energia e fare rumore con ingranaggi moltiplicatori (gli alternatori piu' diffusi sono quelli per auto che lavorano solo a velocita' alte).
- alla difficolta' (direi costo) di reperire alternatori a magneti permanenti non essendo possibile usare la logica automobilistica dell'autoeccitazione perche' richiede la batteria sempre collegata che si scaricherebbe a mezzo fermo (nell'auto togliamo la chiave per fermare il motore : le vele non hanno chiave).
- al fatto che i motori si possono usare come generatori ma sono normalmente a spazzole con collettore (si potrebbe accettarne una periodica sostituzione perche' un generatore verra' usato piu' ore di un motore), e al problema che, a causa del rendimento, la tensione prodotta e' sempre inferiore a quella di lavoro, vanno quindi usati motori per tensioni nominali piu' alte (24 o 48 Volt).
Direi che in un primo approccio si potrebbe basare il tutto su di un motore usato come generatore trascurandone temporaneamente i problemi e sviluppare la parte meccanica che deve conciliare un mucchio di cose : basso costo, semplicita' di montaggio, 'universalita'' di applicazione (le barche non sono tutte uguali), leggerezza, estetica (da non trascurare!), ecc.
Altra scelta non piccola : generatore immerso, stagno ma con meccanica nulla ed elica direttamente sull'asse ? o generatore economico non immergibile ma necessitante di un sistema di assi e ingranaggi ?
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-11-2011 19:15 da IanSolo.)
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14-11-2011 19:13 |
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