(03-09-2015 14:23)ibanez Ha scritto: Secondo me il funzionamento in continuo è quanto di meno gravoso esista per un motore dotato di adeguato sistema di raffreddamento.
Ciò che ammazza il motore soprattutto diesel sono gli sforzi a freddo, quando i giochi tra i vari componenti non sono ancora assestati.
Secondo me è molto più gravoso il funzionamento su una auto (accelerazioni, funzionamenti sottocoppia, partenze in salita magari a freddo la mattina per fare la rampa del garage) che su una barca, per ore al 80% del carico, nei dintorni del punto massima coppia e rendimento.
i motori non sono una oppiniooone
Sbagliato! se vuoi ammazzare un motore a pistoni (qualsiasi esso sia) mandalo a regime costante. Il problema non sono le temperature ma la lubrificazione. I motori normalmente lubrificano meglio quando hanno repentini cambi di regime, soprattutto quelli che lubrificano per "sbattimento" dovuto appunto dal moto delle bielle. Ma, con l'avvento delle pompe a pressione di lubrificazione e degli ugelli interni (Suzuki docet) questo problema è stato definitivamente risolto e oggi come oggi praticamente tutti i motori sono fatti con questo sistema. Per quanto riguarda le famiggerate "partenze a freddo" questo era valido quando i motori erano fatti di ghisa (nel jurassico???) ora con i motori in alluminio (compresi i diesel) il problema dell'inerzia termica è molto meno sentito e gli olii sintetici che mantengono la viscosità anche quando la temperatura non é ottimale, eliminano il problema alla radice.
Invece per quanto riquarda i fire. in un uso aeronautico i motori a pistoni (tutti) hanno una vita di 1000 ore. Dopo di che vengono o buttatti o revisionati praticamente a nuovo (cambio di tutto tranne il basamento) questo non perché siano realmente da buttare ma perché per ovvie problematiche di sicurezza questo limite viene imposto per evitare sorprese (prevenire è meglio che curare) ovvio che però il loro uso intensivo è generalmente più gravoso che per un motore di uso "terrestre"