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CkDre :Ecco che mi arriva in aiuto la ciotolina del Stay afloat
Bene sapere che funziona, sarebbe interessante sapere da quanto tempo avevi Stay afloat a bordo, per capire qual è la durata.
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Purtroppo non ti posso aiutare, quando ho usato lo Stay Afloat la barca era in acqua da tre giorni, e il prodotto era nuovo di pacca.
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(26-12-2017, 23:33)CkDre Ha scritto: Non credo ti debba preoccupare, non penso si possa paragonare la plastica di prese a mare "serie" con il passascafo dell'elichetta del log, sicuramente sono materiali differenti...
non saprei, comunque tutte e due possono affondare la barca......
Se ci pensi tutti sostituiamo le prese metalliche a scadenza, nessuno pensa a quella del log... Nella barca che ho avuto per oltre 25 anni le metalliche le abbiamo sostituite + volte quella del log Autohelm /Raymarine mai e penso sia ancora li....
Puo' essere che effettivamente la tua si sia criccata al momento di stringerla o magari aveva un difetto di costruzione.
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27-12-2017, 12:40
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 27-12-2017, 12:59 da Flab.)
(26-12-2017, 21:55)CkDre Ha scritto: Vi racconto la mia...
Settimana scorsa dopo due anni di lavori ho messo in acqua Karma. Tra preparazione, gru, ecc ... arriviamo a togliere le fasce alle sei di sera quando ormai era buio. Entro in barca e controllo le prese a mare sostituite, sembra tutto ok. Portata la barca alla boa per la notte contollo meglio e noto un filo d'acqua che risale dalla filettatura del passascafo dell'elichetta del log. "E' sera e tardi, ci penserò domani", mi sono detto.
Il mattino seguente sposto la barca dalla boa al pontile del cantiere e mi preparo a controllare il problema.
Nel momento in cui tocco il passascafo questo si spezza letteralmente in due e mi rimane in mano!!! Un getto d'acqua inizia ad entrare in barca... Che faccio?
Prima di tutto tappo il foro con la mano, così posso pensare.. Velocemente prendo un panno (che ho vicino) lo imbevo con del wd40 (anche quello sotto mano) per renderlo un po' più denso e poi lo infilo nel foro.
Ora la falla è "abbastanza tappata" e ora posso asciugare la sentina e cercare una soluzione.
Purtroppo è domenica mattina e il cantiere è chiuso, perciò non posso alare la barca, che fare? Ecco che mi arriva in aiuto la ciotolina del Stay afloat. Bene, apro il coperchio, massaggio un po' il contenuto, lo infilo nella falla e poi spalmo bene la pasta sui bordi e... Funziona!!! Falla tappata.
Lo stesso giorno ho ordinato il nuovo passascafo alla Nasa Marine, martedì ricevuto e mercoledì sostituito al volo con barca sulle fasce.
La "pasta magica" ha fatto il suo mestiere ed ha tenuto per tre giorni.
Consiglio a tutti di tenerne un barattolo in barca, magari non vi servirà mai....
PS: il passascafo (di plastica) probabilmente è stato stretto troppo quando l'ho installato (questa estate con il caldo) e poi si è lesionato al primo gelo. Ottimo, grazie mille per la testimonianza.
Rafforzi la mia idea dell'utilità che potrebbe avere in caso di emergenza.
Penso che bisognerebbe tenerlo sempre in vista come ha fatto intelligentemente Don Shimoda. Un pò come facciamo con gli estintori messi in buona posizione.
Importante è capire la scadenza visto che dopo alcuni anni a qualcuno la pasta si era indurita rendendola di fatto inutilizzabile.
BV
Banking off of the northern east wind, sailing on a summer breeze and skipping over the ocean like a stone... H. Nilsson
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CkDre.
Mi era successa la stessa cosa con lo stesso passascafo. Per fortuna il cantiere era aperto anche se il personale era già andato via. Cosi con il titolare sulla gru e io alle fasce e all'invaso abbiamo sistemato.
