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Grazie amici per i . di fare domanda stupida al 100% ma vedo che alla fine bisogna inventarsi un "sistema" furbo per risolvere.
@Umbi/Eloisa: dovevo mettere l'antiveg, e prima ancora il primer epoxi, andare ad occhio mi sembrava un azzardo!
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(21-04-2014, 21:03)andros Ha scritto: la metti a mollo in acqua ferma e sporca per qualche giorno con il piano di pozzetto in bolla (o la superfice destinata a questo).
si formerà una riga nera di sporco in carena. alè.
Semplice e geniale!
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(21-04-2014, 23:43)Madinina II Ha scritto: (21-04-2014, 21:03)andros Ha scritto: la metti a mollo in acqua ferma e sporca per qualche giorno con il piano di pozzetto in bolla (o la superfice destinata a questo).
si formerà una riga nera di sporco in carena. alè.
l'idea è buona, ma non è poi così immediata forse, ci sarebbe bisogno di uno stagno sporco a portata di barca! 
La lasci anche in acqua pulita per 2'3 settimane e la natura fa da sola.
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Se la barca è orizzontale, una bella lunghezza (tipo 2x la lunghezza della barca) di tubicino di plastica trasparente riempito quasi tutto d'acqua: si appiccica un'estremità a prua tenendo il livello dell'acqua in corrispondenza di dove il diritto di prua deve incrociare il piano di galleggiamento, poi si scorre con l'altra estremità mobile del tubo tutto lungo lo scafo, facendo dei segnetti ogni tot cm dove arriva l'acqua.
Bisogna solo stare attenti a tenere l'estremità "mobile" del tubo abbastanza alta, altrimenti l'acqua esce e tocca ricominciare.
Con lo stesso sistema si puo' anche avere un'idea dell'orizzontalità della barca: si prende un disegno di origine, si misura la differenza di livello fra per esempio musone e angolo dello specchio id poppa, con il tubo a vasi comunicanti si puo' misurare subito la differenza esistente ed eventualmente correggere la linea tracciata in precedenza.
bv
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BELLINA l' idea del tubo!
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[/quote]
Facile, come bere un bicchiere d'acqua
Per stendere il lastro dritto:
Si lavora sempre a favore del vento.
Si fissa il nastro sul punto di partenza sopravento,
(ad esempio la prua, farlo tenere in posizione da un'aiutante)
Si stende il nastro, per tutta la lunghezza dello scafo,
si decide dove dovrà finire ( sulla poppa),
tenendo il nastro teso e sempre alla stessa altezza, ci si avvicina verso il punto finale. (la poppa).
Il nastro inizierà ad aderire allo scafo, partendo da un'estremo (la prua)
e finendo sull'altro estremo (la poppa)
Si preme il nastro, per farlo aderire bene.
Che c'è vò? 
--Du righe de codice!-- 
[/quote]
Sarebbe il modo piu semplice, ,si fa cosi, dopo aver individuato le misure,,,,
Il nastro, cartagommatta da 19mm va benissimo,
Oppute il nastro apposito x le linee,, finllain si chiama,ce di vari spessori,
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(10-05-2014, 23:47)rob Ha scritto: Se la barca è orizzontale, una bella lunghezza (tipo 2x la lunghezza della barca) di tubicino di plastica trasparente riempito quasi tutto d'acqua: si appiccica un'estremità a prua tenendo il livello dell'acqua in corrispondenza di dove il diritto di prua deve incrociare il piano di galleggiamento, poi si scorre con l'altra estremità mobile del tubo tutto lungo lo scafo, facendo dei segnetti ogni tot cm dove arriva l'acqua.
Bisogna solo stare attenti a tenere l'estremità "mobile" del tubo abbastanza alta, altrimenti l'acqua esce e tocca ricominciare.
Con lo stesso sistema si puo' anche avere un'idea dell'orizzontalità della barca: si prende un disegno di origine, si misura la differenza di livello fra per esempio musone e angolo dello specchio id poppa, con il tubo a vasi comunicanti si puo' misurare subito la differenza esistente ed eventualmente correggere la linea tracciata in precedenza.
bv Finalmente uno che sa di cosa si parla!
...era proprio quello che avevo cercato di spiegare fin dall'inizio ma si vede che non sono stato chiaro: livella ad acqua! Probabilmente l'ha inventata Noè qualche anno fa mentre Archimede l'ha spiegata ai muratori che l'hanno usata per secoli per fare i pavimenti fino a quando, recentemente, qualcun altro ha inventato la livella laser.
Se andate ad uno "smorzo", vi comprate i due provettoni terminali graduati a pochissimi euro: rendono l'operazione più semplice.
