I Forum di Amici della Vela

Versione completa: sigillatura deriva + coppercoat
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Si marco, secondo me conviene. Il lavoraccio non è per la coppercoat quanto piuttosto per risolvere quella lieve infiltrazione d'acqua
Ok ci sentiamo in questi giorni.. Anche io l'alzo la settimana prossima la barca. A presto buon vento
Citazione:TestaCuore ha scritto:
In pratica dite di svitare il prigioniero? sicuri che verrebbe via facile? Ed il pappone di resina che c'è lo lascio dov'è? Riempio di sika, riavvito il prigioniero, rimetto la piastra e serro il dado?
Ho capito bene?
Riccardo dove avresti il pappone di resina? Secondo me come ha detto estrovelico va bene ed il prigioniero visto che la barca è nuova dovrebbe venire via bene
Il pappone sta tra la piastra d'acciaio e il controstampo
Barca sull'invaso e bulbo ben appoggiato a terra.
Levato dado del prigioniero.
Svitato perno.
Riempito foro di sica.
Riavvitato prigioniero e serrato dado.
In 20 minuti ho fatto tutto e non ha mai piu trafilato!

Come dice un mio caro amico:
'tutto sommato è una barca.....non è una macchina per fare la TAC'

[/quote]

A parte il garbo usato.... ma in effetti, per fare un lavoro piu' sbrigativo condivido quanto espresso da Estrovelico, se riesci a svitare il prigioniero.
Citazione:TestaCuore ha scritto:
Il pappone sta tra la piastra d'acciaio e il controstampo
secondo me non c'è nessun pappone, tolto il dado la piastra è libera, comunque se farai il lavoro mi saprai dire
Il pappone è quello giallo a vista, ricordi questa foto?


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Citazione:TestaCuore ha scritto:
Il pappone è quello giallo a vista, ricordi questa foto?


