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04-10-2012, 19:32
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 04-10-2012, 19:34 da mckewoy.)
Citazione:Franzdima ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:Franzdima ha scritto:
Ma non può essere anche il belin troppo cazzato? L'albero flette a poppavia, la penna si avvicina alla scotta e la balumina perde tensione.
Semmai è il contrario.
Il problema si verifica vicino all'inferitura e non in balumina.
ciao
Perché? La randa, essendo inferita, segue la curvatura dell'albero ed il gratile non dovrebbe perdere tensione. La flessione dell'albero avvicina solo la testa di questo al boma, mentre la parte bassa rimane ferma, quindi la balumina tende ad aprirsi e la vela perde portanza.
Forse sbaglio ma sono un crocierista 
anch'io ma, da quello che ho imparato, se curvi l'albero allunghi la ralinga ( non il gratile ) e la vela si appiattisce. la balumina la regolano scotta e vang. stiamo parlando di un problema vicino all'inferitura.
i Responsabili. chissà quanto pagarebbero per essere comprati
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E' ben evidente empiricamente che quando belin il belin dopo devi cazzare anche in cunningham per toglirere le pieghe orizzontali dall'inferitura...
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Con le vele che ho io per togliere le pieghe orizzontali avrei bisogno di un ferro da stiro
Grazie a tutti delle risposte!
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Citazione:mckewoy ha scritto:
Citazione:Franzdima ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:Franzdima ha scritto:
Ma non può essere anche il belin troppo cazzato? L'albero flette a poppavia, la penna si avvicina alla scotta e la balumina perde tensione.
Semmai è il contrario.
Il problema si verifica vicino all'inferitura e non in balumina.
ciao
Perché? La randa, essendo inferita, segue la curvatura dell'albero ed il gratile non dovrebbe perdere tensione. La flessione dell'albero avvicina solo la testa di questo al boma, mentre la parte bassa rimane ferma, quindi la balumina tende ad aprirsi e la vela perde portanza.
Forse sbaglio ma sono un crocierista 
anch'io ma, da quello che ho imparato, se curvi l'albero allunghi la ralinga ( non il gratile ) e la vela si appiattisce. la balumina la regolano scotta e vang. stiamo parlando di un problema vicino all'inferitura.
Spiega meglio quello che intendi dire.
SAi che gratile e ralinga sono termini un po usati casualmente, tu cosa consideri?
Perchè non riesco a seguirti nel ragionamento.
Tra me e il mare comanda il tempo...
Leandro
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05-10-2012, 15:41
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-10-2012, 15:50 da mckewoy.)
Citazione:tiger86 ha scritto:
Spiega meglio quello che intendi dire.
SAi che gratile e ralinga sono termini un po usati casualmente, tu cosa consideri?
Perchè non riesco a seguirti nel ragionamento.
bella Leandro, io la so così.
nella randa c'è la base, la caduta prodiera, la caduta poppiera
tutto intorno è cucito un bordo a formare una tasca.
all'interno della tasca sulla base c'è il gratile che è un pezzo di tessile che lo rinforza e che permetteva di inferire la base sulla canaletta del boma senza che esca.
nella tasca della caduta prodiera la stessa cosa ma si chiama ralinga e serviva al rinforzo ed a inferire la randa nella canaletta dell'albero.
nella tasca della caduta poppiera detta balumina c'è una sagoletta che si chiama meolo che serve a regolare la lunghezza della balumina stessa.
cioè non sono loro che si chiamano ( loro non si chiamano mai ) ma siamo noi che le chiamiamo così    .
questi pezzi di tessile con il sole e l'acqua hanno il vizio di restringersi e di ingrinzire base e caduta prodiera con la conseguenza di formare brutte pieghe sulla vela che invece si è allargata.
basta tesare con decisione e per qualche giorno la ralinga e/o il gratile che le cose vanno a posto e le pieghe scompaiono.
credo
ciao, Carlo
PS. a giustificare il casino nell'uso disinvolto dei nomi ha contribuito il fatto che anticamente ma ancora non tanto tempo fa, ralinga e gratile erano formate da un unico pezzo di tessile che andava da penna a bugna girando intorno all'occhiello di mura.
pertanto si aveva ralinga, balumina e base ed il pezzo di tessile unico veniva chiamato gratile. anch'io usavo questi termini fino a quando Albert mi ha corretto.
