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mamma mia felix.. e che ti sei bevuto? due barche co un albero solo? e non potevano metterne due di alberi con quello che risparmiavano togliendo il montacarichi? staranno sempre a litiga su chi va a vela e a chi gli tocca il motore? belle le poltrone di guida.. se te lo compri voglio provarle!
amare le donne, dolce il caffe.
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(02-10-2015, 19:42)einstein Ha scritto: (02-10-2015, 16:15)felix Ha scritto: (02-10-2015, 15:16)jacques-2 Ha scritto: (02-10-2015, 14:49)felix Ha scritto: Intendo due scotte, una a dritta ed una a sinistra. Quando navighi una ti viene sopravvento ed una sotto. Col vang puntato all'altezza desiderata, con poco vento si lavora con la scotta sopravvento e si riesce a portare il boma su svergolando la vela quanto uno crede, con il vento forte si lavora con la sottovento, aiutandosi con la sopravvento per avere maggior precisione. Ne' più ne' meno che lo stesso ed identico lavoro del trasto, con il risultato di non avere un carrello che in caso di svarioni possa tranciare qualche dito, senza ingombri in pozzetto. Certo, in regata è tutto più preciso col trasto.... ma realmente... quanto???? Unico inconveniente? Un winch in più. Ma si risparmia il trasto. Un ulteriore vantaggio? Con vento forte, in strambata, non c'è bisogno di portare la randa al centro; basta asciugare la scotta sopravvento al winch e dare uno, due o tre volte (in base all'intensità del vento). Un perfetto ammortizzatore di boma. I più "navigati" riusciranno anche a recuperare un paio di bracciate prima che la randa strambi.
Sai che non ce l'ho in mente? Se non ti scoccia, hai una foto, un disegnino, un link......?
Grazie
Una cosa così, ok?
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Beh, non è proprio la stessa cosa. Con il trasto (meglio se curvo), una volta regolati scotta e vang per lo svergolamento voluto, basta spostare il carrello; con il sistema a punti fissi divaricati in tuga, quando si interviene sulla scotta, oltre che ad uno spostamento laterale si aggiunge, inevitabilmente, anche uno spostamento verso il basso, costringendoti ad intervenire ulteriormente sulle regolazioni.
Comunque, agli effetti del risultato finale, meglio che con ponticello fisso al centro (anche se molto più laborioso).
ciao
se lavori con la scotta sopravvento ed il vang a posto, ti assicuro che hai lo stesso effetto l, a meno che tu non esageri col sopra vento, ma a quel punto hai una randa poco efficiente a prescindere. ma tranquillo, non voglio farti cambiare idea. sei poi parli di regata, di sicuro il trasto è più efficiente, ma in regata il trasto non da fastidio
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(02-10-2015, 22:48)ZK Ha scritto: mamma mia felix.. e che ti sei bevuto? due barche co un albero solo? e non potevano metterne due di alberi con quello che risparmiavano togliendo il montacarichi? staranno sempre a litiga su chi va a vela e a chi gli tocca il motore? belle le poltrone di guida.. se te lo compri voglio provarle!
gia, peccato che quelle due barche in uno facciano i giri attorno a qualunque mono da crociera e crociera/regata che io conosca, ascensore compreso !!!
grazie pernl'augurio, ma un Catana 582 non entra in nessun modo nel mio portafogli.
ma, forse, a dicembre ti faccio divertire io!!!
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(02-10-2015, 18:12)pippu2007 Ha scritto: [hide][/hide]
[hide][/hide] ma su una barca di 6 mt vale la pena metterlo ??? nasce senza
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(02-10-2015, 20:54)einstein Ha scritto: (02-10-2015, 07:51)st00042 Ha scritto: Comunque, come mi fece notare qualcuno qua sul forum, non bisogna confondere la lunghezza lineare del trasto tra tuga e pozzetto con l'angolo che invece lo stesso permette al boma.
E' vero che in tuga è più corto ma il movimento angolare potrebbe essere quasi uguale.
Ovviamente la minor escursione lineare preclude una precisione superiore.
Non so invece se l'applicazione del punto di forza a metà (o meno) del boma rispetto all'estremità possa generare qualche problema in più
Quel qualcuno si presenta e alle tue considerazioni corrette aggiunge:
il trasto in tuga, anche se spesso l'apertura angolare è superiore di un trasto in pozzetto, purtroppo risulta quasi impossibile (con un po' d'aria) regolarlo a mano dato che lo sforzo è ca il doppio.
ciao Ciao Einstien,
scusa per quel qualcuno, ma non ricordavo chi e in quale discussione mi avesse corretto sul discorso della lunghezza lineare e angolare.
Comunque si, con il trasto in tuga la leva è più corta e lo sforzo è maggiore. Per leva si intende la distanza tra l'attacco del paranco sul boma e il fulcro rappresentato dalla trozza.
Può questo rappresentare uno stress per il boma, avendo una forza che agisce sul punto di scotta all'estremità e il paranco del trasto che contrasta invece a metà lunghezza?
