07-02-2011, 17:28
07-02-2011, 17:53
Citazione:Messaggio di pegasose non ricordo male si era partiti da qui.
Ted Hood, fondatore della veleria omonima, nonche famoso skipper, vincitore di tantissime regate con i suoi Robin, nonchè progettista e costruttore di barche con una sua precisa filosofia, che si scosta dal sentire prevalente perchè ha sempre privilegiato dislocamenti pesanti, basso pescaggio con zavorra in chiglia e deriva mobile identifica cosi il concetto di 'performance' di una barca:
Performance = Speed x Comfort x Payload x Range x Safety x Integrity
Tradotto in italiano:
Velocità, comfort, capacità di carico, range di navigazione, sicurezza, solidità di costruzione.
nella 'formula di Hood' non mi sembra che il dislocamento sia menzionato. e a ragione, perchè Ted Hood era un serio progettista.
con le sue idee, le sue concezioni, ma con corrette motivazioni.
che possono piacere o meno, ma corrette.
Speed: è chiaro che maggiore velocità vuol dire migliori prestazioni. ma se la velocità fosse il fattore determinante della formula faremmo le nostre vacanze su scafi AC40....
Comfort: e chi non vuole comodità? ma se la comodità fosse il fattore determinante penso cercheremmo un bel ferro da stiro di 100 piedi....
Payload: massimo 'carico pagante' imbarcabile. qui dipende dai gusti: si passa da 'moglie e due figli con giocattoli appresso' a 'tratta degli schiavi tra Libia e Sicilia'...
safety: qui non si sgarra: l'imbarcazione deve essere SICURA, e in questo campo la responsabilità è solo del progettista
integrity: dimensionamento a carico del progettista, qualità della costruzione a carico del cantiere. ma chi sorveglia tutto questo? CON LA NORMATIVA CE NESSUNO (o quasi).
range: navigazione costiera o d'altura? regata o crociera? (aggiungere altri range a Vs. scelta)...
ponendo minimi e massimi a questi 'parametri' escono tutte le possibili barche esistenti, o addirittura molte di più, non ancora inventate o proposte sul mercato.
in sintesi: il vero concetto di prestazione è relativo alle aspettative del singolo armatore, che prima di acquistare una barca dovrebbe analizzare (forse con uno strizzacervelli accanto) quello che desidera realmente fare con la sua barca, e quindi andare alla ricerca del migliore compromesso esistente sul mercato.
o, in mancanza, farsene progettare una, sapendo comunque che anche questa sarà il frutto di un compromesso tra le sue aspettative e la realtà fisica del mezzo che potrà essere realizzato.
08-02-2011, 01:44
uno dei mei amici piu'cari che mi accompagna sistematicamente nelle mie traversate, anche lui velista e armatore, ha fatto per piu'anni il prodiere di uno Sciarrelli da 15 mt. Anzi, continua ad uscirci. Si tratta di un bel 15-16 mt tipo Amphitrite ben costruito da Carlini e tenuto maniacalmente da armatore molto esperto e competente. Questa barca ha scorazzato ovunque in Mediterraneo e vinto molte regate d'altura. E'bellissima, veloce ed attrezzata sottocoperta di tutto. Mantiene ancora le 17 vele originali tutte a garrocci e nelle Brindisi- Corfu'di ogni anno dá la paga a moltissime barche tiratissime e continua a piazzarsi sempre benissimo. Io la considero un dislocamento ML, certo non all'altezza del carbonio... Quando ho chiesto a questo amico come si sarebbe comportata la mia in confronto, sebbene abbia qualche ton in piu', ha esitato ma mi ha detto che la mia sarebbe stata piu'veloce. Certo fra le chiacchiere e la prova in mare c'e'altro...
Insomma, nell'accelerazione di una barca dislocante, il peso leggero ha il suo perche'( e'una pura legge fisica), ma una volta lanciato uno scafo di 20 tonn...con il vento ed il mare, chi lo ferma piu'? Chi disse: non e'la velocita'di punta che conta alla lunga, ma la velocita'media e lo stato psicofisico dell'equipaggio!
Insomma, nell'accelerazione di una barca dislocante, il peso leggero ha il suo perche'( e'una pura legge fisica), ma una volta lanciato uno scafo di 20 tonn...con il vento ed il mare, chi lo ferma piu'? Chi disse: non e'la velocita'di punta che conta alla lunga, ma la velocita'media e lo stato psicofisico dell'equipaggio!
