<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da easysail
sul numero di novembre 2001 del Giornale della Vela c'è la prova del Wauquiez 40 PS e spiega che i modelli Wauquiez, prima costosissimi, hanno raggiunto prezzi molto più abbordabili grazie alle economie di scala di Beneteau
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Questo indubbiamente vero.
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e da scelte che definisce furbe, come l'adozione sul 40 PS della carena dell'Oceanis 393. Ma se non lo avessero detto quanti se ne sarebbero accorti? Avrebbero continuato a pensare che ha un progetto migliore ancora solo per il maggior costo.
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Lo studio di progettazione è indubbiamente lo stesso e come tutti gli studi 'riciclano' le loro idee, in cui evidentemente credono, però...
OC 393, lft 11,94 contro 12,70 del PS 40 (e questo poco significativo)
Lwl 10,69 contro 11,00 (già più significativo)
Baglio massimo 3,96 contro 4,04
Dislocamento 7,78 contro 10,00
Secondo te è lo stesso scafo? stesso stampo?
Il progetto su una barca è una quota veramente minima del costo.
Vai da qualsiasi progettista, ti apre un cassetto e ti tira fuori tutti i progetti che vuoi, poi puoi realizzarli in tanti modi.
Le prove delle riviste vanno sempre prese con un ampio beneficio d'inventario, specie quando le stesse riviste campano sulla pubblicità dei cantieri.
BV
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]
Messaggio inserito da mantonel
Oh Perbacco Buona questa. Allora il Centurion 45 altri non sarebbe che un Beneteau 44.7? <hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
No, quello è un Farr
Al limite potrebbe avere dato la carena all'Oceanis 46 o a qualche Cyclades
BV
Mantonel, il mio unico intento era di sentire le opinini su un tipo di barca che molti possono considerare un cesso e a qualcun altro è piaciuta, ma che innegabilmente cerca di dire qualcosa di nuovo e che comunque incentiva una discussione. Che poi sia destinato ad essere l'ennesimo tentivo di proporre al mercato il motoscafo a vela (finora miseramamente fallito, almeno in Italia)o invece sarà il motorsailer del futuro, questo è difficile da prevedere.
A me personalmente piacciono altre barche, tra le quali ci metto sicuramente anche la tua o quella del mio post sulle vele avvolgibili. E poi ogni tanto parlare anche di barche (spesso belle ma ogni tanto anche brutte)oltre che di politica, politica, poliica...
Niko, nulla di personale. Io bannerei la politica integralmente dal forum, non fosse altro perche' e' noiosa. Riguardo a questa barca, 'l'incazzamento' e' diverso. Moody era Moody, Hanse era Hanse. Adesso vedo delle barche a vela da 45' con la vetrata scorrevole, tipo barche da pesca a motore. Ma te lo immagini un mausoleo del genere con scafo sbandato a 25°, coperta bagnata e acqua di mare che ha opacizzato tutte le vetrate. Il timoniere costretto a sporgersi per guardare avanti e tenere a rotta. A questo punto vorrei vedere anche il tergicristalli elettrico, come sui pulmann,Per non parlare dell'inevitabile corrosione del salino su metalli e guarnizioni... Le due 'pergole' di fronte agli occhi e alla fronte, ogni volta che sei seduto sul tagliamare sopravvento. Insomma, non siamo navigatori che vanno in cerca del maltempo o che traghettano passeggeri anche quando sarebbe consigliabile finanche restare al lavoro. Ma essere considerato l'obiettivo di uno studio di marketing, che vede alla fine il 'cliente' 90% del suo tempo a bordo nel porto, questo mi sa di presa in giro. Questi non vogliono piu' vendere barche a vela, ma case al mare senza licenza edilizia. Io di S&S, di Sciarrelli, di J&V&Co mi fido, e' del marketing dei cantieri che ho qualche dubbio. Quello che mi fa specie e' che si levino cori di entusiasmo e di apprezzamento ancor rima di aver lasciato gli ormeggi. Quanto alla costruzione poi...da quando ho visto lo scorso autunno ben 2 barche esposte allo stand Hanse, con 2 punti in cui era saltato il gelcoat e si vedeva solo resina TRASPARENTE senza fibra alcuna, ho detto a Fabrizio di tenersi stresso il suo Hanse 2005 e spero che Moody non sia stata costretta alle nuove procedure di Hanse.
E poi per me...i motorsailer nordici rimangono pur sempre delle barche a vela
Pienamente d'acccordo. Solo che i cantieri sono aziende come tutte le altre, che devono vendere, per cui come dici giustamente se il marketing gli dice che il mercato vuole la casetta al mare spostabile loro la fanno. Il mio obiettivo era sentire l'opinone di persone che comunque di barche ne capiscono su questa nuova tipologia, che per i motivi che ho indicato in mio precedente intervento e che tu hai ulteriormente sviluppato, mi lascia molto perplesso.
