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Citazione:mike59 ha scritto:
ma se l'attacco della scotta è a fine boma è per regolare e agire meglio sulla balumina, cosa più difficile se l'attacco (come nelle barche da crociera) è a metà boma o no?
Mike, la vela si può regolare anche se l'attacco è a metà boma, gli sforzi però vengono raddoppiati. 
ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
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 certo einstein, è il braccio di leva, ma da qualche parte ho trovato che comunque, a parte le deformazioni indotte nel boma, è molto difficile,in alcune condizioni e per alcuni parametri, riuscire ad avere gli stessi effetti, a maggior ragione per rotaie dritte e di dimensioni molto ridotte come quelle di molti crociera
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01-02-2011, 23:57
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 02-02-2011, 00:06 da einstein.)
Certamente in quelle condizioni il boma dev'essere maggiorato affinché la grande tensione della scotta non lo induca a flettere, se così fosse, sotto ventone, quando è auspicabile una randa con balumina che scarica, si otterrebbe l'effetto opposto poiché si ridurrebbe la distanza tra il punto di mura e il punto di scotta, chiudendo la vela.
Sui trasti in tuga, che tutti criticano perché corti, direi che è corretta la critica perché scomoda la posizione per il randista e anche perché sottoposti a maggior carico ma non per la lunghezza, hai mai provato a tracciare una congiungente tra l'albero e il fine corsa della rotaia e prolungarla fino a poppa? Nella maggior parte dei casi troverai che l'angolo di escursione è maggiore per la rotaia in tuga che quella posizionata sotto fine boma. Possiamo dire che il trasto a fine boma ha la possibilità di una maggior sensibilità e regolazione di fino.
ciao
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Scusate solo la mia opppinione... l'unico che ha scritto cose sensate è Einstein. .:
Sailor ha fatto una giusta precisazione.
Qualcuno è uscito nel delirio e altri hanno seguito... non riesco neppure a darmene una spiegazione.
L'attacco sul boma va sulla verticale del carrello leggermente più a poppa. Punto.La posizione del trasto è dettata dal tipo di esigienza che l'armatore ha:
-trasto sulla tuga: scomodissimo in regata, meno immediata la regolazione della randa, il paranco deve essere più rinviato e con esso aumentano gli attriti, il boma serve più robusto per resistere alla flessione generata dalla coppia scotta/bugna, ma in contropartita il pozzetto rimane libero per transitare comodi in vacanzina;
-il trasto sul pozzetto: è senz'altro indispensabile in regata, più immediato nelle regolazioni, il paranco meno demoltiplicato e quindi minori attriti, il boma più esile lavora quasi esclusivamente a compressione,in contropartita rimane un punto di inciampo in vacanzina e solitamente non installi in pozzetto il bimini.
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 d'accordo con einstein e tiger
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Ciao ti posso belin perchè ti ostini a criticare quello che scrivono gli altri, non siamo a scuola e tu non sei il maestro ok?Siamo in un forum ognuno dice la sua, giusta o sbagliata si discute per arrivare ad una mezza verità.    Citazione:tiger86 ha scritto:
Scusate solo la mia opppinione... l'unico che ha scritto cose sensate è Einstein. .:
Sailor ha fatto una giusta precisazione.
Qualcuno è uscito nel delirio e altri hanno seguito... non riesco neppure a darmene una spiegazione.
L'attacco sul boma va sulla verticale del carrello leggermente più a poppa. Punto.La posizione del trasto è dettata dal tipo di esigienza che l'armatore ha:
-trasto sulla tuga: scomodissimo in regata, meno immediata la regolazione della randa, il paranco deve essere più rinviato e con esso aumentano gli attriti, il boma serve più robusto per resistere alla flessione generata dalla coppia scotta/bugna, ma in contropartita il pozzetto rimane libero per transitare comodi in vacanzina;
-il trasto sul pozzetto: è senz'altro indispensabile in regata, più immediato nelle regolazioni, il paranco meno demoltiplicato e quindi minori attriti, il boma più esile lavora quasi esclusivamente a compressione,in contropartita rimane un punto di inciampo in vacanzina e solitamente non installi in pozzetto il bimini.
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Signori,
ammetto che io ho dovuto rileggere diverse volte il filo intero perché non ho capito proprio di cosa Augusto volesse parlare.
Tiger Henri, non vi è permesso esprimere opinioni sulle persone (ndr 'delirio' 'maestro' servono solo ad inasprire la discussione).
Quindi Il singolar tenzone finisce qui, nessun commento ulteriore.
Rientro in tema:
Mi pare di aver capito che Augusto chieda se esiste un rapporto ottimale tra distanza tra boma e trasto (in verticale direi quindi) e lunghezza della rotaia del trasto stesso, dico bene Augusto?
Ed in effetti non mi pare aver letto risposte in tema (ma magari non le ho capite). Einstein (e mi pare ovvio con quel nick) sembra l'unico ad aver proposto un rapporto molto basso (boma basso e trasto lungo).... a voi AMICI della vela
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Tiger, non inca$$arti, il mondo è bello perché vario; e poi, quei quattro giorni che ci sono concessi in salute, meglio viverli in serenità. 
ciao
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Tiger, se vuoi commentare ciò che ho detto fallo privatamente non qui.
Detto questo se vuoi contribuire a rispondere ad Augusto bene altrimenti astieniti.
Grazie
Marco
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Ok mi astengo...
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Non volevo più scrivere, ma data l'incomprensione il chiarimento è dovuto.
Mi scuso con te era una battuta c'era la faccina, non ti ho dato della gallina, era solo il riferimento ad un proverbio.
E finisce qui con queste scuse.
Continuate a parlare di trasto che è meglio.
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