I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Scheda elettronica Volvo Penta
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Beppe222, il mondo è bello perché è vario, chi un circuito cosi se lo monta sulla breadbord o su una millefiori e gli va bene, chi vuole uno stampato serigrafato anche se con 3 diodi, e chi ha paura a fare una saldatura. Non c'è nessun problema.
Davide.

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(12-04-2017 20:13)Beppe222 Ha scritto: [ -> ]
(11-04-2017 10:32)iv3wjr Ha scritto: [ -> ]Anch'io mi sveglio solo ora che Maroglia ha riportato a galla questo filo.

Fede, mi hai fatto voglia di cercare un po' in rete: qui https://svet-el.si/proizvodi-in-storitve...pcbparcela fanno circuiti stampati anche in piccola quantità se ho ben capito. I costi mi sembrano estremamente ragionevoli. Le mie conoscenze di sloveno sono però mooolto limitate 39
Questi invece https://www.mdsrl.it/mdpcborder/1.html sono in Italia ed i costi mi sembrano più abbordabili anche se non so le dimensioni del circuito che dovresti realizzare.
Cosa ne pensate, ADV tutti?

roberto

Scusate, ma non ho ben capito quale sia il problema.
Una basetta del genere, di una semplicità direi disarmante, la si fa in casa in autocostruzione.

O forse non ho ben capito io il reale problema!

Credo che saremmo almeno in 3 a chiederti di farla....181818
(13-04-2017 08:51)LOKA Ha scritto: [ -> ]Credo che saremmo almeno in 3 a chiederti di farla....181818

Se avessi tempo, non sarebbe un problema.
Il problema è che, soprattutto a breve, di tempo da dedicare a questo non ne ho.
Posso però (se credete) darvi qualche suggerimento su come fare.
È semplicissimo ed economico.
La quasi tonalità di ciò che serve lo abbiamo già in casa tutti quanti.

E poi, vuoi mettere la soddisfazione di poter dire di aver fatto da soli!

Se credete per me, fare un piccolo tutorial, non è un problema.

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Salve a tutti!
Inserico di nuovo le immagini del mio vecchio progetto. La versione che fornisco adesso è quella ricavata, come si può vedere, da una vecchissima scheda originale volvo, realizzata ancora "allo stato brado", senza resina che incapsula i componenti. Il disegno l'ho quindi ricavato dalla scansione per trasparenza dello stampato:
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Lo schema elettrico e i componenti sono frutto della collaborazione di Amici della Vela assai più competenti di me, ma sono da ben considerare e (prudenzialmente) da verificare: non per la competenza dei nostri amici ma per la mia tendenza a fare errorini...
Ovviamente, avendo in mano la scheda che (almeno facendo delle prove "domestiche") era funzionante, la MIA necessità di andare avanti è venuta meno. Ho fornito a diversi amici tutti i disegni in mio possesso ma non ho mai saputo come sia andata a finire. Per cui rimetto qua foto e disegni (che ho creduto bene di fare ad immagine della scheda in mio possesso, onde poter usare (per chi ha questa scheda o una simile) portalampade, mascherine, ecc. Ovviamente chi ha una scheda più recente dovrà cercare di adattare la struttura a quanto in suo possesso.
Per ogni altra domanda, per quel che posso, risponderò volentieri!

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Innanzitutto grazie mille Fede55, per la voglia, la pazienza, abilita', e infine generosita' nel condividere qui sul Forum la sua esperienza.
Per andare avanti pero' bisogna avere un minimo di conoscenza di elettronica e io sono ad un livello zero cosi' zero che Beppe222 credo faccia fatica ad immaginarlo. D'altronde mi sono costruito tutti i mobili di casa...se uno e' bravo col legno di solito è negato con l'elettrone!

