Citazione:Messaggio di Frappettini
Mi farebbe piacere sapere in che percentuale la spinta sulla vela viene distribuita su penna, mura e bugna; c'è qualche anima pia che ha informazioni in merito?
Pur avvezzo alle bizzarrie fantasmagoriche della vita, mi meraviglio che continuo a meravigliarmi dei Trickster che stanno a giro. Dal che, desumo che chi abbia parlato di “pesciate in faccia” è o un Trickster, o un “libero paroliere del Pensiero Automatico”, datato Surrealismo inizi del secolo XIX°, o membro del Pianeta Patafisica, fondato da Alfred Jarry.
Nulla è dato che possa nemmeno far sfiorare la mente contigua al concetto di pesciate.
Ciò che mi ricordo, di reale invece, è un levar di scudi esortato da alcuni, e uno in particolare (che poi null’altro era un venditore, ovviamente mascherato dietro uno pseudonimo, di prodotti Lewmar, e concorrente diretto del rigger di zona citato nella lista di tecnici Harken) si opponeva al fatto che la silloge tecnici Harken = rigger buoni fosse falsa e fuori luogo. Io replicai, scusate se mi cito, ma è d’obbligo per illustrare l’affascinante quanto “educativo” quadretto che ha animato Lor Signori, che era sin troppo ovvia l’esistenza di ALTRI rigger altrettanto buoni al di fuori di quelli appartenenti alla lista Harken. La mia citazione fu fatta in quanto un forumista, per così dire, stava cercando persone “a modo” ed io mi permisi di citare la reperibilità delle medesime andando a vedere il sito Harken, e i ns. tecnici autorizzati, tra i quali la maggior parte è anche rigger di vaglia. Sic et simpliciter.
Da lì né scaturì un vespaio in quanto il sottoscritto non si mascherava dietro nessun pseudonimo ma proprio in quanto persona prezzolata da una ditta del settore riteneva, e ritiene fermamente, che debba giocare “a carte scoperte” e che invece saranno gli eventuali lettori delle mie modeste note a giudicare se il mio parere è obiettivo o meno.
Ma su questo inciso farò un intervento apposito.
Riguardo invece il carico, a mio modesto avviso, si potrebbe “lavorare” su queste linee:
a.-
Gli unici a saper predire veramente i carichi sono i velai, (e qualche yacht designer) e tra questi, i più bravi e i più strutturati. Ci sono vari programmi, molto affidabili, tipo Flow e Membrane (North) ma ciò non toglie che altre velerie concorrenti ne abbiano simili. Unico neo: sono fatti girare solo per barche one-off e anche qui, solo per dimensioni non usuali. Se fai un 100’ che hai fatto già in passato non fai girar un bel niente. Ti basi sull’esperienza. Non si fa girare il programma perché costa un botto, sia per collezionare le miriadi di dati, sia per farlo girare (un ingegnere per diversi giorni).
b.-
Al di fuori di ciò esistono 2 metodi: 1.- l’esperienza pratica nel dimensionare che ti fa “pantografare” la cosa da barca a barca, oppure, 2.- questa esperienza dosata con un forte senso critico, che una tantum, e più di una tantum è meglio! Ti fa fare tabula rasa delle “cosette” che sai da decenni (e lo sai perché hai fatto un mare di fesserie e da queste hai imparato…o almeno lo si spera!) e riparti mettendo in dubbio quel che sai (poco) e cerchi di ri-vedere le cose da una nuova angolazione.
c.-
La drizza (parlo di vele bianche) ha un carico inferiore alla bugna del 40%. Se fosse vero il contrario, cioè se fosse vero che la drizza ha lo stesso carico della bugna, tutti, dico tutti, i bozzelli che vedete in mastra d’albero per le drizze, scoppierebbero di botto. Difatti se assegnate per esempio carico 1000 alla bugna, e pensate a mò appunto di simulazione, che la drizza ha carico 100, sul bozzello di mastra avreste per via dell’angolo di deviazione 140. Ebbene nessun bozzello (o perlomeno è rarissimo trovare bozzelli in mastra che reggano un carico pari a quello che c’è sulla bugna moltiplicato 1,4) tiene carichi del genere. E’ una prove del 9 che ho fatto per un lasso di tempo considerevole e continuo a farlo e sempre da gli stessi risultati. Quindi a meno di non immaginare un carico di drizza pari al carico di bugna (con la formula di Marshall arcinota: carico di lavoro di picco in kgf = sup. vel. X apparente al quadrato e per i genoa io considero 40 nodi, x 0,021) meno un 40%, e da tale carico moltiplicare per 1,4 per la deviazione a 90° in mastra, è difficile trovare barche con bozzelli di drizza che reggano un carico superiore.