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Ma quello è un sigillante non un pappone di resina, è elastico o duro?
A me pare un bond epoxi piu' che sika.....
Citazione:Giorgio ha scritto:
A me pare un bond epoxi piu' che sika.....
a me sembra sparato da una pistola quindi non credo sia epoxi, ritengo sia un sigillante poliuretanico generico
Non è sika....è resina, credo, perché è durissima.
La stessa sta anche sotto, tra lo scafo ed il controstampo
Riccardo,
ho seguito la tua discussione.....mi spiace che questa trafilatura ti dia tutte queste preoccupazioni....
Non sono voluto intervenire prima, ma mi permetto di darti il mio punto di vista,che altresì ha una sequenza logica....
L'acqua, se hai verificato che sia salata, (non l'ho letto da nessuna parte) è presumibile, anzi certo che viene da fuori....
Detto ciò, significa che dal suo punto d'ingresso prima di uscire lungo il perno e sotto al dado o alla piastra incollata con resina e inerte/talco, 'passeggia' su tutte le cavità e/o vie d'aria prive del siggilante d'unione scafo/bulbo trovate sulla sezione della pinna che si accoppia allo scafo.
Siggillare il perno/dado può essere una soluzione per non vedere più acqua in sentina, ma io mi permetto di suggerirti di risolvere il problema da fuori, rifacendo la siggillatura da fuori, dopo aver pulito e rimosso superficialmente il giunto elastico tra lama e scafo.
Il lavoro a regola d'arte, và eseguito con fresetta apposita e mai con cutter/taglierino, poichè eventuali tagli non percettibili ad occhio non sarà possibile colmarli con Sika 292, dovuto all'alta viscosità/densità.
Con una sola passata, profonda 7/8 mm almeno, avrai un solco perfetto e probabilmente (Visto personalmente su interventi realizzati) se la via d'acqua è anche di un solo millimetro la potrai individuare grazie alla piccola trafilatura di nero che si sarà creata intorno.
Siggilerai allora con Sika 292, facendo un cordolo continuo e regolare, poi procederai con il ciclo di verniciatura.
Vantaggi?? Conserverai i perni che seppur in inox ossidano, e la testa/sezione della pinna lontane dall'acqua di mare, che in molti casi essendo in leghe d'acciaio è il motivo delle trafilature e bolle di ruggine nei bulbi di molte barche in giro!!!
Ti sconsiglio vivamente di sbulbare, assolutamente!!! ho visto molte barche che per la volontà degli armatori di vederle asciutte per levare le lame di deriva hanno inevitabilmente letteralmente strappato la laminazione e delaminato per ampie porzioni attorno alla chiglia le loro barche!!!!
La scelta migliore per la tua barca comunque la fà sempre il suo comandante!!!
Buona lavoro!!
Saluti a tutti!!
Ciao Luca....quelle che tu hai espresso sono esattamente le perplessità che avevo anche io. Mi hai dato infatti conferma di ciò che temevo: risolvo il problema solo in aparenza e poi sotto ho l'acqua che entra e si 'appantana' nella VTR creandomi alla lunga problem ancora più seri.
Ed infatti avevo pensato di risolvere solo da fuori più o meno come hai suggerito tu.
Unica cosa su cui ancora non sono convinto è sul sika che andrà sulla ghisa; infatti io porterò a zero la lama ed il bulbo per fare il trattamento antiruggine. Per cui porterò a zero carena e pinna, poi toglierò il cordolo di sika come hai detto tu, inietterò dell'altro sika e creerò un nuovo cordolo, passandolo alla fine con il dito per rastremarlo bene tra scafo e lama. a quel punto mi ritroverò con qualche millimetro di sika sulla lama che non verrà coperto dall'interprotect che vorrò passare. Non è che poi li si formerà la ruggine?
O mi conviene passare prima l'interprotect?
che ne dite??
Passa prima il primer(non conosco interprotect) ma adirittura puoi fare il ciclo completo, poi siggilli e poi dai primer e finitura coppercoat!!
Carteggia lievemente il giunto in Sika prima di passare il fondo per Coppercoat!
Asicurati sempre che dovuto all'inaccessibilità nel cavo del colco che aprirai non ci siano anche lievissime parti distaccate, poichè ti faranno da sacche per eventuali problemi futuri!!!
Per questo è fondamentale pulire e creare il nuovo solco con fresetta...una sola passata e hai il lavoro fatto pulito e a regola d'arte!!
Ciao,
grazie....mi hai convinto! ;-)
Citazione:Luca Falegname ha scritto:
Riccardo,
ho seguito la tua discussione.....mi spiace che questa trafilatura ti dia tutte queste preoccupazioni....
Non sono voluto intervenire prima, ma mi permetto di darti il mio punto di vista,che altresì ha una sequenza logica....
L'acqua, se hai verificato che sia salata, (non l'ho letto da nessuna parte) è presumibile, anzi certo che viene da fuori....
Detto ciò, significa che dal suo punto d'ingresso prima di uscire lungo il perno e sotto al dado o alla piastra incollata con resina e inerte/talco, 'passeggia' su tutte le cavità e/o vie d'aria prive del siggilante d'unione scafo/bulbo trovate sulla sezione della pinna che si accoppia allo scafo.
Siggillare il perno/dado può essere una soluzione per non vedere più acqua in sentina, ma io mi permetto di suggerirti di risolvere il problema da fuori, rifacendo la siggillatura da fuori, dopo aver pulito e rimosso superficialmente il giunto elastico tra lama e scafo.
Il lavoro a regola d'arte, và eseguito con fresetta apposita e mai con cutter/taglierino, poichè eventuali tagli non percettibili ad occhio non sarà possibile colmarli con Sika 292, dovuto all'alta viscosità/densità.
Con una sola passata, profonda 7/8 mm almeno, avrai un solco perfetto e probabilmente (Visto personalmente su interventi realizzati) se la via d'acqua è anche di un solo millimetro la potrai individuare grazie alla piccola trafilatura di nero che si sarà creata intorno.
Siggilerai allora con Sika 292, facendo un cordolo continuo e regolare, poi procederai con il ciclo di verniciatura.
Vantaggi?? Conserverai i perni che seppur in inox ossidano, e la testa/sezione della pinna lontane dall'acqua di mare, che in molti casi essendo in leghe d'acciaio è il motivo delle trafilature e bolle di ruggine nei bulbi di molte barche in giro!!!
Ti sconsiglio vivamente di sbulbare, assolutamente!!! ho visto molte barche che per la volontà degli armatori di vederle asciutte per levare le lame di deriva hanno inevitabilmente letteralmente strappato la laminazione e delaminato per ampie porzioni attorno alla chiglia le loro barche!!!!
La scelta migliore per la tua barca comunque la fà sempre il suo comandante!!!
Buona lavoro!!
Saluti a tutti!!

