Mi permetto un caveat: questi sono dei resilienti, che non sono fantascienza, ma vanno calcolati.
La loro risposta dipende dalla forzante (frequenze "generate" dal motore), dalla massa totale e dal numero e disposizione dei resilienti.
SUl manuale del D1-20 ad esempio mostra i valori di ampiezza e frequanza del motore con i resilienti corretti.
Consiglio (visto il costo esorbitante preteso da quei ladroni della VP) almeno di fare una verifica strumentale (oggi gli smartphone consentono di farlo) delle vibrazioni del motore con i nuovi resilienti per evitare sorprse in seguito.
tutt giusto ma considerato che le forze in gioco sono basse non mi farei tanti problemi.
consideriamo il fatto che questi motori vengono fissati rigidamente al telaio dei trattorini.
i silent in barca vengono montati per evitare importanti vibrazioni su telai che mal le sopportano
e dimunire il rumore.
12-01-2019, 20:05 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 12-01-2019, 20:08 da falanghina.)
(12-01-2019, 19:06)FaBento Ha scritto: Mi permetto un caveat: questi sono dei resilienti, che non sono fantascienza, ma vanno calcolati.
La loro risposta dipende dalla forzante (frequenze "generate" dal motore), dalla massa totale e dal numero e disposizione dei resilienti.
SUl manuale del D1-20 ad esempio mostra i valori di ampiezza e frequanza del motore con i resilienti corretti.
Consiglio (visto il costo esorbitante preteso da quei ladroni della VP) almeno di fare una verifica strumentale (oggi gli smartphone consentono di farlo) delle vibrazioni del motore con i nuovi resilienti per evitare sorprse in seguito.
E hai ragione.
Solo che se faccio le cose a regola d'arte io devo GIUSTAMENTE pagare un ing che ne sappia quanto te, perdere tempo per la ricerca dell'ing. e dei ricambi, diventare matto per adattare il ricambio non originale ecc. ecc.
Spendo di più pagando giustamente che facendomi derubare come un pollo da quelli della Vp.
Allora o faccio un lavoro tanto al Kg, . mi vergogno un . qualche consiglio da dare sui calcoli?
Il tuo contributo sarebbe veramente prezioso e se decidi di darlo andrebbe spostato in un apposito 3ad, anzi, in un tutorial.
L'unica soluzione è sostituire i resilienti e misurare le vibrazioni monte-valle come indicato in figura; fare i conti diventa un lavoro abbastanza complesso, anche per relativa mancanza di info di dettaglio.
Posso provarci, nei limiti di quello che so (e che posso dire con la certezza di non dire sciocchezze); unica cosa, mi piglio qualche gg per mettere assieme un po' di riferimenti aggiornati.
Per quanto ne so io, gli unici parametri importanti per calcolare il coefficiente di trasmissione della vibrazione sono il modulo di resilienza (il numero SH) e la forza statica (il peso) che insiste sul particolare supporto. Il primo parametro permette di tracciare la curva peso/deflessione e il secondo permette di identificare esattamente il punto di lavoro sulla curva. Questo (o meglio la tangente in quel punto) definisce la frequenza di risonanza del supporto in quella configurazione e la curva di risposta per le altre frequenze di vibrazione.
Per farla breve: prima di tutto è importante sapere come è distribuito il peso del motore+invertitore sui differenti supporti e poi, con successive approssimazioni, si decide il valore ottimale della resilienza dei singoli supporti in modo che la frequenza di risonanza sia minima compatibilmente con altri requisiti.
La cosa più complicata è proprio la stima del peso sui singoli supporti perché le case costruttrici forniscono i grafici per calcolare il resto.
In seconda approssimazione occorre tener conto anche dei carichi dinamici tipo la coppia torcente del motore in moto.
In ogni caso, non mi stancherò mai di dirlo, state attenti se acquistate supporti non disegnati esplicitamente per motori marini; è molto importante che i supporti siano in grado di operare anche con la barca inclinata e che non mollino nel malaugurato caso di scuffia. Non tutti i supporti elastici prendono in considerazione questo - specialmente quelli economici.