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Sicuramente se ne è parlato, ma non sono riuscito a trovare risposte esatte al mio quesito: esistono norme che indicano dopo quanto tempo deve essere sostituito il sartiame ? O si tratta solo di indicazioni generiche , in relazione all'uso della barca? Ho un Oceanis 423 del 2006 , usato poco - meno di un mese all'anno- e sto pensando a sostituire il sartiame. Grazie
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Secondo me senti un bravo Rigger, ma bravo, che ti consigli, cambiare ora? Mah...
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Non esistono norme, Giabot.
Però la solfa è sempre la stessa: i punti deboli sono le piombe, le lande, gli arridatoi; questi punti sono sempre verificabili con i due liquidi di controllo.
Il sartiame subisce molto stress quanto la barca sta fuori dall'acqua.
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(01-02-2017, 09:47)falanghina Ha scritto: Non esistono norme, Giabot.
Però la solfa è sempre la stessa: i punti deboli sono le piombe, le lande, gli arridatoi; questi punti sono sempre verificabili con i due liquidi di controllo.
Il sartiame subisce molto stress quanto la barca sta fuori dall'acqua. che vuol dire?
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Buongiorno!
Come va la febbre?
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(01-02-2017, 09:57)falanghina Ha scritto: Buongiorno!
Come va la febbre? Male sono ancora a letto, rimaniamo alla domanda
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Mi sembra che mi hai risposto in modo .:
Se vuoi comunque approfondire siamo interessatissimi.
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Falanghì sono le 10 del . domanda te l'ho fatta io a te volevo che chiarissi quanto hai detto e che ho quotato in grassetto
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Il sartiame di una barca sull'invaso subisce deterioramento notevolmente superiore a quello di una barca in acqua.
Motivare questa cosa -universalmente accettata- è come aprire il vaso di pandora.
Le risposte migliori vengono dalla ingegneria delle costruzioni che ha empiricamente osservato e poi tradotto in regola una regola relativamente semplice.
La frequenza della forzante sui cavi in acciaio (il vento) può essere molto prossima ad una frequenza naturale del sistema dando vita ad un fenomeno, ad una condizione di risonanza.
Nelle costruzioni per ridurre il cosiddetto flutter (letteralmente “sbattimento”) esistono diverse soluzioni progettuali non utilizzabili sull'albero di una barca a vela.
Quando però la barca è in acqua, si è empiricamente imparato che le sarti stanno meglio.
Ad un normale armatore basta sapere che se ha la barca 6 mesi sull'invaso il suo sartiame va controllato con maggiore frequenza.
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(01-02-2017, 09:36)Giabot Ha scritto: Sicuramente se ne è parlato, ma non sono riuscito a trovare risposte esatte al mio quesito: esistono norme che indicano dopo quanto tempo deve essere sostituito il sartiame ? O si tratta solo di indicazioni generiche , in relazione all'uso della barca? Ho un Oceanis 423 del 2006 , usato poco - meno di un mese all'anno- e sto pensando a sostituire il sartiame. Grazie
Per quanto ne sappia le assicurazioni pretendono un certificato o perizia ogni 10 anni in cui si dichiara l' idoneità del sartiame.
In ogni caso il sartiame va controllato almeno una volta l'anno oppure dopo 15.000 miglia e sopratutto se l'imbarcazione è utilizzata poco.
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01-02-2017, 10:35
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2017, 10:36 da enio.rossi.)
Che voi sappiate, i cavi d'aciaio (tiranti) che sostengono i ponti vengono sostituiti? e ogni quanto tempo? esistono sistemi per misurarne lo stato? Gli stessi procedimenti deterministico non potrebbero essere usati per la nautica?
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01-02-2017, 10:36
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2017, 10:39 da kermit.)
(01-02-2017, 10:22)falanghina Ha scritto: Il sartiame di una barca sull'invaso subisce deterioramento notevolmente superiore a quello di una barca in acqua.
Motivare questa cosa -universalmente accettata- è come aprire il vaso di pandora.
Le risposte migliori vengono dalla ingegneria delle costruzioni che ha empiricamente osservato e poi tradotto in regola una regola relativamente semplice.
La frequenza della forzante sui cavi in acciaio (il vento) può essere molto prossima ad una frequenza naturale del sistema dando vita ad un fenomeno, ad una condizione di risonanza.
Nelle costruzioni per ridurre il cosiddetto flutter (letteralmente “sbattimento”) esistono diverse soluzioni progettuali non utilizzabili sull'albero di una barca a vela.