Mi piacerebbe proprio vedertelo fare questo bel lavorino!
Come è possibile fresare tra bulbo e scafo? O fresi il bulbo o fresi lo scafo, dato che entrambe le parti saranno ben serrate tra loro e non credo ci sia un cordone di sica di tale spessore da permettere una fresata....anche perchè se cosi fosse significherebbe che il bulbo sarebbe separato dallo scafo da un tale spessore di sigillante che risulterebbe poco solidale e avrebbe dei movimenti.
A me pare invece che quando i bulbi vengono montati, i dadi vengono ben serrati e non rimane spazio tra bulbo e scafo,percui mi piacerebbe vedere cosa freseresti....
daccordo che di pasticci se ne vedono tanti in giro, però addirittura pubblicizzarli spacciandoli per interventi professionali mi sembra un po troppo! Dire poi che sfilando un bulbo possa delaminarsi lo scafo...certo, tutto puo essere, se a sfilare il bulbo è lo stesso che fresa il bulbo sperando di fargli un solco da sigillare come se fosse un ponte in tek...posso capirlo!Ma se il lavoro lo fa qualcuno che non si è improvvisato esperto dall'oggi al domani, allora sarà ben difficile che uno scafo si delamini per un operazione del genere!
Comunque ognuno è certamente libero di fare ciò che vuole sulla propria barca, anche di farsi fresare lo scafo, anche se continuo a pensare che sfilare un prigioniero e sigillare bene sia molto piu semplice, e il sigillante impedirebbe comunque all'acqua di entrare tra scafo e controstampo...
Ultimamente faccio beneBig GrinBig GrinBig GrinBig Grin
che io ricordi, sulla mia c'è un leggero solco tra scafo e pinna, dal quale trasborda un cordolino di sika. ora che porterò a zero tutto faccio due foto...così parlaimo su cose concrete!
a tra qualche giorno!
Mi piacerebbe proprio vedertelo fare questo bel lavorino!
Come è possibile fresare tra bulbo e scafo? O fresi il bulbo o fresi lo scafo, dato che entrambe le parti saranno ben serrate tra loro e non credo ci sia un cordone di sica di tale spessore da permettere una fresata....anche perchè se cosi fosse significherebbe che il bulbo sarebbe separato dallo scafo da un tale spessore di sigillante che risulterebbe poco solidale e avrebbe dei movimenti.
A me pare invece che quando i bulbi vengono montati, i dadi vengono ben serrati e non rimane spazio tra bulbo e scafo,percui mi piacerebbe vedere cosa freseresti....
daccordo che di pasticci se ne vedono tanti in giro, però addirittura pubblicizzarli spacciandoli per interventi professionali mi sembra un po troppo! Dire poi che sfilando un bulbo possa delaminarsi lo scafo...certo, tutto puo essere, se a sfilare il bulbo è lo stesso che fresa il bulbo sperando di fargli un solco da sigillare come se fosse un ponte in tek...posso capirlo!Ma se il lavoro lo fa qualcuno che non si è improvvisato esperto dall'oggi al domani, allora sarà ben difficile che uno scafo si delamini per un operazione del genere!
Comunque ognuno è certamente libero di fare ciò che vuole sulla propria barca, anche di farsi fresare lo scafo, anche se continuo a pensare che sfilare un prigioniero e sigillare bene sia molto piu semplice, e il sigillante impedirebbe comunque all'acqua di entrare tra scafo e controstampo...
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Caro Estrovelico,
riguardo la tua competenza in generale già avevo avuto i miei dubbi tempo addietro in una discussione riguardol'Awl grip....ma a differenza tua, trattandosi di un libero forum dove tutti esprimono il loro parere, le mie considerazioni me le tengo per me....
Poi nei giorni scorsi riguardo il campione di Compensato marino di Rovere ugualmente ti sei espresso in maniera maleducata e arrogante nei miei confronti....
E il buon Giorgio dietro ora ti fà spalla divertito....
Io veramente con persone come te, che non capiscono il mio intervento,capisco perchè la gente è scettica e restia quando deve affidare i lavori a presunti artigiani e/o ditte come mi sembra di capire tu sia....
Ma vedi per la mia natura paziente e anche per la funzione che ogni nostro contributo apporta al forum a chi meno conosce, a te (presunto mammasantissima della nautica),che si permette di tirare e sparare giudizi su altri, e anche a Giorgio mi permetto di raccontare come si bulba una barca.
