Boma avvolgiranda
@flytaurus Con tutto il rispetto per la veneranda età (che è anche la mia) ma se occorre l'avvolgiranda servita da un winch elettrico per una randa di 16,6 mq per non fare un pò di fatica, è meglio come dice Bullo andare a cappe sul bagnasciuga
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Aspetta di avere quell'eta' che avrai una visione delle cose un po' diversa...
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ho avuto esperienze con tutti i tipi di randa. Partito con quelle tradizionali (su barche tipo X 402, X 412, IMX), passato a quelle avvolgibili nell'albero (SO 49) e ora avvolgibile nel boma (beneteau 57). L'ultima esperienza mi soddisfa al 100% e quoto le indicazioni precise di Soravia con una differenza che si riferisce alla possibilità di issare/ammainare anche senza essere perfettamente in prua al vento. Nella mia esperienza la prua al vento è fondamentale per gestire la randa avvolgibile nel boma sia in issata che in ammainata e/o presa di terzaroli. Stimo che questo sia l'unico limite ammesso di considerarlo . le indicazioni di flytaurus. Scusate
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@soravia Scusami ma nella fretta non avevo notato che quell'eta' e' anche la tua e la mia precedente risposta non ha valore salvo il fatto che si puo' essere in condizioni fisiche diverse alla stessa eta' e non necessariamente bisogna rinunciare alla vela se un ausilio meccanico ci da' una mano.
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Io sono a favore degli ausili meccanici, poi tutti i winch elettrici possono essere usati manualmente. Rimane il fatto che l’elettrico un po’ di perfetta sintonia con la barca te la filtra , ma chi si lamenterebbe del’abs? O del cambio automatico? Non averli però ti mette in contatto diretto con il mezzo
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@IanSolo Devo riconoscere di non avere guai di salute per cui una randa di
18 mq non mi crea nessun problema di gestione manuale Certo che la canaletta, i carrelli ed il circuito della drizza devono essere ben manutentati e scorrevoli. Mi scuso se sono stato nel precedente intervento troppo tranchant
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oh vabbe che il clima nel forum è cambiato, ma qui mi state diventando teneri come gli agnellini!! Sono commosso!
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c'e' voluta una msr per capire che le rande rullabili nell' albero si possono gestire anche da pozzetto, senza ausili elettrici, senza essere dei sollevatori di pesi. di certo gestire una randa di 18 metri quadri a 30 anni non e' come gestirne una di sessanta a 70 o piu . al tempo la speranza e' di arrivarci tutti.
amare le donne, dolce il caffe.
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(26-08-2019, 19:08)enri996 Ha scritto: Io sono a favore degli ausili meccanici, poi tutti i winch elettrici possono essere usati manualmente...[]
Concordo . solo sul filtro che percepiamo negli esempi automobilistici citati. Se per winch elettrico intendiamo semplicemente la motorizzazione di uno o più winch ( peraltro nei miei automaticamente isolata nel momento che inserisco la maniglia...) non pone alcun ”filtro” assimilabile all’ABS in . la possibile eccezione di chi volesse regolare la tensione di drizza (...di massima della randa) dalla sensazione di sforzo nel tesare dopo aver issato anziche osservando la forma della randa. Ma anche qui basta issare a motore . con la maniglia!Smiley34
Diverso discorso per le nuove diavolerie che automaticamente regolano le vele con winch elettrici asserviti ( e peraltro necessariamente capaci di ruotare in entrambe le direzioni Smiley30 Ho impiegato un po di tempo a convincermi dei vantaggi del boma avvolgibile (come indicato in precedenti messaggi) e tuttora vedo pro e contro rispetto a randa tradizionale con carrelli su . ho solo pro per avere almeno un winch elettrico alle drizze!Smiley32
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Ho installato meno di un mese fa una randa avvolgibile nel boma: mi chiedo perché non le facciano tutte così. Perdita di performance trascurabile (nel senso che non me ne sono accorto del cambiamento), full battern. Va su in 60 secondi e giù in 70, randa da 60 mq. In barca siamo io e mia moglie, io più che sessantenne: mi è cambiata la vita e anche con bavette di vento ormai la si tira su senza preoccuparsi dell'ammainata. Splendido prodotto italiano.
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Non ho mai usato, visto, come funziona il sistema. Quello che non capisco è dove vanno a finire i cursori, carrelli, quando si ammaina e come fanno ad infilarsi quando si alza.
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non ci sono cursori, sono rande inferite.
amare le donne, dolce il caffe.
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In quelle più grosse c'è solo un carrello di penna che rimane sempre infilato nella rotaia che ha all'interno anche la canalina per la ralinga.
Tutto il resto è affidato alla ralinga di inferitura; i puntastecca sono tessili o comunque molto esili perchè non devono fare spessore nel rotolo che deve entrare nel carter del boma.
A causa di ciò ci sono due inconvenienti connessi all'attrito che fa la ralinga:
a) lo sforzo per issare (ed ammainare) richiede necessariamente il winch, ed oltre una certa misura (ma non tanto grande Smiley2) meglio se è motorizzato,
b) la fettuccia del gratile ed i terminali delle stecche si usurano abbastanza velocemente e ciò richiede mediamente una revisione annuale della vela.
