Sono un paio di mesi che sto lavorando, a tempo perso (per ora) al progetto di elettrificare in toto una barca a vela.
Ci sono delle difficoltà intrinseche al progetto e all'installazione che non sono da ridere.
Un conto è fare i calcoli, come fatto fin qui, ben altro è lavorare sul campo con prototipi che funzionino e da cui si possa trarre una qualche applicazione commerciale.
In altri termini con la penna e la matita si può fare tutto: una gomma cancella gli errori; con ferro, bulloni, motori e barche, sbagliare costa, e non sempre quello che è vero con le formule riesce nell'applicazione pratica.
Si aggiunga che il mercato, se è vero che offre soluzioni a quasi tutto, non ha mai pronto quello che realmente serve in quel momento.
Tutte belle idee, quelle fin qui esposte, ma vi assicuro che nella sentina della barca, seduti a pensare, con metro, calibro, simulacri, sagome, dime, schede tecniche e portafoglio in mano, cambia molto.
Più volte ho pensato di piantar lì, ma chi sa, sa anche che quando mi convinco che un'idea sia realizzabile, faccio e arrivo sino in fondo, ma nulla si sa prima.
Ian, quando ho qualcosa di serio e 'definitivizzabile' in mano ne riparliamo, seduti in quel posto là, o in un altro simile (ne conosco tanti e qualcuno anche meglio

).
Sia di conforto ai puristi del Volt il sapere che c'è chi sta seriamente lavorando al progetto...il che non è detto che automaticamente ne esca qualcosa di buono.