Tutto ciò che dici è condivisibile, adattare una barca non predisposta per la trinchetta non è un lavoretto da poco, ma non era mia intenzione entrare in questo argomento. Il mio primo commento al tuo messaggio che ho citato era rivolto esclusivamente all'aspetto teorico in cui, per questioni di natura fisica con vento forte spostare il CV delle vele di prua verso poppa è positivo e non negativo come si evince dal tuo messaggio. Correggimi se ho interpretato male. Su tutto il resto, ossia il lato pratico (cambio vele, armo dello strallo di trinchetta, ecc.), non mi esprimo perché scelte del tutto personali e soggettive.
Secondo me no perchè mi toglie potenza a prua che avrà più tendenza ad ingavonarsi ed inoltre perdo velocità. Inoltre su barche come la mia dove, ripeto, non posso ridurre la randa, avrei un notevole sbilanciamento e la barca non sarebbe più equilibrata.
Che bella discussione, che interessanti opinioni, quant'è bello questo forum...
Niente, mi è venuto questo pensiero ed ho voluto condividerlo...
#andrà tutto bene#
auguri e saluti a Tutti
Mi sono trovato poco tempo fa nel canale di Gibilterra con 40/45 kn di bolina larga su un catamarano e con il solo fiocco rollato col cavolo che si riusciva a tenere un angolo di almeno 60 gradi... per non parlare poi dello scarroccio imbarazzante! Ho dovuto issare la randa con 3 mani per avere un minimo di governabilità e in presenza di traffico pesante che impone direzioni più che obbligate il governo dell'imbarcazione penso sia più importante di tutto il resto
(26-03-2020 12:46)penven Ha scritto: [ -> ]Secondo me no perchè mi toglie potenza a prua che avrà più tendenza ad ingavonarsi ed inoltre perdo velocità. Inoltre su barche come la mia dove, ripeto, non posso ridurre la randa, avrei un notevole sbilanciamento e la barca non sarebbe più equilibrata.
A mio parere e sempre basandomi su concetti di fisica applicata alla vela, spostando a prua il CV delle vele di prua e pertanto allontanandolo dal centro della barca aumenti il beccheggio (aumenti il braccio di leva) ed il pericolo che la prua entri nell'onda anziché passarci sopra e tutto ciò non è sinonimo di una barca equilibrata, soprattutto quando nel tuo caso che hai portato come esempio hai dovuto affrontare 50 nodi con fiocco e randa a tutta tela. Curiosità: in quale andatura?
(26-03-2020 12:18)penven Ha scritto: [ -> ]Partiamo dall'inizio: se la barca non nasce così per avere una trinchetta devo bucare la coperta, attarmi ad una paratia, bucare l'albero in tre punti perchè devo controventarla poi, se la tengo rollata ad ogni virata devo avvolgere, cosa che, francamente trovo improponibile anche in crociera, se uso uno strallo amovibile comunque a prua ci devo andare. Personalmente ho tre fiocchi tutti uguali per dimensioni ed il pesante è stato usato fino a 50 kn durante la giraglia di 3 anni fa e siamo arrivati in porto senza rotture. La randa non la posso ridurre (non ho terzaroli) ma scarrello tutto facendola portare in alto e devo dire che la barca si è sempre dimostrata equilibrata. Ma comunque, a fronte di tutto il lavoro che ho per armare una trinchetta non è meglio predisporre un cambio ?
Penven scusa ma se uno fa lunghe una randa coi terzaroli deve averla per forza, e possibilmente anche con due mani, di cui una molto abbondante. La randa senza mani è una randa solo da bastoni.
Alternativa? a 35 nodi metti la randa di cappa, che è una dotazione obbligatoria.
I fiocchi 1,2 e 3 sono simili come dimensioni, il 4 in genere è decisamente più piccolo.
Le vele sviluppano una Forza aerodinaica, più o meno normale alla vela.
Io chiamo portanza la forza idrodinamica sviluppata dalla deriva che si oppone allo scarroccio ed è proporzionale al quadrato della velocità.
Il grosso problema è la forza del vento le barche dove sono stato io con 50 nodi di vento, MIEI, anche con solo la randa con tre mani terzaroli e la randa tutta lascata che sbatte si ingavonano cioè vanno col boma in acqua.