Quando però la barca è in acqua, si è empiricamente imparato che le sarti stanno meglio.
Ad un normale armatore basta sapere che se ha la barca 6 mesi sull'invaso il suo sartiame va controllato con maggiore frequenza. Grazie per la spiegazione non lo sapevo e mi vado a rileggere Fabbroni anche se mi riesce difficile capire quale sia la differenza del vento su una barca in acqua piuttosto che sull'invaso
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Copio ed incollo da primo articolo tecnico che mi è capitato:
The lifetime of a rig is variable: it depends on the state of tune, the climate, water salinity and more. Worst case, a boat sailed hard in tropical conditions may need a new rig every five to seven years. A lightly sailed boat in fresh water can stretch this lifespan considerably, and 15 or more years is not unreasonable.
Quindi a quanto pare quello che conta è in quali condizioni di carico la barca ha navigato e dalla salinità dell'acqua, non si fa nessun accenno al fatto che la barca sia fuori dell'acqua o no. I fenomeni di flutter ecc possono avvenire a prescindere se la barca sta sull'invaso o in acqua, è buona norma tenere tutto bloccato drizze scotte incluse.
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01-02-2017, 11:00
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2017, 11:01 da elmer50.)
cosi a naso senza essere uno specialist mi sembra che quando il vento preme sull albero che si trova sull invaso hai una resistenza rigida data dallo scafo che non si puo muovere mentre in acqua la resistenza e inferiore in quanto l acqua fa da ammortizzatore...
o sbaglio ing. Fal?
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direi molto più semplicemente al nostro amico che su una barca che ha navigato poco e che ha 10 anni di chiedere a un bravo rigger di dare una bella occhiata. giusto per stare tranquillo a mio avviso modestissimo ne fa tranquillamente altri 10 a meno di qualche "eccesso di cina" nei materiali
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(01-02-2017, 11:00)elmer50 Ha scritto: cosi a naso senza essere uno specialist mi sembra che quando il vento preme sull albero che si trova sull invaso hai una resistenza rigida data dallo scafo che non si puo muovere mentre in acqua la resistenza e inferiore in quanto l acqua fa da ammortizzatore...
o sbaglio ing. Fal? Si ma non hai le vele cioè di che carichi stiamo parlando? Diverso è per una barca che naviga con le vele e quindi sottoposta a momento raddrizzante li si che ci sono i carichi
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io intendevo a parita di . senza vele sull invaso e senza vele in acqua.....
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interessante l'effetto risonanza.
però le sartie le ho sentite suonare anche in acqua.
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01-02-2017, 11:31
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 01-02-2017, 11:32 da falanghina.)
(01-02-2017, 11:00)elmer50 Ha scritto: cosi a naso senza essere uno specialist mi sembra che quando il vento preme sull albero che si trova sull invaso hai una resistenza rigida data dallo scafo che non si puo muovere mentre in acqua la resistenza e inferiore in quanto l acqua fa da ammortizzatore...
o sbaglio ing. Fal?
No, non sbagli minimamente.
Una cosa è certa: è dimostrato empiricamente che le sartie in quella condizione patiscano e di molto.
Possiamo consumarci le mani a farci delle seghe mentali per determinare il motivo.
Il suono?
Le frequenze di vibrazione con e senza le vele?
La tensione delle sartie sottovento e l'effetto contrario sopravento?
La cosa che ho detto prima?
Chi lo sa...
Tornando alla domanda, con la barca molto sull'invaso le sartie vanno controllate con maggiore frequenza.
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(01-02-2017, 11:03)scornaj Ha scritto: direi molto più semplicemente al nostro amico che su una barca che ha navigato poco e che ha 10 anni di chiedere a un bravo rigger di dare una bella occhiata. giusto per stare tranquillo a mio avviso modestissimo ne fa tranquillamente altri 10 a meno di qualche "eccesso di cina" nei materiali
Io so che sor tranquillo non è morto bene.
L'estate scorsa ho voluto cambiare le draglie: a me piacciono belle grosse e, se messe su una barca d'epoca, mi piacciono di due misure: piccole sotto e più grandi sopra.
Quelle che c'erano erano piombate e abbiamo dovuto tagliare.
Col flex ho personalmente tagliato una piomba che sembrava perfetta: è letteralmente esplosa in due pezzi.
Mai vista una roba cosi.
Io lascio che ciascuno faccia quel che gli pare ma .specie chi ha l'albero passante - faccia molta attenzione.
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