Percio' se qualcuno sa interpretare gli schemi forniti da Fede55 (non mi sogno di chiederlo a lui vista la smazzata ad arrivare a questo risultato...) tanto da darli a un tecnico che a pagamento possa convertirli in concreto, per favore si faccia avanti, credo che di interessati ne trovera' parecchi. :-)
(14-04-2017 00:33)maroglia Ha scritto: [ -> ]Innanzitutto grazie mille Fede55, per la voglia, la pazienza, abilita', e infine generosita' nel condividere qui sul Forum la sua esperienza.
Per andare avanti pero' bisogna avere un minimo di conoscenza di elettronica e io sono ad un livello zero cosi' zero che Beppe222 credo faccia fatica ad immaginarlo. D'altronde mi sono costruito tutti i mobili di casa...se uno e' bravo col legno di solito è negato con l'elettrone!

Percio' se qualcuno sa interpretare gli schemi forniti da Fede55 (non mi sogno di chiederlo a lui vista la smazzata ad arrivare a questo risultato...) tanto da darli a un tecnico che a pagamento possa convertirli in concreto, per favore si faccia avanti, credo che di interessati ne trovera' parecchi. :-)
Se passi ad in hobbista (non serve un tecnico) il materiale che ha postato Fede55, questi ha già tutto il necessario per fare il circuitino. (forse ha ha anche di più di ciò che gli serve).
Comunque, se hai manualità per farti dei mobili, ne hai a sufficienza anche per farti questo.
Basta che ti si spieghi come fare, e vedrai che non c'è nulla di trascendentale.

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(14-04-2017 00:33)maroglia Ha scritto: [ -> ]Innanzitutto grazie mille Fede55, per la voglia, la pazienza, abilita', e infine generosita' nel condividere qui sul Forum la sua esperienza.
Per andare avanti pero' bisogna avere un minimo di conoscenza di elettronica e io sono ad un livello zero cosi' zero che Beppe222 credo faccia fatica ad immaginarlo. D'altronde mi sono costruito tutti i mobili di casa...se uno e' bravo col legno di solito è negato con l'elettrone!

Percio' se qualcuno sa interpretare gli schemi forniti da Fede55 (non mi sogno di chiederlo a lui vista la smazzata ad arrivare a questo risultato...) tanto da darli a un tecnico che a pagamento possa convertirli in concreto, per favore si faccia avanti, credo che di interessati ne trovera' parecchi. :-)

Maroglia,
ne sto preparando alcuni su specifiche leggermente differenti da quelle dello schema originale di Andomast Fede55 e altri, se ti vuoi accodare e c'e' qualche altro interessato ci possiamo pensare. Tieni conto che per piccole dimensioni come queste, sotto la decina di pezzi non è economicamente vantaggioso far produrre circuiti stampati.
Fare una piastrina stampata di quel tipo non e' un problema nemmeno per un neofita, la procedura piu' semplice e' la seguente:

- Si acquista un pezzo di "lastra monorame per circuiti stampati" di dimensione sufficiente presso un qualunque rivenditore di materiale elettronico.
- si acquista una confezione di liquido incisore presso lo stesso rivenditore di materiale elettronico.
- si stampa (su carta) il circuito da eseguire http://forum.amicidellavela.it/attachment.php?aid=26080 in dimensioni reali
- si tagliano dalla lastra per circuiti stampati le piastrine necessarie con le dimensioni richieste (un seghetto da metallo va bene).
- si fissa con un po' di nastro adesivo la stampa ottenuta alla lastrina da lavorare e si eseguono i fori previsti seguendo il disegno, dove i fori sono molto grandi se ne fa un certo numero piccoli lungo il contorno (usare punte "dure").
- si toglie la stampa e si passa la superficie dolcemente con carta abrasiva sottile solo per togliere le asperita' prodotte dalla foratura, si allargano poi con una limetta i fori piu' grandi di sagoma rettangolare.
- Si lava la piastrina con un detersivo in polvere per piatti e la si asciuga per bene (anche con un Phon).
- si disegnano le piste a mano libera (aiutandosi con un righello per andare dritti) con un pennarello NUOVO del tipo INDELEBILE, i comunissimi "Pentel PEN" neri vanno benissimo. Unica attenzione e' quella di fare un tratto ben coprente. Eventuali errori si correggono grattando con una lametta o ripetendo il tratto.
- Operando con guanti e occhiali si incide la piastrina immergendola nel liquido incisore mantenuto tiepido mettendolo a bagnomaria in un altro recipiente con acqua calda (usare recipienti in plastica). Per comodita' un tratto di nastro adesivo fissato sul lato posteriore della piastrina permettera' di immergerla, muoverla ed estrarla dal liquido con facilita'. Si opera finche' tutto il rame in eccesso e' stato rimosso e si insiste per uno o due minuti in piu'. Il liquido incisore avanzato va rimesso nel suo recipiente e NON buttato nello scarico fognario.
- si lava la piastrina in acqua , la si asciuga e si rimuove il colore del pennarello con un batuffolo di cotone e acetone.
- La piastrina e' pronta per il montaggio ma prima, se si vuole, si ricoprono le piste con un po' di stagno usando un saldatore, questo le proteggera' bene da future corrosioni.
- si montano e si saldano i componenti piccoli secondo il disegno http://forum.amicidellavela.it/attachment.php?aid=26079 osservando l'orientamento dei diodi (D1...D11, DZ7) che e' indicato da una fascetta e l'orientamento del transistore TR1 che e' indicato da una linguetta. I resistori R1 e R2 non necesitano di essere orientati. Si montano e si saldano quindi i componenti grandi (le lampadine con il bulbo verso il fronte come da foto http://forum.amicidellavela.it/attachment.php?aid=26083 ) e si inserisce la seconda piastrina nella sua sede (le tre cavita' della piastrina piu' grande) saldandola a sua volta, si montano infine e si saldano su questa i connettori "faston".

