rapporto genoa-randa
#1
leggo spesso del fatto che le barche fino ad un ventennio or sono, avevano genoa enormi rispetto alla randa. I motivi di rating? Questo comporta delle modifiche alla conduzione (ridurre prima la vela di prua) che sono state abbondantemente discusse.Siccome ho una barca dei primi degli anni 80, mi chiedevo se ci fosse un rapporto in percentuale, per stabilire se il proprio corredo sia sproporzionato o meno.Grazie
dubito ergo sum
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#2
Mah, io credevo che da un rapporto genoa randa ne sarebbero nati fiocchetti e tormentine, poi se crescendo un qualche fiocco avesse avuto successo nello sport, sarebbe diventato un olimpico, o se presuntuoso, un fiocco pallone.
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#3
Ma che domande fai???

Non dovevi lavorare oggi??
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#4
Grandi!!!!!
dubito ergo sum
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#5
il rapporto in pratica tra il boma e la J con il piano di deriva che sta a guardare quei due
se il boma ce l'hai piccolo e la J pure... amen
sarà un genoa e pure bello grosso
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#6
(01-07-2017, 16:49)marcofailla Ha scritto: il rapporto in pratica tra il boma e la J con il piano di deriva che sta a guardare quei due
se il boma ce l'hai piccolo e la J pure... amen
sarà un genoa e pure bello grosso

...pure tu...
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#7
Due parole serie tanto per averne un’idea.
Tralasciando le barche da lavoro e le vele quadre, una volta i vecchi sloop avevano grandi rande, auriche prima e marconi poi, con boma lunghissimi e fiocchi a tre quarti.
Le rande auriche erano enormi rispetto ai fiocchi e manovrarle e terzarolare richiedevano un equipaggio numeroso, abile e spericolato; l'uso della controranda rendeva le cose un po' meno faticose, ma non più semplici.
Le rande marconi, quando enormi, non è che semplificassero molto le cose, ma stringevano meglio il vento e per questo furono presto preferite; l’attrezzatura era più semplice anche se di dimensioni più generose (scotte, sartie e manovre grosse così), ma la gente c’era e sapeva cosa fare.
In quegli armi, c’era un fiocco solo e la maggior parte della spinta era data dalla randa enorme.
Poi, per vari motivi, si passò ai cutter che avevano due fiocchi e rande appena un po’ più contenute, le manovre erano un po’ più semplici solo perché i carichi in gioco erano poco minori.
Su questi armi, dal traverso in giù, oltre ai fiocchi, alle trnchette e ai nonni dei genoa (più grandi dei fiocchi, ma non ancora armati in testa), si armavano a prua le cose più varie: boleri, fiocchi a pallone (nonni degli spy), scopamare, uccelline, anche rimandati sui nonni degli attuali tangoni.
In seguito, cominciando le vele a essere confezionate in Dacron e tessuti sintetici, e non più in lino, cotone Makò e tessuti naturali, complici anche le nuove regole di regata, s’inventarono i genoa, armati in testa.
Già tramontate le rande auriche, le rande assunsero una dimensione più umana, mentre le vele di prua diventavano più grandi: genoa 130/160% e cose simili, mentre per le portanti s’incominciarono a vedere spy sofisticati, tagli triradiali, e cose simili.
Per le brezze, reacer, cerca vento, drifter e cose simili.
Poi sempre per la prua ci furono i code zero, gli asimmetrici eccetera.
Per i ventoni alla già nota tormentina, si affiancano le trinchette (quelle di moderna concezione), gli olimpici (solent) i fiocchi 1,2,3, eccetera.
Oggi si vede di tutto e di più, ma questo è un altro cinema.
Ma veniamo alla tua domanda.
Negli anni 80 c’era già di tutto, un rapporto tra prua e poppa non si può definire così in generale, il piano velico del progettista dice già come deve (dovrebbe) essere in equilibrio la barca; la discriminante è la posizione del centro velico rispetto al centro di deriva, spostandolo a prua la barca è poggera, al contrario è orziera.
Ne consegue che grandi rande fanno stringere bene, grandi fiocchi un po’ meno, ma la barca cammina di più (non è proprio così, ma semplifichiamo il concetto, perché dipende anche dall’aggolettamento dell’albero, dalle linee da’acqua, eccetera).
Molto semplicemente, se riduci a prua, presto devi ridurre anche a poppa per non faticare sul timone.
Dato che quando c’è ventone in genere si bolina poco, è automatico ridurre prima la randa ma dato che rollare un genoa è più semplice che terzarolare una randa, è facile che si faccia il contrario. Da qui rande rollabili e discussioni da 200 post sui forum.
Interessanti teorie (Ernesto docet) dicono che senza le rande, o con rande embrionali e solo fiocchi le barche vadano uguale e siano più semplici da manovrare, questo più che un’opinione e un fatto dipendente da come, dove e con chi si va.
Personalmente essendo barcasingle, sono spesso andato con solo genoa (con un po’ di vento e non con le brezze) e la barca fino alla bolina larga è sempre andata benissimo.
Quindi dire che rapporto è ottimale non si può se non parlando di una specifica barca; dire se ridurre prima a prua e poi a poppa, non si può in generale, dipendendo da molte cose: barca, andatura, vento, quantità delle mani a bordo, capacità, e anche gusti personali.
Con certezza si può solo dire che rollare un genoa, per grande che sia, è sempre più semplice che terzarolare una randa, per piccola che sia.
Il tutto detto così, semplificando molto i concetti, tanto per dare uno spunto di riflessione alla domanda fatta e senza pretendere d’insegnare nulla a nessuno.
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#8
Molto interessante, grazie. Leggendovi, avendo un Genoa al130%, ho iniziato a provare a ridurre prima a prua, effettivamente la barca corre ed e' piu' stabile, in altri post, avevo letto che sarebbe anche il caso di farsi fare un Genoa al 110% per uso invernale... Credo che lo faro', la mia barca ha lo stralletto fisso con trinca. Sono anche convinto che con una vela grande a prua, riducendo prima quest'ultima, il centro velico si sposti a prua,, figuratevi, io pensavo il contrario! .come vedete non si smette mai d'imparare.
Unbbraccio
dubito ergo sum
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#9
(01-07-2017, 19:49)angelo2 Ha scritto: Sono anche convinto che con una vela grande a prua, riducendo prima quest'ultima, il centro velico si sposti a prua,, figuratevi, io pensavo il contrario! .come vedete non si smette mai d'imparare.
Unbbraccio
E la pensavi bene prima!
Se riduci a prua il centro velico si sposta a poppa, ragionaci un po'.Smiley53
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#10
@dapnia: Due parole serie tanto per averne un’idea.

Lette con molto interesse.
La cura per ogni cosa è l’acqua salata: sudore, lacrime, o il mare.
KAREN BLIXEN
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#11
caro ciro.............. se hai la pazienza di rileggere altri post in cui si parlava del centro velico.... ti convincerai, come ho fatto io, che con genoa grandi, se riduci la vela di prua, riduci la sovrapposizione, ergo il centro velico si sposta a prua.... fino ad un certo punto ovviamente.... provaci anche . mare... qui si impara molto!!
un abbraccio
dubito ergo sum
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#12
leggiti la discussione " consiglio riduzione vele" di qualche giorno fa.....
dubito ergo sum
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