08-02-2011, 02:18
Osservando da anni le traversate atlantiche altrui, ho notato che barche pesanti come gli Oysters arrivano sempre nelle primissime posizioni a scapito di altre, sulla carta, piu' prestazionali. Dal che ho desunto che cio' che conta non sono le punte di velocita' ma e' la media e quindi il passo che queste barche riescono a tenere nelle varie andature e condizioni di vento. Del resto e' notorio che le barche con chiglia a lama e siluro sono molto piu' sensibili alle regolazioni fini, in senso positivo ma anche negativo, rispetto a scafi con appendici piu' tradizionali.
08-02-2011, 05:30
Mantonel, se prendi i primi giri del mondo con Swan 65, grandissima barca MP, e le barche L...ci sono giorni e giorni di differenza e la media viene fuori da sola;)Non so se è il caso egli Oyster, ma le barche pesanti ed i motorsailer nellArc possono mettere motore.
08-02-2011, 11:52
Citazione:aleufo ha scritto:
Mantonel, se prendi i primi giri del mondo con Swan 65, grandissima barca MP, e le barche L...ci sono giorni e giorni di differenza e la media viene fuori da sola;)Non so se è il caso egli Oyster, ma le barche pesanti ed i motorsailer nellArc possono mettere motore.
questa e'forte!
08-02-2011, 14:09
Mantonel , forse dirò una cavolata , ma credo proprio che sia così, forse sbaglio, ma non è una battuta.
08-02-2011, 14:14
Credo che possano dare motore solo quelli che non partecipano alla competitiva... Altrimenti ti sigillano il motore, come a Nibani...
08-02-2011, 15:10
Citazione:aleufo ha scritto:
Mantonel , forse dirò una cavolata , ma credo proprio che sia così, forse sbaglio, ma non è una battuta.
Non sbagli, tutti possono dare motore, ma ovviamente c'e'una penalita'. Se guardi sulle classifiche e'indicato il numero di ore e il tempo compensato.
Quando c'é patacca, e'patacca per tutti, quando si becca l'aliseo tutti viaggiano sopra i 12 nodi...anche 15 i leggeri a 17. Ovvio che chi sta piu'comodo se la gode di piu' e arriva pi'fresco. Ma questa e'un'altra storia.
08-02-2011, 16:00
Quoto gli interventi di Mantonel e Pescasio sulla velocità media.
Un altra cosa che conta sulle lunghe navigazioni è arrivare e poi non dover andare in cantiere per sistemare la barca e la sua attrezzatura.
Un altra cosa che conta sulle lunghe navigazioni è arrivare e poi non dover andare in cantiere per sistemare la barca e la sua attrezzatura.
08-02-2011, 16:02
Ci sono le categorie. Nella divisione cruising e' consentito il motore, tanto e' vero ch molti arrivati all'altezza di CapoVerde si sono precipitati a fare gasolio. Nella divisione racing in cui militava Nibani, il motore e' bandito.
Pero' occorre dire che se tutti hanno la possibilità di dar fondo al serbatoio del carburante, esaurito quello, i rapporti di forze, sulla distanza, rimangono uguali.
Pero' occorre dire che se tutti hanno la possibilità di dar fondo al serbatoio del carburante, esaurito quello, i rapporti di forze, sulla distanza, rimangono uguali.
08-02-2011, 16:24
E' vero Mantonel, nelle andature portanti con onda lunga la comodità paga ed un dislocamento ML con le sue linee, con la sua minor superfice velica, rolla e becceggia meno, la barca è più stabile e il timoniere fa meno sforzo sul timone...quindi è più comodo..e veloce...
08-02-2011, 16:43
in un'altra discussione , sempre a proposito di passo di un'imbarcazione , avevo fatto il confronto tra le media tenuta da nibani in traversata e quelle tenute da moitessier con le vele a brandelli sul joshua . 150/160 miglia per nibani , stessa percorrenza per il francese .
sulle brevi distanze è naturale che uno scafo reattivo sia avvantaggiato , ma su lle lunghe percorrenze il mantenere una velocità quanto più costante possibile rimane la soluzione più efficente .
sulle brevi distanze è naturale che uno scafo reattivo sia avvantaggiato , ma su lle lunghe percorrenze il mantenere una velocità quanto più costante possibile rimane la soluzione più efficente .