Guarda che quando parlavo di motorsailer non mi riferivo ai cantieri nordici, tipo Hallberg-rassy, Najad, Contest, Oyster, e altri, che per me non costruiscono barche, ma superbarche a vela, con un solo grandissimo difetto. Costano un pacco di soldi.
Io penso che non si possa giudicare nessuna barca senza averla provata, così come allo stesso modo non credo che la Hanse si metta a vendere barche senza gelcoat, solo perchè qualcuno ha visto un difetto su un esemplare in esposizione, magari costruito frettolosamente proprio per partecipare al salone. Qui c'è uno che ha appena preso un Hanse 350 ed è perfetto. Può più o meno piacere, però la barca va benissimo.
Non si raggiungono i risultati aziendali della Hanse facendo bojate.
Gli acquirenti di yacht a vela non sono tutti cretini. Che poi esistano barche più robuste ed altre un po' meno, su questo non ci piove. Ma non penso che sulla gamma Moody la Hanse sia disposta a spùttanarsi, perchè avrebbe fatto a meno di comprare il marchio, no? Siccome è un'azienda di successo, una delle pochissime nel settore, evidentemente avrà fatto una scelta ponderata e sanno benissimo cosa fanno.
Una cosa è certa: questa barca fà discutere e suscita curiosità. Un primo obiettivo la Hanse l'ha già raggiunto e non sono logici i confronti con barche di tipologie diverse. L'unico ad azzeccare un confronto valido è stato anonimone, non altri. Se io acquisto questa, senza dubbio non comprerei le altre che avete postato. Non credete?
Questa barca è un evidente ibrido e non si rivolge sicuramente ad una clientela di puristi della vela, i quali a mio avviso rispetto a tutti gli altri sono in minoranza. Questa è gente che non partecipa a forum di vela, ma c'è e possiede il companatico per acquistare barche nuove! Il target è differente. Esiste questo target: se la Hanse ha stabilito che esiste, vi giuro che io a loro credo. Sono i risultati aziendali che hanno raggiunto a suggerirmi che le cose stanno così.
Naturalmente potrebbe anche andar male sul mercato con questo prodotto. Vedremo...Ora è presto per dirlo.
Sono più propenso a credere che di questi modelli ne venderanno, proprio perchè mi pare che questa vada incontro a precise esigenze, che non sono certamente quelle della maggioranza di voi amici.
Mettiamo che un 70 enne voglia andare a vela ed andare sufficientemente veloce. Bene, questa a lui la consiglierei, perchè per me questa viaggia..
Tom
purtroppo ognuno ha dei pregiudizi su un determinato cantiere, solo perchè ne ha sentito parlare poco bene (magari da chi in barca non ci è mai stato) o chissà per quale altro stupido motivo. Un esempio lampante nel mondo della nautica ci è dato dai motori fuoribordo: come sapete Johnson ed Evinrude sono esattamente gli stessi motori con stesso peso dimensioni potenze motore etc., differiscono solo per il colore ed il marchio, e lo stesso discorso vale per Mercury e Mariner. Ho sentito tante persone osannare una marca e sparare a zero sulla marca che in realtà vende gli stessi motori sotto diverso nome. Viene un pò da ridere quando si sente dire che i Mariner sono eccellenti mentre i Mercury non valgono un tubo (o viceversa) ma fa un pò capire come vanno le cose.
Bah, ho seri dubbi. Su quello che scrivi, naturalmente. Da un punto di vista tattico, Hanse ha come target, diciamo 'la vela per tutti'. Sicche' industrializza i processi, va in Polonia o in Cina, guarda con invidia a Bavaria, ne copia i modelli di sviluppo industriale e poi avvia una spietata concorrenza comerciale. Con quei prezzi il risultato arriva, ma come dicono quelli del Finance: where is the bottom line? Insomma il cantiere produce ricchezza? Occorrerebbe vedere i loro bilanci. Adesso per far soldi, quelli veri, occorre produrre scafi costosi (per l'acquirente), specie quelli che vanno poco a vela ma adorano non fare 4 gradini per prendere una birra ghiacciata dal frigo, che non devono inchinarsi per passar sotto lo sprayhood o il tambuccio. ma per fare soldi occorre vendere alto e produrre a prezzi bassi. ed ecco la 'tecnologia' polacca o i prezzi spuntati dal purchasing office delle hanse entrare in gioco. Spessori maggiori, resina di buona qualita', isolamento termico, madieri robusti, gelcoat che non vetrifica, ponte in teak da 12mm, mobili resinati e costruiti dentro, fibre di vetro e kevlar nella struttura? Noooo, si fa come facciamo noi di hanse non come fate voi inglesi. Voi inglesi non siete buoni a costruir automobili, noi si.Bello il marchio? Si ma costa. Insomma il target adesso sono gli armatori di altre barche di altri cantieri che possono pagare. Cosi la bottom line del cantiere cresce e finalmente gli azionisti possono vedere il loro risultato riconosciuto dal dax. Come vanno le barche nessuno lo sa ancora.