E' tutto, molto lungo da descrivere ma facile da fare (Andros si e' di recente cimentato con un'operazione del genere con molto buon risultato).
Io, non avendo troppa dimestichezza col disegno a mano libera, preferisco adoperare il metodo "stira e ammira" :-).
Lo trovo molto pratico, ed il lavoro viene perfetto (praticamente professionale).

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(14-04-2017 23:08)Beppe222 Ha scritto: [ -> ]Io, non avendo troppa dimestichezza col disegno a mano libera, preferisco adoperare il metodo "stira e ammira"
Lo trovo molto pratico, ed il lavoro viene perfetto (praticamente professionale).

Certo, ma e' un po' piu' complesso da spiegare e richiede materiali (i fogli da ricalco a caldo) che non tutti riescono a trovare e sanno usare mentre un pennarello piu' o meno tutti lo hanno maneggiato fin dall'asilo e in un circuito cosi' semplice anche un tratto tremolante va bene lo stesso.
(14-04-2017 23:18)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Certo, ma e' un po' piu' complesso da spiegare e richiede materiali (i fogli da ricalco a caldo) che non tutti riescono a trovare e sanno usare mentre un pennarello piu' o meno tutti lo hanno maneggiato fin dall'asilo e in un circuito cosi' semplice anche un tratto tremolante va bene lo stesso.

Io adopero la carta fotografica per stampanti a getto d'inchiostro, carta tipo glossy.
Costa niente e funziona benissimo, meglio dei lucidi.

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Iansolo, grazie ma non ho capito il passaggio nel liquido incisore preceduto dal disegno con pennarello nero indelebile...il liquido incisore come lavora, dove agisce (e dove no...) per formare il circuito? E la basetta in plastica, fa parte della lastra monorame? Scusa ma non ho,mai sentito nemmeno nominare certi materiali....
(15-04-2017 00:27)maroglia Ha scritto: [ -> ]Iansolo, grazie ma non ho capito il passaggio nel liquido incisore preceduto dal disegno con pennarello nero indelebile...il liquido incisore come lavora, dove agisce (e dove no...) per formare il circuito? E la basetta in plastica, fa parte della lastra monorame? Scusa ma non ho,mai sentito nemmeno nominare certi materiali....