Forse sono fuori moda, ma secondo me con vento e onda ripida uno strallo di trinchetta alla seconda (o terza) crocetta e due volanti contribuiscono alla stabilità dell'albero. Con trinchetta e randa terzarolata il centro velico si abbassa e si raccoglie più vicino al centro di deriva. La barca dovrebbe stare con la prua più alta sbanda di meno e quindi con il timone più efficace. Oggi si può fare tutto con il tessile riducendo il fastidio quando strallo di trinca e volanti non si usano. Valutazione fatta per barche medie, non per casi estremi tipo mini 6.50 o barche che non possono terzarolare la randa e per condizioni di crociera. In regata alle volte si trascura la salute di barca e attrezzature pur di camminare, e inoltre spesso ci sono braccia in abbondanza e peso da mettere sopravento.
Tutti i regatanti sanno che bisogna ridurre prima a prua per alleggerire la stessa. Nelle regate d'altura ho ai la randa con le tre mani o devi avere la randa di cappa.
(26-03-2020 15:03)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]Forse sono fuori moda, ma secondo me con vento e onda ripida uno strallo di trinchetta alla seconda (o terza) crocetta e due volanti contribuiscono alla stabilità dell'albero. Con trinchetta e randa terzarolata il centro velico si abbassa e si raccoglie più vicino al centro di deriva. La barca dovrebbe stare con la prua più alta sbanda di meno e quindi con il timone più efficace. Oggi si può fare tutto con il tessile riducendo il fastidio quando strallo di trinca e volanti non si usano. Valutazione fatta per barche medie, non per casi estremi tipo mini 6.50 o barche che non possono terzarolare la randa e per condizioni di crociera. In regata alle volte si trascura la salute di barca e attrezzature pur di camminare, e inoltre spesso ci sono braccia in abbondanza e peso da mettere sopravento.
Non è questione di moda, ma di corretta applicazione delle tecniche.
Quello che va in condizioni "protette" come bastoni e triangoli non è
adatto a navigazioni lunghe e impegnative, durante le quali lo stress
dell'armo e delle strutture può essere deleterio. (anche per gli equipaggi)
Va anche detto che le varie stazze interferiscono, e che dipende dalla progettazione, perchè ho visto barche tener su la prua anche con vele esagerate, però non c'erano a bordo domenicali...
(26-03-2020 15:03)kavokcinque Ha scritto: [ -> ]Forse sono fuori moda, ma secondo me con vento e onda ripida uno strallo di trinchetta alla seconda (o terza) crocetta e due volanti contribuiscono alla stabilità dell'albero. Con trinchetta e randa terzarolata il centro velico si abbassa e si raccoglie più vicino al centro di deriva. La barca dovrebbe stare con la prua più alta sbanda di meno e quindi con il timone più efficace. Oggi si può fare tutto con il tessile riducendo il fastidio quando strallo di trinca e volanti non si usano. Valutazione fatta per barche medie, non per casi estremi tipo mini 6.50 o barche che non possono terzarolare la randa e per condizioni di crociera. In regata alle volte si trascura la salute di barca e attrezzature pur di camminare, e inoltre spesso ci sono braccia in abbondanza e peso da mettere sopravento.
sono d'accordo
certo che va distinto fra un gruppo affiatato su una barca moderna che stà facendo una regata e un povero cristo come me che da solo o con equipaggio che non è in grado di aiutarti a spasso per per le cicladi
io mi trovo benissimo sopra i 20 nodi con la trinchetta
Nessuna delle mie randa ha i terzaroli quando si parte per le lunghe con previsioni favorevoli viene armata quella "bella", se ci sno previsioni di vento armiamo quella "piccola" che in realtà piccola non è ma solo più rubusta e più magra. La randa di cappa abbiamo pensato di armarla solo 1 volta durante la giraglia che ho prima citato ma abbiamo subito desistito per la palese impossibilità di tirare giù, e poi, sventando quasi tutto (l'andatura era una bolina molto larga e c'era mooooolta onda) la barca si comportava bene. Vero, il boma è molto spesso in acqua ma tenendo una buona velocità si riescie a surfare e la barca risulta equilibrata. La randa sbatte tanto, porta solo in alto, ma avere la prua leggera e con tanta "potenza" ha fatto si che non mi sia mai ingavonato.
Tenete presente che la mia barca è 44 piedi per 6800 Kg (e forse qualcuno di meno) con 110 mq di vela e la maggior parte dell'equipaggio nella vita fà solo quello.
Adesso non voglio dire che un simile comportamento sia applicabile ad equipaggi famigliari con barche da crociera ma il concetto di tenere le estremità leggere, usare il profilo dell'avvolgifiocco per armare una vela più piccola che può essere usata tutta aperta senza complicarsi la vita con stralletti , genoa arrotolati e volanti lo vedo valido
(26-03-2020 18:14)penven Ha scritto: [ -> ]e la maggior parte dell'equipaggio nella vita fà solo quello.
