Dopo più di dieci anni (dalla idea iniziale) forse è giunto il momento di chiudere questo thread. Per trarre delle conclusioni sulle scelte fatte ed i risultati ottenuti posso dire di essere soddisfatto anche se volendo
guardare il bicchiere mezzo vuoto qualche piccolo grande dettaglio andrà ripreso tipo:
i timoni sugli scafetti: come aveva accennato Albert una scelta complicata, fatta seguendo le indicazioni del progettista e senza una esperienza personale di trimarani ma che risulta poco efficace in manovra (pale parzialmente fuori dall'acqua e con poca escursione); con una connessione tra le barre ingombrante, delicata, mal intregrata al pistone del pilota ed infine che rende la chiusura degli scafi ancora più complicata.
Sto meditando di eliminarli entrambi e di metterne una pala unica centrale con barra in pozzetto e pistone (e bypass) del pilota nel gavone di poppa. Soluzione semplice e soprattutto affidabile. Non credo avrò mai il problema di bolinare con lo scafo centrale sollevato. Sarebbe la quinta pala che realizzo chiamatemi timonato.
travi collegamento galleggianti: dovendo ruotare negli attacchi per piccoli che siano dei giochi si vengono a creare, ma il risultato è di vedere piccoli movimenti sul fissaggio delle travi in coperta cosa non rassicurante. Forse devo registrare i bracci con un minimo di interferenza (quello superiore spinge e gli altri due tirano), con del precarico saranno più duri da serrare ma si eliminano i giochi, Proverò.
Con mare formato in prua i galleggianti si pigliano delle pacche notevoli che si riflettono in strattoni sullo scafo centrale poco piacevoli, forse andavano progettati più affilati meno dislocanti ma anche lì mi fermo, il progettista parlò di imbarcazione oceanica (forse non conosce l'ondina corta e ripida dell'adriatico)
Sicuramente è una barca per giovani: veloce, bagnata, stressante e di gestione complicata nei porti.
Guardando il
bicchiere mezzo pieno devo dire che (al momento, tocchiamo ferro) non risultano cedimenti o difetti nei tanti punti di attacco strutturali (magico carbonio), scafo e scafetti sembrano non aver paura di nulla (a proposito, senza specificare dove accaduto, vorrei raccontare di quando sollevandola con la gru per rimetterla in acqua, una delle 4 catene (del gruista) ha ceduto di schianto facendo ricadere il trimarano sulle selle da un buon mezzo metro con un boato terrificante ma incredibile nessun danno, delaminazione o simili, allego foto della maglia (per me cinese) schiantata.
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Il motore elettrico è perfetto, le batterie al litio pure, la ruotazione del piede un filo lentina per le manovre in porto ma va e mi ha tratto di impiccio in varie occasioni.
L'albero soffre un pò il sole, il trsparente anti UV non ha salvato la resina che tende un pò ad ingiallire ma per il resto fa il suo servizio così come il boma.
Impianti vari funzionano a dovere tranne qualche proccupazione per il boiler a gas chiuso in un gavone che scalda un bel pò e che tengo sotto controllo ad ogni utilizzo.
Insomma come diceva Pozzetto "la barca va" etc.
Ringrazio tutti gli adv per i consigli utili e preziosi, una particolare menzione per Gorniele che mi ha supportato dall'inizio alla fine. Grazie ancora
ps. a conferma del tuo untimo intervento allego un altro filmato abbastanza insignificante ma spesso navigo solo e le riprese sono sempre l'ultima delle attività a bordo
https://www.youtube.com/watch?v=a2i_dBUtBaY