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Corretto. Un paio di precisazioni: la randa è una quasi full batten, nel senso che per evitare l'usura della tasca delle stecche durante la salita e discesa queste ultime sono un paio di centimetri più corte e rinforzate. Inoltre anche l'inferitura è rinforzata. Ho preferito rifarla nuova piuttosto che modificare la vecchia per avere un sistema ottimizzato. Per quanto riguarda lo sforzo per issare, non è che con la randa precedente senza winch motorizzato fosse semplice nonostante fosse . certo non ho più 20 anni e mia moglie (che se ne occupa direttamente) non è sicuramente gigante.
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@bullo In pratica la randa si inferisce come un fiocco nella sua canalina grazie a una sorta di prefeeder (in qualche caso di plastica rigida o flessibile, in altri metallico), solo in testa ha una piastra e un cursore metallico (che vanno lasciati preinseriti) per ovvie ragioni di resistenza allo sforzo che c'e' in quel punto. Si issa e ammaina quindi come un fiocco, per avvolgere basta che la ralinga di inferitura venga raccolta con spire che vadano un poco verso poppa (e qui conta molto l'angolo albero-boma che va' trovato con pazienza le prime volte e poi segnato per mantenerlo) per non fare un rotolo troppo largo o che le spire facciano troppo attrito andando (verso prua) contro la faccia interna del boma sul lato trozza.
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Grazie mille, ho intuito che non conviene farla tutta steccata, ma con stecche normali solo per l'allunamento.
Un'altra domanda per gli esperti, l'angolo di scotta non avendo la bugna di rinforzo, quando si riduce, penso che si rovini facilmente e non c'è nulla che mi tiri la base verso poppa. Non l'ho mai usata ma sono perplesso.
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sei giustamente perplesso @bullo. e' roba da anziani che non se ne fanno una ragione.
amare le donne, dolce il caffe.
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No, la mia randa e' completamente steccata (tranne 1-2cm vicino all'inferitura) e ha un discreto allunamento. Le riduzioni si fanno "di stecca in stecca" sfruttandone la spinta verso poppa per mantenere per quanto possibile la base ben tesa secondo la necessita' (un po' ci si deve accontentare ma se si fa' bene le pieghe non sono troppe), anche l'angolo del boma va' ovviamente regolato di conseguenza. Qualcuno ha fatto montare delle bugne vicino ad ogni stecca lungo la caduta poppiera e passa delle borose "volanti" ma mi pare che dia piu' traffico che risultati. Gli avvolgiranda (di qualunque tipo) sono per la crociera e non ci si puo' aspettare il massimo delle prestazioni: prima di passare a questo sistema avevo una randa radiale in laminato a grammatura differenziata, era tutta un'altra storia... (e ormai troppa fatica per me nonostante i terzaroli rinviati in pozzetto).

@ZK Un antico filosofo disse che esiste un solo modo per vivere a lungo: quello di diventare anziani e bisogna accontentarsi e sapersi adeguare. Quelli che cosi' non fanno si perdono molto e (molti miei coetanei) passano il tempo davanti alla TV o leggendo il giornale in poltrona...
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@bullo Come è già stato scritto qui più volte si può ridurre semplicemente arrotolando, e credo tutti i produttori raccomandino di fermarsi quando una delle stecche è nella parte inferiore del rullo, in modo che la stecca mantenga una decorosa estensione della base. Sulla mia in corrispondenza di ognuna delle stecche più basse è inoltre predisposto un anello di fettuccia rinforzata in modo da poter armare una ritenuta sia alla mura che in balumina come per i terzaroli tradizionali.
Devo dire me ne sono avvalso solo una volta prevedendo oltre un’ora con apparente tra i 25 e i 30 nodi.. certo meno pratico che prendere i terzaroli tradizionalmente ( penso si potrebbero predisporre... ma poi bisogna comunque sfilare per ammainare o anche solo per ridurre maggiormente).
In condizioni normali però il metodo indicato in precedenti post e qui sopra probabilmente impegna di più la vela ma non è male. In questo link ( che avevo già inviato in altra discussione) un esempio di come può essere predisposta una soluzione che riporta la randa rollabile terzarolata alle performance di quelle normali. Io mi sono ispirato a questo almeno. Smiley30
[hide][Video: https://youtu.be/w7qBcTXD264][/hide]
Aggiungo inoltre foto della mia imbarcazione presa da un’altra imbarcazione per farsi un’idea di allunamento e lungheazza stecche (come per Iansolo, come si vede, sono assolutamente FB, e ho sinora dovuto effettuare solo un piccolo intervento in ralinga in 6 . per mia .):
[hide]     [/hide]
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(31-08-2019, 11:44)IanSolo Ha scritto: Un antico filosofo disse che esiste un solo modo per vivere a lungo: quello di diventare anziani e bisogna accontentarsi e sapersi adeguare...[]

+1 e poiché come ben sappiamo non ci si è allungata la vita, ma la vecchiaia, ogni accorgimento/suggerimento atto a rendercela più semplice è ben accetto!
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