Lo faccio anche per il beneficio di tutti gli Adv.
Tralasciando le fasi di allineamento, centratura etc, ogni bulbo/deriva o pinna che dir si voglia, è solidale allo scafo a mezzo fissaggio meccanico e collante/siggilante.
Proprio dovuto alla differente natura dei materiali e sopratutto delle sollecitazioni ricevute, è consuetudine creare un giunto d'incollaggio che sia elastico. Proporzionalmente alla superficie d'unione e alla profondità del giunto si determina il coefficente d'elasticità e sopportazione degli stress dovuti sopratutto dagli sbandamenti in navigazioni impegnative, dell'unione scafo/bulbo.
Io personalmente avendo bulbato alcune barche anche con lame importanti, e velleità veliche superiori a la maggior parte delle barche di serie, procedo con la siggillatura ove, o in sospensione o a mezzo di apposita taccatura la pinna sia distante dallo scafo tra 8 e 10mm, in alcuni casi anche 12 mm. Secondo la temperatura,solamente almeno due giorni dopo,quando il sika ha reticolato,procedo con il serraggio dei prigionieri,che avrò a suo tempo 'appuntato' e naturalmente avevo previamente montato con la contropiastra se prevista.
Risultato:
Quando serro i fissaggi meccanici il giunto avrà uno spessore quasi invariato e oltre a svolgere la sua funzione d'unione fungerà anche da guarnizione, poichè aumenterà di volume anche contro i perni.
Se invece il bulbo lo avrebbero montato a Rimini, incaricando il lavoro al tuo splendido genio e alla tua 'conoscenza', e secondo la tecnica che scrivi, oppure da Giorgio che con il suo sorriso sembrerebbe approvare la tua tecnica, succederebbe che il sika fresco, al serraggio dei bulloni uscirebbe completamente, rimanendo solo un sottile velo tra lo scafo e la sezione della pinna, e alle sollecitazioni dovute alla forza di raddrizzamento dello stesso troverà prima o poi, irrimediabilmente delle vie d'acqua, non essendo stato 'creato' appunto, il 'giunto'.
Capisco e deduco dalla tua risposta che non conosci tutti gli utensili in uso ai professionisti, ma esistono portafrese verticali sia elettriche che pneumatiche e una gamma infinita di frese e utensili anche con cuscinetti guida per fare proprio questi lavori.....E quindi considera questi lavori impossibili!!!
Ci tengo a precisare, al fine che tu non ti permetta più a dare giudizi sul mio conto, che riguardo la mia competenza e professionalità il mio profilo è completo di nome e cognome e quindi facilmente comprovabile e referenziabile con gli strumenti che oggi offre la rete.
Al contrario di te sappiamo tutti poco, presentati chiaramente!
Tanto vi dovevo,
in primis agli Adv,
Saluti,
Luca
Citazione:Luca Falegname ha scritto:
Mi piacerebbe proprio vedertelo fare questo bel lavorino!
Come è possibile fresare tra bulbo e scafo? O fresi il bulbo o fresi lo scafo, dato che entrambe le parti saranno ben serrate tra loro e non credo ci sia un cordone di sica di tale spessore da permettere una fresata....anche perchè se cosi fosse significherebbe che il bulbo sarebbe separato dallo scafo da un tale spessore di sigillante che risulterebbe poco solidale e avrebbe dei movimenti.
A me pare invece che quando i bulbi vengono montati, i dadi vengono ben serrati e non rimane spazio tra bulbo e scafo,percui mi piacerebbe vedere cosa freseresti....
daccordo che di pasticci se ne vedono tanti in giro, però addirittura pubblicizzarli spacciandoli per interventi professionali mi sembra un po troppo! Dire poi che sfilando un bulbo possa delaminarsi lo scafo...certo, tutto puo essere, se a sfilare il bulbo è lo stesso che fresa il bulbo sperando di fargli un solco da sigillare come se fosse un ponte in tek...posso capirlo!Ma se il lavoro lo fa qualcuno che non si è improvvisato esperto dall'oggi al domani, allora sarà ben difficile che uno scafo si delamini per un operazione del genere!
Comunque ognuno è certamente libero di fare ciò che vuole sulla propria barca, anche di farsi fresare lo scafo, anche se continuo a pensare che sfilare un prigioniero e sigillare bene sia molto piu semplice, e il sigillante impedirebbe comunque all'acqua di entrare tra scafo e controstampo...

