albert
Vecio AdV
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Triradiale dacron e randa semisteccata
Non ho moltissimo tempo perchè oggi sono di consegne.....ma un paio di parole le spendo.
Posto che il tessuto per costruzione e per come sono fatti i telai ha i fili del 'fill' (quelli a 90°) che vengono diritti anche se sono più grossi, è più economico e più vantaggioso produrlo così.
Qualche tempo fa, causa moda, le ditte si sono messe a perfezionare dei telai e delle tessiture per tensionare i fili warp, ma con risultati deludenti, salvo che per quei dacron molto temperati e resinati da regata che si utilizzano nelle classi one-design dove c'è l'obbligo del dacron.
Ormai esistono pochissimi dacron radial cruising (1 ?) ed il materiale costa il doppio di un premium fill oriented. Inoltre sfrido e lavorazione incidono di più. Perciò, a meno che il velaio non usi il dacron bilanciato al posto del radial e non butti là 4 pannelli a triangolo per dire che la vela è triradiale, o che non sia un ente benefico, è impossibile che il cross-cut, a parità di ricarico, costi come il triradiale.
Posto ciò, è naturale passare dal tessuto al laminato, che, se taffettato da entrambi i lati, non è così usurabile come vi raccontano, è più stabile di forma e la mantiene più a lungo. E' sensibile agli uv esattamente come il dacron, perchè è esattamente la stessa molecola e va protetto con una banda in adesivo (leggero) da cambiare ogni paio di stagioni; unico difettino.....avendo all'interno una lamina perfettamente impermeabile non traspira e può fare la muffa se resta avvolto bagnato per lunghi periodi.
Ora questi elementi forse danno la possibilità di giudicare autonomamente, senza che io mi sbilanci in giudizi avventati....
Vado.
Ciao
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30-01-2009 16:09 |
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