Dopodiché uno può pensarle tutte: teodolite, piattaforma inerziale, fresa cnc, vasca da bagno, mitragliatrice e - perché no? - pure GPS in 3D 
Insisto sul fatto che elastici e similari seguono la geodetica sulla superficie della carena che NON corrisponde alla linea di galleggiamento se non in casi particolari.
Daniele
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12-05-2014, 16:54
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-05-2014, 17:00 da mckewoy.)
una foto di repertorio di una che galleggia.
la riporti su Excel, Dimensione Celle altezza 1,71 e larghezza 13 così vengono dei quadrati.
metti a scala la LOA e ti misuri le distanze da falchetta a linea di galleggiamento leggendoli da Formato-Dimensioni.
più punti, più meglio.
mi raccomando, sopra l'avegeto e prima della fascia lascia uno spazio di almeno 8cm
i Responsabili. chissà quanto pagarebbero per essere comprati
mi dispiace aver venduto la Gitana ma son contento
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(12-05-2014, 16:54)mckewoy Ha scritto: ...
mi raccomando, sopra l'avegeto e prima della fascia lascia uno spazio di almeno 8cm scusa, ma quale è la ragione per gli 8 cm?
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@ mckewoy: me pareva  , grazie comunque
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(12-05-2014, 12:36)danielef Ha scritto: (10-05-2014, 23:47)rob Ha scritto: Se la barca è orizzontale, una bella lunghezza (tipo 2x la lunghezza della barca) di tubicino di plastica trasparente riempito quasi tutto d'acqua: si appiccica un'estremità a prua tenendo il livello dell'acqua in corrispondenza di dove il diritto di prua deve incrociare il piano di galleggiamento, poi si scorre con l'altra estremità mobile del tubo tutto lungo lo scafo, facendo dei segnetti ogni tot cm dove arriva l'acqua.
Bisogna solo stare attenti a tenere l'estremità "mobile" del tubo abbastanza alta, altrimenti l'acqua esce e tocca ricominciare.
Con lo stesso sistema si puo' anche avere un'idea dell'orizzontalità della barca: si prende un disegno di origine, si misura la differenza di livello fra per esempio musone e angolo dello specchio id poppa, con il tubo a vasi comunicanti si puo' misurare subito la differenza esistente ed eventualmente correggere la linea tracciata in precedenza.
bv Finalmente uno che sa di cosa si parla!
...era proprio quello che avevo cercato di spiegare fin dall'inizio ma si vede che non sono stato chiaro: livella ad acqua! Probabilmente l'ha inventata Noè qualche anno fa mentre Archimede l'ha spiegata ai muratori che l'hanno usata per secoli per fare i pavimenti fino a quando, recentemente, qualcun altro ha inventato la livella laser.
Se andate ad uno "smorzo", vi comprate i due provettoni terminali graduati a pochissimi euro: rendono l'operazione più semplice.
Dopodiché uno può pensarle tutte: teodolite, piattaforma inerziale, fresa cnc, vasca da bagno, mitragliatrice e - perché no? - pure GPS in 3D 
Insisto sul fatto che elastici e similari seguono la geodetica sulla superficie della carena che NON corrisponde alla linea di galleggiamento se non in casi particolari.
Daniele
Eh! ho capito, ma siamo al solito problema: bisogna che sia stata messa sull'invaso perfettamente in bolla!
Il che non è quasi mai, checché se ne dica!!
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(15-05-2014, 11:32)Capitanmano Ha scritto: Eh! ho capito, ma siamo al solito problema: bisogna che sia stata messa sull'invaso perfettamente in bolla!
Il che non è quasi mai, checché se ne dica!!

si' ma la barca anche quando è in acqua non è mai esattamente sulle linee teoriche: serbatoio pieno o vuoto, al centro o di lato, equipaggio in più o in meno, carica per la crociera o pronta per una regata...
guardala all'opposto, il tubicino puo' proprio permettere di sapere se la barca "è in bolla" oppure no
il vantaggio del tubicino è che è un modo pratico per ricostruire un piano assolutamente orizzontale attorno alla barca, poi uno puo' usare questo piano o per farci direttamente la linea di galleggiamento, oppure lo puo' prendere come riferimento e come dice Daniele per esempio utilizzare delle estremità graduate per effettuare correzioni.
Per esempio uno prende il tubicino, lo mette a prua, e con l'altra estremità va sulla mezzeria per segnare il punto. Da questo punto misura in verticale la distanza alla falchetta. Poi passa dall'altor lato della barca sempre sulla mezzeria e risegna il punto: poi misura la distanza alla falchetta, se non è la stessa dell'altro lato significa che la barca è sbandata, allora puo' tracciare comunque una linea prendendo per esempio come riferimento 1cm, 2cm eccetera di differenza rispetto al livello dell'acqua. (Personalmente mai vista una barca in un invaso talmente sbandata da mostrare più di 1-2mm di differenza, che poi su una linea verniciata diventano assolutamente irrilevanti)
Per appruamento/appoppamento si possono prendere due livelli di riferimento dal disegno a prua e poppa, vedere se corrispondono con i livelli dell'acqua, se c'è una piccola differenza si traccia la linea effettuando delle piccole correzioni cumulative lungo la linea di galleggiamento.