Beh, mi sembra una base di partenza abbastanza "particolare".
Detto in altri termini: tu ordini e qualcuno va a fare il lavoro a prua.
Non è certo lo standard delle barche da crociera a passeggio con moglie e figli.
Io sono un fermo sostenitore di II strallo amovibile e velette a prua con garrocci, mai più senza.
Sono assolutamente conscio che non sia lo standard delle barche da crociera, quello che volevo portare avanti è il concetto di applicabilità di quello che si fà in regata su una barca da crociera. Nella fattispecie dovendo prendere vento e mare (e il titolo del post è tempo estremo) mi sentirei molto più tranquillo con un fiocco armato sullo strallo che ad avere un salamone che balla e pesa a prua considerato il fatto che se devo ingarrocciare a prua ci devo comunque andare. Poi come dice Bullo la vela è un opppppiiiiinione !
Chi ha provato a risalire vento forte con la trinchetta non torna più ai genoa rollati, barca relativamente veloce, poco sbandata, ed andatura "morbida" rispetto alle stesse condizioni con genoa rullato. Certo se uno ha l'equipaggio per togliere il genoa e mettere un fiocco 2 o 3 (magari tecnico e ben fatto) va bene uguale, ma stiamo parlando di barche da crociera con famiglie a bordo. Dal 2000 ho lo strallo di trinchetta, lo uso poco, ma ogni volta che lo uso benedico il momento che l'ho messo !!!!
(26-03-2020 18:35)bludiprua Ha scritto: [ -> ]Beh, mi sembra una base di partenza abbastanza "particolare".
Direi molto "particolare". Se ho ben inteso stiamo parlando di gestire 110mq di superficie velica con 50 nodi, di bolina larga, con molta onda, surfando e con una barca di 7 tonnellate scarse.
(26-03-2020 18:14)penven Ha scritto: [ -> ]Nessuna delle mie randa ha i terzaroli quando si parte per le lunghe con previsioni favorevoli viene armata quella "bella", se ci sno previsioni di vento armiamo quella "piccola" che in realtà piccola non è ma solo più rubusta e più magra. La randa di cappa abbiamo pensato di armarla solo 1 volta durante la giraglia che ho prima citato ma abbiamo subito desistito per la palese impossibilità di tirare giù, e poi, sventando quasi tutto (l'andatura era una bolina molto larga e c'era mooooolta onda) la barca si comportava bene. Vero, il boma è molto spesso in acqua ma tenendo una buona velocità si riescie a surfare e la barca risulta equilibrata. La randa sbatte tanto, porta solo in alto, ma avere la prua leggera e con tanta "potenza" ha fatto si che non mi sia mai ingavonato.
Tenete presente che la mia barca è 44 piedi per 6800 Kg (e forse qualcuno di meno) con 110 mq di vela e la maggior parte dell'equipaggio nella vita fà solo quello.
Adesso non voglio dire che un simile comportamento sia applicabile ad equipaggi famigliari con barche da crociera ma il concetto di tenere le estremità leggere, usare il profilo dell'avvolgifiocco per armare una vela più piccola che può essere usata tutta aperta senza complicarsi la vita con stralletti , genoa arrotolati e volanti lo vedo valido
Scusa non capisco la frase evidenziata. Era onda morta o eravate in realtà al lasco?
Ok ma qui stiamo parlando di roba importante, se c'è ventone è evidente che il genoa parzialmente rollato sia la soluzione peggiore in assoluto, ma di risalire non ci provo neanche, 40 kn di vento provocano un onda non indifferente, perchè battere nasate, allargo e faccio velocità. Se poi uno vuole usare il motore allora è tutto un altro discorso.
(26-03-2020 18:47)penven Ha scritto: [ -> ]il concetto di applicabilità di quello che si fà in regata su una barca da crociera.
Infatti è esattamente questo che non sta in piedi.
Immagina una barca da crociera diciamo con 2 adulti che tolgono un bel genoa da 40-50 mq con anche solo 20 kn, la prima battaglia è tirarlo giù, poi lo devi portare in pozzetto e poi...dove diavolo lo metti magari bello bagnato? In quadrato? Sulla cuccetta di prua, con le lenzuola stese?
Poi, appena hai finito, hai la trinchetta da tirare su perché la barca nel frattempo è rimasta senza vela a prua in mezzo alle onde....
Non fa per me.