d.-
In barche ben specificate, la drizza ha lo stesso diametro e tipologia della scotta del genoa 100% (quello che ha più carico di tutti). Siccome la aprte sotto lavorio della drizza è almeno 3 o 4 volte maggiore della scotta, discende da ciò che in penna si ha meno carico, altrimenti si vedrebbe un allungamento in ralinga visibile. Questo è dovuto al fatto che il carico di drizza si ha in misura di quanto carico c’è in bugna. Difatti voi potete tirar la drizza staticamente per affrontare una bolinata ed avere la ralinga piatta e quindi imprimere un carico statico alla vela anche in banchina, ma il carico dinamico lo si ha quando si cazza la scotta e quindi la bugna fa portare la vela, e perciò la penna è in funzione della bugna e non viceversa. In più, la penna scarica lo sforzo della ralinga sulla canala dell’albero, dello strallo cavo o del furler, mentre la bugna no. La penna divide lo sforzo con la mura: la bugna no, o molto poco, in quanto è libera.
e.- senza lascare un po’ di scotta con la vela a pieno carico. Ciò è dovuto anche al fatto, che sempre in base a misurazioni effettuate a bordo, ed in presenza di un rig di primario marco internazionale, la deviazione a quasi 180° della drizza in testa d’albero (o a ¾) causa un incremento di carico di quasi il 20% visto dalla parte di chi o di cosa tira la drizza in coperta: quindi oltre al carico della drizza c’è anche quello causato dagli attriti, in dinamico.
Ma in statico, cioè per intenderci, mentre la barca va ma nessuna effettua una regolazione della drizza, questa perdita di efficienza del sistema (che va sino al 30%, dato dal 20% in testa d’albero e dal 10% in mastra albero) fa sì che il carico della penna viene attutito del 30% prima di andare al winch e del 20% prima di andar sul bozzello di mastra.
Un’ennesima spiegazione di come mai i bozzelli di mastra son così piccoli.
h.-
Ciò non deve farci sottovalutare comunque la problematica. Un velaio nazionale ebbe una puleggia in faccia da un bozzello di mastra troppo piccolo: sempre meglio aver paura che buscarle. Un controllo ed anche uno doppio ai vs. bozzelli non fa mai male!
Buon vento a tutti!
Da quando mondo è mondo, gli winch di drizza hanno un carico di lavoro nettamente inferiore agli winch per le scotte di bugna genova. (non veder per cortesia l’esempio dei Tp 52’ o di certi performance cruiser easy sailing: qui la stessa dimensione di winch di drizza nel primo caso è data dal fatto duplice che si vuole un carico di lavoro elevato per la sola ragione d’aver il code 0 e per velocità di tirar su le vele; nel secondo caso in quanto l’easy sailing ha pochi winch e servono cross-sheeting diffusi oltre alla seconda ragione citata or ora).
f.-
Le vele non bianche Mps, gennaker, spi asimmetrici hanno tutte carchi bassissimi tanto più la loro ralinga è lontana dall’essere rettilinea, e il tessuto ha una grammatura modesta.
Il code 0 è tutto il contrario, specie quelli da bolina. Hanno una ralinga tesa e dritta (per quanto è consentito, ovvio…) e grammatura notevole: questa vela è un autentico winch killer, e anche di scotta e di mura genera carichi spaventosi che determinano dimensionamenti ad hoc speciali.
Un’altra eccezione alla nota di cui sopra è lo spi simmetrico, con tangone. Carichi leggeri con l’eccezione di quello del braccio. Se quadrate lo spi al traverso con barca molto caricata il braccio può mettere in crisi anche un buon winch primario. Si sono registrate a bordo in Giraglia, non alla Sydney Hobart!, figure prossime alle 8 tonnellate di carico su uno sloop da 85’ in composito!
g.-
ULTIMA COSA che complica un po’ tutto! Sennò difficile divertirsi…no? La drizza può sviluppare carichi pari alla bugna qualora si voglia stupidamente cazzarla con la vela sotto pieno carico senza mollare la scotta. Tra l’altro bisogna considerare che il rinvio a quasi 180° della drizza in testa d’albero (o a ¾ per i frazionati) causa un incremento di carico del 20% su chi o su che cosa tesa la drizza in coperta. E di un 10% ulteriore causato dal rinvio del bozzello di mastra, portando ad un 30% in più di carico di quanto c’è sulla drizza per il winch.
Di converso, se non si è in fase dinamica, cioè non si sta regolando il sistema della drizza, ma si naviga con la vela a segno, questa perdita di efficienza nel sistema del 30% abbassa il carico che la drizza imprime sul winch, in quanto gli attriti su esposti si “mangiano” ben 30% del carico.
E da qui un altro motivo per cui la bozzelleria di mastra pare così piccola ed “inadeguata”.
h.-
da ciò non si deve far scaturire una mentalità troppa confidenziale e sicura nei confronti dei bozzelli di drizza. Un velaio ne ebbe sfigurata la faccia a causa di uno di questi bozzelli. E una buona scusa e buona ragione per controllare la vostra bozzelleria.
Buon vento a tutti!