Ancora sull' EFFETTO VENTURI
<blockquote id='quote][size='1' face='Verdana,Arial,Helveti' id='quote]Citazione:<hr height='1' noshade id='quote]Messaggio inserito da bluebarbjack
vorrei sommessament ricordare che l'effetto Venturi si applica in un restringimento di sezione, applicando la legge generale di conservazione dell'energia totale, ovvero energia cinetica + carico piezometrico resta sempre costante nel condotto (a meno delle resistenze che determinano perdite di carico).
a parte il fatto che Bernoulli e co. ragionano in termini di fluidi ideali in condotte ideali (non esiste moto turbolento e non esistono attriti), se usi la randa di un catamarano di Classe A, lo schema Venturi, a quali superfici lo applicate?
la legge di conservazione dell'energia totale vale sempre, anche nel caso delle vele.
su un profilo alare (la vela è un profilo alare sottile) in prima approssimazione (solo per chiarire il concetto) la differenza di velocità tra intradosso ed extradosso necessaria a far ricongiungere le masse d'aria che si sono separate all'entrata della vela determina una differenza di pressione sul lato sottovento, in quanto la velocità del flusso è maggiore di quella sopravvento.
la velocità del flusso sull'extradosso della randa è pertanto maggiore sia di quella del suo intradosso (sopravvento) che di quella dell'intradosso del genoa a se stante.
la percentuale di sovrapposizione determina pertanto una maggiore area interessata ad un flusso accelerato sull'intradosso del genoa, tanto maggiore quanto maggiore è la sovrapposizione.
da questo punto di vista il genoa è più efficiente del fiocco.
il contributo della sovrapposizione del genoa determina in compenso una sovrapressione sull'extradosso della randa, che pertanto deve essere maggiormente cazzata per lavorare al meglio ed essere più magra rispetto a quella utilizzabile con il fiocco.
l'efficienza della vela in termini di Aspect Ratio è valido nella teoria in termini di singolo profilo esposto al flusso.
quando si parla di randa e genoa/fiocco occorre analizzare anche l'interazione tra i due profili.
continuo caldamente a consigliare una buona lettura di Theory of wing sections.....
<hr height='1' noshade id='quote]</blockquote id='quote][color='quote]
Caro Bluebarbjack, continuo a non essere d'accordo su quello che tu sostieni accada nella zona del canale.
A grandi linee, una vela di prua, regolata in maniera corretta, diminuisce in giusta misura la velocita' del vento nel canale (non, l'aumenta), in modo tale che il flusso, sul lato sottovento della randa, non si distacchi quando la vela riduce l'angolo di incidenza ( se il flusso accelerasse nel canale, come tu sostieni, sarebbe piu' probabile il suo distacco dalla randa).
Queste ed altre considerazioni, anche piu' dettagliate, le ho espresse nel gia' postato: EFFETTO VENTURI.
Non mi resta che leggermi il libro da te consigliato;
a tal proposito avrei anch'io qualche libro da consigliarti:
L'ARTE E LA SCIENZA DELLE VELE.(di Tom Whidden e M.Levitt) Mursia
LE VELE. ( di B. Cheret) Mursia
LE VELE. ( di P.E. Liguori) Hoepli
Ciao
"Quelli che s'innamoran di sola pratica senza scienza, son come il nocchiere, ch'entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica dev'esser edificata sulla bona teorica". Leonardo da Vinci.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 29-01-2009 01:22 da einstein.)
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