Vorrei vedere quanti pezzi riuscira' a sfornare all'anno, si intende se produce questo cesso.
Easy sail io capisco coloro che sparano a zero su una barca come questa: sono puristi che non ammettono certe soluzioni su una barca a vela. Nemmeno a loro si puà buttare la croce addosso. Sbagliano però quando non considerano che alcune caratteristiche possano essere molto importanti per gente con esigenze diverse dalle loro.
E' come se nelle auto un rallista mi sbeffeggiasse se io mi compro un Renault Berlingo per trasportare colli e la famiglia. Siamo sullo stesso piano qui.
Tom
Bozz, non ci capiamo. Queste non sono imbarcazioni a vela. Sono il risultato di una evoluzione commerciale del tipo: un certo tipo di armatore non deve scegliere, non ne ha il tempo. Noi (cantiere), Noi Marketing, diciamo all'archietetto (non navale) quello che gli serve, l'armatore e' contento e PAGA. COme andra' la barca e' relativo.
Tu con la tua giardinetta ci porti i polli tuoi e per favore fai far eun giro anche ai miei.
Adesso faccio incazzare te e Estro: a questo obbrobrio preferisco un catamarano. Vabbeh?
Mantonel, Hanse negli ultimi esercizi ha il record di profitti e di crescita di fatturato.
Siccome questo è un mercato d'elite e non di straccioni e questi non sono generi di prima necessità con una curva di domanda piatta ed in regime di concorrenza perfetta, sono convinto che Hanse faccia prodotti buoni e non invidi nessuno, tantomeno Bavaria che al contrario non ha avuto ultimamente esercizi tanto brillanti. Se hanno raggiunto ottimi risultati aziendali in un settore delicato come questo, significa che i prodotti li hanno indovinati! Lo stesso non si può dire della precedente Moody, visto che si sono dovuti inesorabilmente far mangiare, o no?
Tom
Adesso faccio incazzare te e Estro: a questo obbrobrio preferisco un catamarano. Vabbeh?
Questa per me è l'unica cosa giusta che hai scritto. Infatti questa barca applica il concetto abitativo del catamarano al monoscafo! Se non capisci questo, non hai capito proprio nulla di questo modello.
Io non credo proprio che il settantenne comprando questa barca poi abbia in mano una barca cattiva che in mare si comporti male. Ha solo in mano una barca diversa dai canoni che io e te siamo abituati a considerare.
Tom
Bozzello non mi riferisco ai puristi che criticano certe barche un pò ibride, ma chi definisce gli Hanse barche fatte di cartone. Certo a quel prezzo è impensabile avere materiali e rifiniture di livello superiore, ma questo non vuol dire che non valgano niente. Su una Renault soprattutto con il passare del tempo si notano le rifiniture ed i materiali che si deteriorano maggiormente rispetto ad una Mercedes, ma questo non sta a significare che non funzionino bene. Se davvero Hanse usasse gel-coat e vetroresina di pessima qualità punterebbe ad una strategia di breve termine, ed in dopo poco tempo perderebbe buona parte della clientela.
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana, Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da easysail
Bozzello non mi riferisco ai puristi che criticano certe barche un pò ibride, ma chi definisce gli Hanse barche fatte di cartone. Certo a quel prezzo è impensabile avere materiali e rifiniture di livello superiore, ma questo non vuol dire che non valgano niente. Su una Renault soprattutto con il passare del tempo si notano le rifiniture ed i materiali che si deteriorano maggiormente rispetto ad una Mercedes, ma questo non sta a significare che non funzionino bene. Se davvero Hanse usasse gel-coat e vetroresina di pessima qualità punterebbe ad una strategia di breve termine, ed in dopo poco tempo perderebbe buona parte della clientela.
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Hanse non può permettersi certe cose. Un'azienda simile ha un severo controllo di qualità e sarebbero pazzi scatenati a non averlo, da manicomio, per intenderci.
Che poi per stare in certi prezzi adottino economie di scala ed usino materiali meno 'nobili' di altri, questo è un altro paio di maniche. Non fanno economie sulla struttura dell'imbarcazione perchè questi sono risparmi del cavolo, ma le fanno in altre cose, tipo il mobilio interno per esempio, robusto, ma in stile ikea con tanto materiale sintetico. Vanno male questi materiali in ambiente marino? Tra me e te vanno meglio del legno. Il legno è bello, ma 'lavora'. Nel tempo dura molto meno del korian o della stessa vetroresina.