La basetta grezza è una sottile lastra di vetronite (vetroresina) completamente coperta su una faccia da una ancora più sottile lamina di rame. Una volta si trovavano anche basette di materiale fenolico ricoperte ma sono anni che non le vedo nemmeno più.
L'incisione è un procedimento di stile "fotografico": il liquido lavora erodendo il rame e agendo sulle zone vive non coperte dal pennarello, mentre le zone coperte non vengono toccate. Per questo è meglio coprire bene con il pennarello perchè una zona poco marcata potrebbe consentire al liquido di erodere anche dove non dovrebbe. Quando ero militare ci facevamo i circuiti stampati in camerata... ho ancora fatto qualcosa negli anni successivi poi con l'avvento dei circuiti integrati ho lasciato perdere, dismettendo tutto il materiale che mi ero procurato (compreso un delizioso bromografo UV con tanto di pompa a vuoto!).
BV
(15-04-2017 00:27)maroglia Ha scritto: [ -> ]Iansolo, grazie ma non ho capito il passaggio nel liquido incisore preceduto dal disegno con pennarello nero indelebile...il liquido incisore come lavora, dove agisce (e dove no...) per formare il circuito? E la basetta in plastica, fa parte della lastra monorame? Scusa ma non ho,mai sentito nemmeno nominare certi materiali....
Il liquido in questione è il cloruro ferrico (diciamo che è il più usato). Il cloruro ferrico corrode il rame, asportandolo quindi dalla basetta, nelle zone non protetta da vernice.
Quindi si tracciano le piste (con un pennarello o con altro sistema) in modo da proteggerle dall'azione dell'acido.
Per lo stesso motivo la basetta deve essere sgrassata (ecco perché va lavata col sapone) e, dopo averla lavata, va evitato di toccare la superficie di rame a mani nide.

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grazie Fede55 e Beppe222, mi si e' aperto un mondo! :-)
(15-04-2017 10:34)maroglia Ha scritto: [ -> ]grazie Fede55 e Beppe222, mi si e' aperto un mondo! :-)

E allora dai ! Provaci e anche tu entrerai nel mucchio dei "maniaci smanettoni" dell'elettronica. Non si vince niente ma e' molto divertente fare delle cose che sembravano impossibili prima di sapere che non sono niente di piu' che un gioco di costruzioni per adulti.
(15-04-2017 10:34)maroglia Ha scritto: [ -> ]grazie Fede55 e Beppe222, mi si e' aperto un mondo! :-)


Visto che ne ho parlato in precedenza, mi par giusto descrivere anche la procedura di trasferimento termico, altresì (simpaticamente) nominata "metodo stira e ammira"! 19

Serve una basetta ramata che va sgrassata, ovvero lavata sotto acqua corrente, strofinandola leggermente con una paglietta per piatti tipo "Scotch brite", imbevuta di detersivo per piatti, e che va poi asciugata bene (phon o carta scottex) badando di non toccare la parte ramata con le mani nude.

Il disegno del circuito (disegno delle piste) va capovolto specularmente (mirroring) e va stampato con una stampante laser su una carta lucida.
Va benissimo la carta fotografica tipo "Glossy" per stampanti a getto d'inchiostro.
Attenzione a non toccare con le mani la stampa appena effettuata.

Ora occorre mettere a contatto la parte ramata della basetta con la stampa (faccia a faccia).
Oviamente la carta sarà di dimensioni maggiori rispetto alla basetta, per cui sarà possibile fissarle assieme tramite due pezzetti di nastro adesivo di carta.

Ora occorre mandare la moglie dalla parrucchiera (o a fare la spesa, o a passeggio con le amiche)! Smiley4

Si va sull'asse da stiro, si mette la basetta, come prima composta, sull'asse (basetta sotto, carta sopra), si copre con un panno di cotone (un vecchio tovagliolo ad esempio) e, col ferro da stiro alla massima temperatura, si comincia a stirare.
Movimenti lenti e non occorre fare forza (spingere) sul ferro. L'importante è che la basetta si scaldi ben-bene ed uniformemente.
Normalmente sono sufficienti 6-8 minuti di stiratura.

Poi si lascia raffreddare il tutto, senza spostarlo da dove si trova.

In questo modo il toner della stampa si è incollato ben-bene al rame della basetta.