Una cosa è certa il tubicino è un modo molto semplice per creare una linea assolutamente diritta, poi uno la utilizza direttamente oppure come riferimento per un'altra linea diritta.
Oppure si fa in un altro modo
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il vantaggio del tubicino è che è un modo pratico per ricostruire un piano assolutamente orizzontale attorno alla barca, poi uno puo' usare questo piano o per farci direttamente la linea di galleggiamento, oppure lo puo' prendere come riferimento e come dice Daniele per esempio utilizzare delle estremità graduate per effettuare correzioni.
Per esempio uno prende il tubicino, lo mette a prua, e con l'altra estremità va sulla mezzeria per segnare il punto. Da questo punto misura in verticale la distanza alla falchetta. Poi passa dall'altor lato della barca sempre sulla mezzeria e risegna il punto: poi misura la distanza alla falchetta, se non è la stessa dell'altro lato significa che la barca è sbandata, allora puo' tracciare comunque una linea prendendo per esempio come riferimento 1cm, 2cm eccetera di differenza rispetto al livello dell'acqua. (
Una cosa è certa il tubicino è un modo molto semplice per creare una linea assolutamente diritta, poi uno la utilizza direttamente oppure come riferimento per un'altra linea diritta.
Giusto. Visto così sono assolutamente d'accordo!
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Sì, sì, l'avg deve proteggere la parte immersa che non è quasi mai geometricamente perfetta (come altri hanno osservato).
Il segno lasciato dall'immersione si dovrebbe vedere, altrimenti, se è tutto pulito perchè mettere l'avg?
Se la barca è rimasta in acqua per un po' il segno si vede, altrimenti vuol dire che ci sta talmente poco che l'avg è inutile.
Se l segno si vede, allora, tracciare, con un piccolo margine, la linea di galleggiamento risulta semplice
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ma poi, se la linea di galleggiamento non è uguale uguale da una parte e dall'altra è un problema?
voglio dire, chi sarà mai in grado di vedere una barca da entrambi i lati contemporaneamente?
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17-05-2014, 23:25
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-05-2014, 19:57 da albodo.)
prendi una barca
mettila in acqua (ferma)
avvicinati con un battellino
ruba un rossetto alla tua signora e traccia una serpentina che corre sopra e sotto la linea di galleggiamento.
segna dei punti precisi sulla linea di galleggiamento, cancellandoli col dito dalla serpentina il rossetto.
restituisci il rossetto
buon lavoro
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(24-04-2014, 00:48)NicolaBologna Ha scritto: Se si riescono a posizionare almeno tre punti 'buoni' farei così:
Si posiziona un filo ben teso fra i due punti prua-poppa di ogni fiancata bloccando con del nastro adesivo alle estremità. Si porta il filo sul terzo punto di riferimento al baglio massimo e si ferma con del nastro. A questo punto si posiziona il nastro da carrozziere parallelamente al filo.
Se la barca é a secco é uno dei metodi migliori,in questo caso bisogna pero' avere già dei punti di riferimento (prua e poppa) dove si vede ancora la linea lasciata dall'acqua
Mi ricordo che quando la barca doveva uscire -nuova-ancora dal cantiere, una volta appurato che fosse perfettamente in "bolla" fu usato un tubo di gomma trasparente con dentro l'acqua e sfruttando la legge dei vasi comunicanti ci permise di tracciare alcuni punti lungo la carena perfettamente orizzontali al pavimento
Adesso é diverso, in questi giorni ci troviamo con la barca in legno sverniciata e quindi con la linea di galleggiamento totalmente cancellata;ma prima di togliere la vernice e l'antivegetativa avevamo misurato l'altezza rispetto all'asfalto e adesso una volta che fissiamo alcuni punti rispetto all'asfalto, utilizziamo il nastro di carta tenendolo più teso possibile per evitare le ondulazioni
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Buon compleanno a questa nuova risposta...
maggio 2014- maggio 2015

la cosa più veloce e con la certezza del risultato con la barca nuova comunque è:
1° mettere la barca in acqua
2° farsi il bagno con maschera, mutino e pennarello
3° segnare dei punti a distanza di circa 50 cm l'uno dall'altro sulla linea di galleggiamento
4° alare la barca e fare la nuova linea almeno 6/8 cm sopra i punti segnati
calcolando così il peso dell'equipaggio
5° primer e antivegetativo
bv
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