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05-10-2012, 16:08
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-10-2012, 16:12 da einstein.)
Per capire meglio il perché la vela si appiattisce curvando l'albero:
[hide] ![[Immagine: 201210510757_curvaturaalbero.JPG]](http://www.amicidellavela.it/uploads/avatars/einstein/201210510757_curvaturaalbero.JPG) [/hide]
Nel caso in oggetto, tra le altre cose, l'albero potrebbe essere risultato poco curvo, quindi con randa con troppo grasso avanti.
ciao
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@ Einstein
però a flettere non è tutto l'albero, o almeno in modo non proporzionale. Gran parte della flessione avviene tra la testa d'albero e le sartie alte, almeno sugli alberi da crociera con le sartie molto acquartierate. Le distanze 'A' e 'B' rimangono più o meno costanti, a variare è la distanza tra penna e bugna.
Ho fatto una prova 'empirica', con un amico che cazzava a morte il belin, mi sono messo con la faccia attaccata alla base d'albero guardando in alto per vedere cosa succedeva e la parte più bassa dell'albero, soprattutto in corrispondenza delle sartie medie e basse, rimaneva pressoché invariata, mentre fletteva moltissimo la parte alta.
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05-10-2012, 16:27
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-10-2012, 16:39 da einstein.)
Quello postato è solo uno schizzo per far capire il concetto, in realtà le cose possono essere come dici tu e anche no, dipende dal tipo di armamento e da come sono regolate le intermedie e le basse.
La forma della randa, comunque, nasce in funzione della curvatura massima ottenibile dall'albero, che solitamente varia molto tra barche da regata e barche da crociera; in ogni caso la maggior potenza della vela è data nella parte medioalta, la parte bassa è più magra per ridurre la portanza e quindi la resistenza indotta.
ciao
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per einstein:
Capita anche a me che la randa sventi lungo l'inferitura con il genoa 135% regolato giusto con i filetti. Cosa consigli di fare, appiattire al massimo la randa tramite il belin e cunningham o altro.
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Ovviamente non si può generalizzare, poiché dipende dalle condizioni del momento, comunque, se vuoi stringere, è fisiologico che la randa rifiuti un po' nella parte anteriore, se troppo invece, come detto sopra, significa che il canale è troppo stretto; rileggiti l'intervento di Albert sulle regolazioni e conseguenze del caso.
Tieni presente, comunque, che è l'uscita della vela di prua che influenza molto il fenomeno.
ciao
PS: Cazzare il cunningham/drizza più del dovuto, ti porterebbe il grasso più avanti e accentueresti il problema.
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si pero: siamo ok quando si dice cha cazzando il belin si tesa la ralinga, ma bisogna anche dire che facendo questo la balumina si lasca, e quindi usi il meolo per riportarla in forma
o no?
Citazione:einstein ha scritto:
Per capire meglio il perché la vela si appiattisce curvando l'albero:
[hide] [/hide]
Nel caso in oggetto, tra le altre cose, l'albero potrebbe essere risultato poco curvo, quindi con randa con troppo grasso avanti.
ciao
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Direi anche che, se hai il genoa avvolgibile, potresti anche provare a vedere se, avvolgendo qualche giro, riesci a mantenere la stessa rotta migliorando la velocita' e sbandamento.
BV
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(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 05-10-2012, 20:08 da einstein.)
Citazione:andri2bajo ha scritto:
si pero: siamo ok quando si dice cha cazzando il belin si tesa la ralinga, ma bisogna anche dire che facendo questo la balumina si lasca, e quindi usi il meolo per riportarla in forma
o no?
Se non vibra la balumina, il meolo è bene non toccarlo e per riportare in forma la vela basta cazzare scotta per recuperare l'imbando.
Siamo un po' OT.
ciao
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