Poi scusa, quanto risparmia una casa a guadagnare 2 mm di gelcoat? Una miseria in confronto a tutto il resto! Sarebbero anche stupidi a fare ciò.
Se poi uno vuole l'interno in radica non si compra certo un Hanse e nemmeno questo Moody by Hanse.
Tom
i manager sanno che una strategia di breve termine porta vantaggi nell'immediato ma getta anche le basi per la crisi mettendo a rischio la poltrona. Hanse insieme a Bavaria e Beneteau sono i tre gruppi produttori di barche a vela in Europa che hanno hanno un'impostazione manageriale che si guarderebbe bene dallo svalutare il nome nell'arco di breve tempo
Soprattutto per me sarebbero pazzi a non controllare la costanza di qualità. Mi spiego meglio: se tu costruisci barche in piccola serie succede che magari una ti riesca perfetta e due così-così, ma se tu adotti una robottizzazione spinta, sei quasi certo che tutte le barche che fai siano uguali, questo nel bene e nel male. In compenso non puoi più personalizzare la barca per i gusti del cliente, perchè hai un processo di produzione estremamente rigido.
Ma non puoi sostenere che una barca prodotta in grande serie sia cattiva in quanto tale! Io mi sento più sicuro con un prodotto industriale che con uno artigianale, se non altro perchè il fattore umano è molto meno importante.
E' più facile che un operaio avviti male un bullone, ma è molto più difficile che la stessa cosa la faccia un robot a controllo numerico.
Queste barche poi sono fatte da programmi di computers. E' difficile che facciano cantonate con i calcoli e che poi navighino male.Io non sono cliente Bèneteau, ma sta pur certo che se ti compri una loro barca nuova, questa và benissimo e non dar retta a chi sostiene il contrario. Sono fole.
Tom
Tom, ma quale robotizzazione! Non hai mai visto un cantiere navale, allora!
Scherzi? Guarda quello della Poncin, per farti solo un esempio..
Alla Comar sono stato e quello non è che sia il massimo della modernità. Eppure le fasi di laminazione sono quasi tutte robottizzate e controllate da computers.
Tu credi che alla Hanse montino le barche a mano?
Tom
concordo con Tom sulla qualità media di costruzione degli scafi fra i vari cantieri, non si risparmia sulla struttura principale per mettere in gioco nel tempo il nome dell'azienda, si fa in fretta a perdere immagine ma è molto più difficile ricostruirsela.
penso che nelle varie valutazioni sui i modelli di barche bisogna tener conto di un'ampia gamma di esigenze che i futuri proprietari desiderano, prima fra tutte il costo e per alcuni la comodità per altri la velocità ecc., quindi non sempre si riesce ad essere obiettivi sui giudizi perchè ogniuno è condizionato dai propri pensieri e da come vive la vela.
quindi la soggettività ha un ruolo importante in questo e quando leggo di mazzate su quello scafo piuttosto che su un'altro mi viene da ridere, perlomeno, perchè non si fa un'analisi più ampia.
e per assurdo qualsiasi contenitore con un albero e vele si può chiamare 'barca a vela'
inoltre fatti i vari studi di settore ed esigenza della clientela penso nessun cantiere si metta a produrre barca che non trovi un certo riscontro
Per le barche è come per le opere in cemento armato. Se faccio un cavalletto d'appoggio di una centrale non posso risparmiare sulla quantità di cemento nell'impasto di cls e nemmeno sugli inerti. Alla fine risparmierei una miseria e mi spùttanerei.
Chi risparmia su certe cose è un criminale ed oltretutto non sa fare i conti. Mi rifiuto di credere che oggi ci sia qualcuno che tenti di risparmiare sul gelcoat, soprattutto chi produce in serie come la Hanse e che ha risultati importanti ed un marchio da difendere. Non ha nessun senso la cosa, industrialmente parlando. Se proprio voglio risparmiare, lo faccio in altri elementi non strutturali o razionalizzando la catena di produzione od ottimizzando la commercializzazione, migliorando la ricerca etc..
Come ho detto: a Cagliari c'è un Hanse 350 nuovodi un'amica. L'ho visitato bene ed è perfetto. Ha interni abbastanza sconcertanti con stile assai spoglio, moderno, essenziale, ma qui va a gusti la cosa. Evidentemente a loro il 'calore' non interessa, ma interessa solo la funzionalità.
Ho anche provato l'Hanse 411 di un mio amico di Napoli. Bene, per me quella è una barca eccellente che consiglierei a chicchessia.
Tom