Caro Estrovelico,
riguardo la tua competenza in generale già avevo avuto i miei dubbi tempo addietro in una discussione riguardol'Awl grip....ma a differenza tua, trattandosi di un libero forum dove tutti esprimono il loro parere, le mie considerazioni me le tengo per me....
Poi nei giorni scorsi riguardo il campione di Compensato marino di Rovere ugualmente ti sei espresso in maniera maleducata e arrogante nei miei confronti....
E il buon Giorgio dietro ora ti fà spalla divertito....
Io veramente con persone come te, che non capiscono il mio intervento,capisco perchè la gente è scettica e restia quando deve affidare i lavori a presunti artigiani e/o ditte come mi sembra di capire tu sia....
Ma vedi per la mia natura paziente e anche per la funzione che ogni nostro contributo apporta al forum a chi meno conosce, a te (presunto mammasantissima della nautica),che si permette di tirare e sparare giudizi su altri, e anche a Giorgio mi permetto di raccontare come si bulba una barca.
Lo faccio anche per il beneficio di tutti gli Adv.
Tralasciando le fasi di allineamento, centratura etc, ogni bulbo/deriva o pinna che dir si voglia, è solidale allo scafo a mezzo fissaggio meccanico e collante/siggilante.
Proprio dovuto alla differente natura dei materiali e sopratutto delle sollecitazioni ricevute, è consuetudine creare un giunto d'incollaggio che sia elastico. Proporzionalmente alla superficie d'unione e alla profondità del giunto si determina il coefficente d'elasticità e sopportazione degli stress dovuti sopratutto dagli sbandamenti in navigazioni impegnative, dell'unione scafo/bulbo.
Io personalmente avendo bulbato alcune barche anche con lame importanti, e velleità veliche superiori a la maggior parte delle barche di serie, procedo con la siggillatura ove, o in sospensione o a mezzo di apposita taccatura la pinna sia distante dallo scafo tra 8 e 10mm, in alcuni casi anche 12 mm. Secondo la temperatura,solamente almeno due giorni dopo,quando il sika ha reticolato,procedo con il serraggio dei prigionieri,che avrò a suo tempo 'appuntato' e naturalmente avevo previamente montato con la contropiastra se prevista.
Risultato:
Quando serro i fissaggi meccanici il giunto avrà uno spessore quasi invariato e oltre a svolgere la sua funzione d'unione fungerà anche da guarnizione, poichè aumenterà di volume anche contro i perni.
Se invece il bulbo lo avrebbero montato a Rimini, incaricando il lavoro al tuo splendido genio e alla tua 'conoscenza', e secondo la tecnica che scrivi, oppure da Giorgio che con il suo sorriso sembrerebbe approvare la tua tecnica, succederebbe che il sika fresco, al serraggio dei bulloni uscirebbe completamente, rimanendo solo un sottile velo tra lo scafo e la sezione della pinna, e alle sollecitazioni dovute alla forza di raddrizzamento dello stesso troverà prima o poi, irrimediabilmente delle vie d'acqua, non essendo stato 'creato' appunto, il 'giunto'.
Capisco e deduco dalla tua risposta che non conosci tutti gli utensili in uso ai professionisti, ma esistono portafrese verticali sia elettriche che pneumatiche e una gamma infinita di frese e utensili anche con cuscinetti guida per fare proprio questi lavori.....E quindi considera questi lavori impossibili!!!
Ci tengo a precisare, al fine che tu non ti permetta più a dare giudizi sul mio conto, che riguardo la mia competenza e professionalità il mio profilo è completo di nome e cognome e quindi facilmente comprovabile e referenziabile con gli strumenti che oggi offre la rete.
Al contrario di te sappiamo tutti poco, presentati chiaramente!
Tanto vi dovevo,
in primis agli Adv,
Saluti,
Luca
[/quote]


Luca grazie x il tuo intervento. X me spiegazione eccellente e professionale.
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