Il passaggio successivo consta nell'eliminare la carta senza staccare il toner.
Per farlo è sufficiente una bacinella con dell'acqua calda (calda, ma non bollente) in cui immergere la basetta.
Dopo alcuni minuti, a carta ben inzuppata, si può cominciare a togliere la carta facendo attenzione a non staccare il toner.
Il metodo migliore è quello di sollevare la carta in un angolo, per poi tirarla parallelamente alla superficie della basetta. Insomma, come quando si attaccano le decalcomanie.

Se dovesse rimanere un velo di carta attaccara alla basetta, nessun timore: basta strisciare con i polpastrelli, tenendo la basetta a mollo o sotto l'acqua corrente.

Si controlla poi che tutte le piste risultino integre (altrimenti basta ritoccare con un pennarello indelebile), si lava delicatamente con acqua e detersivo per piatta, si sciaccqua, si asciuga.

A questo punto la basetta è pronta per l'immersione in acido. (il metodo è già stato spiegato da IanSolo)

Finita la fase di asporto del rame, si risciacqua, si asciuga, e poi si toglie il toner che ancora ricopre le piste con dell'acetone.

A questo punto io procedo a ricoprire le piste con dello stagno, e per farlo utilizzo della pasta di stagno per "reballing", che è una pasta che si può stendere a pennello.
Il lavoro non è un lavoro "di fino", ovvero non occorre precisione assoluta nello stendere la pasta. Si può anche "trasbordare" che non ci sono problemi.

Fatto ciò, occorre scaldare la basetta in modo che la pasta di stagno diventi ... stagno, fondendo.
Si può adoperare una pistola ad aria calda per carrozzieri oppure, con un po' di pratica e manualità, il fornello a gas di cucina. (occhio a non fare l'arrosto, però).

Una volta raffreddato, si può procedere alla foratura.
Che dire? Ancora una volta grazie agli ADV esperti per rendere così interessante e ricco il Forum. Si imparano veramente un sacco di cose qui.
Purtroppo non avro' proprio tempo di mettermi a fare una basetta in casa (ho un elenco di lavori arretrati non solo in barca che non sta piu' in una pagina...).
Credo sia piu saggio per me raccogliere l'invito di Timo (vedi post precedenti) e associarmi al gruppetto che gli affida la costruzione della basetta. Se qualcun altro ne ha bisogno lo contatti dato che vi è un numero minimo di pezzi da produrre per rendere economica la cosa.

Graze ancora a tutti per le spiegazioni cosi ben dettagliate e approfondite, sicuramente verranno utili prima o poi! :-)
Sono BASITO

ammirato e un po' invidioso ammetto che non ci ho capito nulla...

La domanda, pratica, egosita e banale....

C'e' un modo per evitare di buttare nel cesso 300 eurelli e una anima pia...per avere una scheda ?

Si puo' fare un gruppo di persone interessate ?

Io sinceramente non saprei da che parte iniziare----42222222
(14-04-2017 10:14)Timo Ha scritto: [ -> ]
(14-04-2017 00:33)maroglia Ha scritto: [ -> ]Innanzitutto grazie mille Fede55, per la voglia, la pazienza, abilita', e infine generosita' nel condividere qui sul Forum la sua esperienza.
Per andare avanti pero' bisogna avere un minimo di conoscenza di elettronica e io sono ad un livello zero cosi' zero che Beppe222 credo faccia fatica ad immaginarlo. D'altronde mi sono costruito tutti i mobili di casa...se uno e' bravo col legno di solito è negato con l'elettrone!

Percio' se qualcuno sa interpretare gli schemi forniti da Fede55 (non mi sogno di chiederlo a lui vista la smazzata ad arrivare a questo risultato...) tanto da darli a un tecnico che a pagamento possa convertirli in concreto, per favore si faccia avanti, credo che di interessati ne trovera' parecchi. :-)

Maroglia,
ne sto preparando alcuni su specifiche leggermente differenti da quelle dello schema originale di Andomast Fede55 e altri, se ti vuoi accodare e c'e' qualche altro interessato ci possiamo pensare. Tieni conto che per piccole dimensioni come queste, sotto la decina di pezzi non è economicamente vantaggioso far produrre circuiti stampati.

LOKA, ti è sfuggito questo messaggio qui sopra. :-) Per favore prendi contatto anche tu che così raggiungiamo il quorum.
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