Stefano
La barca perfetta è quella dove si beve in sei, si mangia in quattro e si dorme in due
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La Star rimane la mamma di tutti gli armi, frazionati, perché in testa è diverso.
Sulla Stella (e sugli S.I.) il vang è composto da una rotaia semicircolare e da un paranco che, in questo modo, tira verticalmente verso il basso, senza spingere in avanti l'attacco del boma.
Su queste barche il trasto è stato eliminato.
Per le barche in testa, ci sono due famiglie, quella in cui l'armo è stato pensato per non avere il trasto (Wally) dove boma - albero - vang sono dimensionati per questo, e quelli previsti con il trasto, in cui la spinta sull'albero del boma senza trasto causata dal vang, potrebbe essere eccessiva.
Sul mio GS 45 GF il trasto è largo come le panche del pozzetto e per me non serve a niente: alle andature lasche (cioè quando serve il vang) non tira abbastanza verso il basso e a mettere in forza più di tanto il vang non mi fido, ergo, vado sempre in giro troppo svergolato (con vento si intende, con le ariette si tira quanto si vuole), ma tenere basso il boma serve proprio con vento, quando la randa lavora come macchina ad azione, non a reazione.
Con le rande full batten, che hanno la forma "definita" portare il carrello sopravvento e lascare di scotta svergolando in alto non serve a niente (anzi, rallenta).
A chi diceva che non modifica la tensione dello strallo di poppa perché non serve aniente, chiedo se sa cos'è la catenaria dello strallo di prua.
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(05-10-2015, 09:06)starghost Ha scritto: Con le rande full batten, che hanno la forma "definita" portare il carrello sopravvento e lascare di scotta svergolando in alto non serve a niente (anzi, rallenta).
In effetti, con poca aria, una FB tende ad assumere la forma da progetto, ma se questo è stato fatto come si deve, ha prestazioni superiori alla semisteccata, sia con poco che con tanto vento.
E' vero che risulta meno reattiva alle manovre correnti (drizza, base, cunningham), però risponde meglio a quelle relative all'attrezzatura (belin, sartie) dove l'albero influisce sulla compressione delle stecche e quindi sulla forma della randa.
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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Infatti, confermi che svergolarle portando il carrello sopravvento non serve, tanto la loro forma ottimale ce l'hanno già.
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05-10-2015, 12:49
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-10-2015, 12:51 da jacques-2.)
Sono solo un dilettante, ma a me il trasto serve in pratica solo upwind, e marcatamente con vento rafficato. Sotto raffica (troppo orziera/sbandata) mollo il trasto, la vela si apre però mantiene la forma, passata la raffica si rimette a segno e la forma è sempre quella. Rapido ed efficace, non vedo come si possa ottenere lo stesso risultato con altri mezzi.
Per chiudere la balumina può andare bene anche il vang, ma di esso mi fido il giusto (almeno di quelli che vedo spesso in giro), quanto meno per il grande sforzo che richiede visto il punto di attacco, in relazione a se stesso e alla robustezza del boma.
Non la metto come verità "sacra", eh, riporto solo la mia parziale (. lieto di cambiare parere, se è il caso.
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Se l'armo e' frazionato con strallo di poppa (J24) sotto raffica belin lo strallo, aprendo cosi' la balumina, se l'armo e' frazionato la randa (vedi IOR) conta molto meno, fai prima a entrare un po' nel vento.
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(05-10-2015, 10:20)starghost Ha scritto: Infatti, confermi che svergolarle portando il carrello sopravvento non serve, tanto la loro forma ottimale ce l'hanno già.
Solo se hai un TA e con poca aria, con un frazionato è tutta un'altra cosa.
ciao
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Buongiorno a tutti . Ho un Sun fast 40 , vorrei spostare il trasto randa che attualmente si trova in mezzo al pozzetto , mi piacerebbe spostarlo sulla tuga in modo da poter mettere un bimini , che controindicazioni potrebbero esserci ? Premetto che non faccio regate . Grazie per i consigli .
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...E tanta birra e patatine!
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Mal che vada rischi di avere il primo SunFast 40 cabrio (o targa...) della storia.
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Come se Belen avesse gli occhi strabici e poco ti importa dato che difficilmente la guarderesti in viso ....eheheheh !!!
Non possiamo dirigere il vento, ma possiamo orientare le vele .
Seneca
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e il boma? é dimensionato uguale a quello da crociera? il carico avanzando il trasto é maggiore
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Io consiglio a tutti quelli che hanno il trasto randa sulla . spostarlo in pozzetto. caxxo ho finito le patatine...
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. esiste già una versione della barca col trasto sulla tuga allora puoi approcciare la cosa altrimenti io soprassiederei.
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Sono per le soluzioni radicali, alla Tross: Butta via randa e boma, tanto non fai regate
Timore di vita frugale induce molti a vita piena di timore.
(Porfirio)
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