Il problema nel mio caso era stato stringere troppo la ghiera superiore. Il fatto ha fessurato il labbro della flangia esterna.
In tutta franchezza devo dire che i passascafi della raymarine pur essendo anche loro plastici sono tutt'altra cosa rispetto a quelli della Nasa. Molto più solidi spessi e secondo me anche armati con qualche cosa nell'impasto.
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28-12-2017, 15:05
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-12-2017, 15:06 da fabrizio 61.)
Curiosità CkDre, quando hai rimosso la pasta per fare il lavoro, come era? catalizzata dura da scalpello oppure un po molla? Grazie
Comunque trovo interessanti entrambi, sia il cuneo di gomma che la pasta, grazie.
MEOLO
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28-12-2017, 15:11
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 28-12-2017, 15:37 da Flab.)
In effetti la "plastica" di questi passascafi non è eterna purtroppo. Ho strumentazione B&G a bordo e ho avuto anch'io un piccolissimo trafilamento dal passascafo del log a seguito di un intervento fatto da un sub che avevo incaricato per farmi una pulizia rapida dell'opera viva.
Per tranquillità, anche se nel mio caso parliamo di poche gocce finite lì, quest'anno voglio sostituire il "canotto" del log.
Se qualcuno mi può indicare dove procurarmelo mi farebbe un favore.
BV
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Nei magazzini di prodotti per l'edilizia vendono il " Costrufix " in cartucce e barattolo .
E lo stay afloat per muratori :prezzo da muratore !
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(28-12-2017, 18:07)traballi carlo Ha scritto: Nei magazzini di prodotti per l'edilizia vendono il " Costrufix " in cartucce e barattolo .
E lo stay afloat per muratori :prezzo da muratore !
Interessante kostrufiss, si trova anche su Amazon. credo che lo proverò.
utilizzero dei guanti, perché non credo che si possa togliere facilmente dalle mani come lo stay afloat.
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fabrizio quando l'ho levato era ancora molliccio, non era catalizzato. Calcola che l'ho messo domenica mattina e levato mercoledì mattina.
Questa sera l'ho messo in casa su di un raccordo dell'acqua del riscaldamento che ogni tanto faceva una goccia. Vi saprò dire come si comporta.
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Nelle lunghe io consiglio una pianta della barca con segnate tutte le prese a mare.
( si può farne una anche con cassetta ps., epirb, cassetta attrezzi, [/b] ecc )
Coni di legno dolce legati nei pressi delle prese a mare.
Una via d'acqua importante non mi e' ancora capitata.
Non conosco gli stucchi, ma se Piccoletto vale certamente la pena di tenerli a bordo.
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Ho visto coni comperati in bottega, erano di faggio uno dei legni più duri con il quale si fabbricano taglieri e manici per le scope, legno non usato per l costruzione di barche perchè poco resistente all'ambiente marino, a Venezia si fanno remi un pò pesanti ma ottimi, di solita si usa il Ramino.
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(29-12-2017, 10:52)bullo Ha scritto: Ho visto coni comperati in bottega, erano di faggio uno dei legni più duri con il quale si fabbricano taglieri e manici per le scope, legno non usato per l costruzione di barche perchè poco resistente all'ambiente marino, a Venezia si fanno remi un pò pesanti ma ottimi, di solita si usa il Ramino. Ma sai che volevo postare prima o poi una recente esperienza.
Il sacchetto che ti vendono a pochi euro contiene dei legni effettivamente molto duri.
Preparando la barca di un amico, per legarli ho provato ad infilarci una vite con l'occhiello ed è stato come inserire un chiodo nel muro.
Temo sia un'altra dotazione di sicurezza " di stazza " ... insomma un'altra presa per il cul.
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(28-12-2017, 21:15)CkDre Ha scritto: fabrizio quando l'ho levato era ancora molliccio, non era catalizzato. Calcola che l'ho messo domenica mattina e levato mercoledì mattina.
Questa sera l'ho messo in casa su di un raccordo dell'acqua del riscaldamento che ogni tanto faceva una goccia. Vi saprò dire come si comporta.
