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Versione completa: trasto randa si o no?
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(21-03-2020 21:43)bullo Ha scritto: [ -> ]Il trasto randa è utile per chi lo sa usare.
Non serve per portare il boma sopravento.

Serve per portare il carrello sopravento quando si vuole svergolare senza far scadere la vela sottovento. Credo invece, che non tutte le barche accettino di buon grado portare il boma sopravento.
ciao
"Non tutte le barche..." Ti riferisci alla differenza di linee d'acqua o di armo?
Supponiamo barca a dislocamento medio-leggero, carena dislocante ma comunque poco stellata, deriva profonda con siluro.
Fiocco 105 di sovrapp.
4 nodi di reale. Acqua piatta.
Ripartenza dopo virata per bolina stretta.
Meglio carrello sopravento, con base randa lascata e vela bella svergolata (boma al centro)?
Oppure scotta cazzata, sempre base lasca ma con carrello sottovento (boma sottovento)?
Penso si riferisse a dei prototipi con randa square, grandi, che portano il boma un pò sopravento per regolare lo svergolamento, non barche normali.-
(22-03-2020 17:51)osef Ha scritto: [ -> ]4 nodi di reale. Acqua piatta.
Ripartenza dopo virata per bolina stretta.
Meglio carrello sopravento, con base randa lascata e vela bella svergolata (boma al centro)?
Oppure scotta cazzata, sempre base lasca ma con carrello sottovento (boma sottovento)?

La prima.
Dopo la virata bisogna recuperare velocità, quindi: più angolo di attacco, vele relativamente grasse (allentare paterazzo, raddrizzare albero, lascare tesabase) e dare svergolamento marcato; questa ultima manovra potrebbe sembrare una contraddizione se cerchiamo un aumento di potenza, ma in questo modo si favorisce il flusso, considerando anche il fatto che, con vento leggero, il gradiente verticale risulta molto più accentuato.
Naturalmente, all'aumentare della velocità, si potrà ridurre svergolamento e angolo.
La seconda opzione, con randa cazzata, per me stride con il concetto di gradiente detto sopra; ma non nego che sia una tecnica comunque usata.
ciao
(22-03-2020 19:24)bullo Ha scritto: [ -> ]Penso si riferisse a dei prototipi con randa square, grandi, che portano il boma un pò sopravento per regolare lo svergolamento, non barche normali.-

Smiley53 Smiley2
Grazie einstein, mi conforta avere conferma di quello che faccio.
Con poco vento ci vuole anche più tempo a riprendere velocità e man mano metto in tensione la base randa. Risulta poi difficile lascarla di nuovo (la base) sempre per il poco vento; ci vorrebbe una manovra corrente che tiri verso la trozza del boma.
La conferma oggettiva, per scegliere il comportamento migliore, è il log. Le regolazioni e le prove vanno fatte sempre guardandolo.
(23-03-2020 11:39)LiberaMente Ha scritto: [ -> ]La conferma oggettiva, per scegliere il comportamento migliore, è il log. Le regolazioni e le prove vanno fatte sempre guardandolo.
Concordo, è il tachimetro del randista.
Ma soprattutto concordo con la procedura descritta da Enstein, ha ben spiegato i motivi dello svergolamento accentuato con poca aria.Smiley53
tutti svergolatori su sto forumme.. svergolare non va d' accordo con ingrassare.
quando tutto quello ha hai e' la termichetta di uno scoglio in alto il vento viene piu da prua...
me la ricordo sempre una volta alla giraglia che ero mure a sx col windex un po in mezzo e un po a dx.
sotto i 5 nodi... tocca capire quello che fa il vento, le regole valgono dai 6 in su.
(23-03-2020 14:14)ZK Ha scritto: [ -> ]tutti svergolatori su sto forumme.. svergolare non va d' accordo con ingrassare.
quando tutto quello ha hai e' la termichetta di uno scoglio in alto il vento viene piu da prua...
me la ricordo sempre una volta alla giraglia che ero mure a sx col windex un po in mezzo e un po a dx.
sotto i 5 nodi... tocca capire quello che fa il vento, le regole valgono dai 6 in su.
+1
Osef, siamo a livello coppa america ad ogno virata laschi base per dare più potenza alla randa per poi riprenderla quando prendi velocità. Complimenti.-
Quando c'è poco vento che giochi vuoi fare. È bello sperimentare.
Sulle barche che sono stato con poco vento ci si limitava a mettersi sottovento un pò a prua per tirar su la poppa, far andare la barca sullo spigolo, ginocchio nave, staminale, per diminuire la superficie bagnata.
Lascare la base per poi riprenderla l'ho visto fare solo in coppa america.-
Ma un trasto di queste dimensioni su una barca a vocazione sportiva come il sun fast non ha poco senso?
E' più che sufficiente per portare sopravento il punto di scotta e svergolare.
Quando laschi hai il vang per diminuire lo svergolamento se troppo, quanto svergolare è un'oppppppinione.-
Si è sufficiente, diciamo che un pò più lungo sarebbe meglio, è coerente con la tipologia della barca.
(27-03-2020 01:51)Stefano86 Ha scritto: [ -> ]Ma un trasto di queste dimensioni su una barca a vocazione sportiva come il sun fast non ha poco senso?

Il pozzetto mi sembra quello del sun fast 32 di Briand, barca di certo non esasperata verso la regata. Sul sun fast 3200 di Andrieu, modello successivo e di vocazione prettamente sportiva, il trasto è stato arretrato ed allungato di molto.
(27-03-2020 16:32)Plasson Ha scritto: [ -> ]Sul sun fast 3200 di Andrieu, modello successivo e di vocazione prettamente sportiva, il trasto è stato arretrato ed allungato di molto.

E, correttamente, è stato pure insellato.
Scusate la domanda: ma nelle due foto precedenti, la rotaia ( seppur di lunghezza differente) mi sembra lavori nello stesso modo, essendo più a poppa ovviamente è più lunga, ma l'angolo è uguale, no? Sicuramente cambiano le forze in gioco, essendo più lontana dal fulcro....
Vi chiedo, nel mio caso il margine di poppa del boma non arriva all'altezza della rotaia, fissata ai piedi della colonnina della ruota, si ferma 20cm prima... quindi la scotta( con i suoi bozzelli) non arriva a 90gradi sul boma stesso, fa un angolo ottuso... problemi?
Forse volevi dire acuto, visto che il centro di rotazione del boma è sull'albero, quindi verso prua e non verso poppa; comunque tra i due angoli, meglio sarebbe stato leggermente ottuso, perché lo spostamento laterale del carrello avrebbe molto meno influenzato la tensione della scotta.
ciao
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