Il fatto che non catalizzi del tutto non vuol dire che sia male, a suo tempo per una piccola infiltrazione d'acqua che avevo, il cantiere mi diede un po di pasta da usarsi eventualmente servisse, in quanto dovevo fare una navigazione di 7/8 ore, la misi e diventò durissima, ma non ricordo come si chiamasse e non mi sembra fosse bi-componente, ma andava soltanto malleata e dopo un tot di tempo iniziava a catalizzare.
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(29-12-2017, 17:56)fabrizio 61 Ha scritto: (28-12-2017, 21:15)CkDre Ha scritto: fabrizio quando l'ho levato era ancora molliccio, non era catalizzato. Calcola che l'ho messo domenica mattina e levato mercoledì mattina.
Questa sera l'ho messo in casa su di un raccordo dell'acqua del riscaldamento che ogni tanto faceva una goccia. Vi saprò dire come si comporta.
Il fatto che non catalizzi del tutto non vuol dire che sia male, a suo tempo per una piccola infiltrazione d'acqua che avevo, il cantiere mi diede un po di pasta da usarsi eventualmente servisse, in quanto dovevo fare una navigazione di 7/8 ore, la misi e diventò durissima, ma non ricordo come si chiamasse e non mi sembra fosse bi-componente, ma andava soltanto malleata e dopo un tot di tempo iniziava a catalizzare. Sono kit che contengono già il catalizzatore, impastando lo si libera e avvia il processo. Ne ho usato per il tubino del circuito acqua nell'asse, ma non mi ha dato gran fiducia: è divenuto duro ma si è staccato subito. Lo tengo sulla scrivania
Timore di vita frugale induce molti a vita piena di timore.
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Io ho sia lo stay-afloat sia i coni in bella vista, non si sa mai.
Però onestamente trovo assolutamente fondamentale l'utilizzo di una pompa di sentina "seria" in grado di svuotare autonomamente in caso di problemi (e collegata direttamente alla batteria non passando dallo staccabatteria). Per quanto l'evento possa essere imprevedibile, potrebbe anche accadere una piccola via d'acqua... diciamo 6lt/h (quindi davvero piccola, 1lt ogni 10 minuti, un'unghia). Che succede se io non vado in barca per tutta la settimana? Ho imbarcato 1000lt... e mica sono pochi... La batteria certamente non durerà in eterno, ma una pompa da 5000lt/h la tiene accesa almeno 3h abbondanti...
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Mi chiedo se queste paste reggerebbero con.mare...
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Ti doti di tutto il necessario ...e poi ti capita come successo a me, che all'improvviso prenda acqua il piede della linea d'asse. Fortunatamente imbarcavamo un rigagnolo, assolutamente non in grado di compromettere nulla. Però non c'era altro modo che alare la barca. Oltretutto era inverno pieno, andare sotto carena sarebbe stato complesso, ma con la vegetazione oltretutto era impossibile capire da dove veniva l'acqua. Persino a terra ci abbiamo messo parecchio tempo a capire dov'era il punto.
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Mi hai ricordato un incidente degli anni '70, con una Alpa7 di un amico.
Aveva fatto manutenzione. La baderna era ingrassata con grasso spinto da un grosso dado che poteva essere avvitato su un tubo calettato sul portabaderna.
Partiamo a motore, scendo a prendere due birre e mi trovo l'acqua fino alle caviglie.
Caccia disperata alla via d'acqua cominciando dalle prese a mare, niente.
Via i paglioli e a tentoni, trovato il getto. L'amico aveva messo troppo grasso e il bullone stava sul primo filetto, saltato dopo i primi giri motore.
Tragicomica la ricerca a 4 mani del dadone in 30 cm d'acqua, tutto finito bene  
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Beh , e allora quella di un commercialista a Jesolo che ha trapanato sotto la linea di galleggiamento ?
Era in Imarroncinichegalleggiano.... , per fortuna , si son sentite grida di aiuto ed è stato trovato come il bambino olandese che con il ditino chiudeva il buco sulla diga .
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